Quando vide Max scortato giù dal podio, Sebastian non poté fare a meno di mettersi a esultare. Era stupendo vedere quel bimbominchia costretto a levarsi di torno e avere la possibilità di salire sul podio con i due piloti della Mercedes.
Certo l'ideale sarebbe stato salire sul gradino più alto e relegare i piloti Mercedes nelle posizioni più basse, come aveva fatto l'anno precedente in Malesia e in Ungheria, ma non si poteva avere tutto dalla vita e in quella stagione sapeva di essere condannato a soffrire.
Approfittò della confusione per mandare un SMS (non aveva affinità con Whattsap, era una cosa troppo moderna per i suoi standard) al compagno di squadra di Max, per sbeffeggiare l'intralciante ragazzino.
"Ahahahahah, Max fuori dal podio, che goduria!!111!!!11!!!"
Sfortunatamente la reazione di Daniel non fu quella che si aspettava:
"Max ha fatto con te quello che tu hai fatto con me, quindi scolati lo champagne finché fai in tempo, perché sono certo che i commissari ti tireranno giù dal podio a calci nel culo, anche se purtroppo saranno calci virtuali."
Sebastian alzò gli occhi al cielo, prima di ribattere:
"Come sei acido."
"Non sono acido, sono solo realistico."
"Conserverò un goccio di champagne per te."
"Aaaawwww, gentile da parte tua, ma il terzo posto ufficiale mi interessa di più, al momento. Buon divertimento sul podio, divertiti finché dura."
"Ricordati che sono più figo di te."
"Ne dubito."
"Prima di salire sul podio chiederò ai piloti Mercedes che cosa ne pensano."
"Nico voterà per me, ne sono certo. Gliel'ho chiesto, l'altro giorno, e ha detto che secondo lui sono il pilota più figo del paddock."
"Io invece sono certo che Lewis starà dalla mia parte."***
Lewis fu molto felice di vedere Sebastian. Era contento che Max fosse stato costretto a sloggiare, al punto tale da essersi concesso una risata alle sue spalle insieme a Nico, prima di riprendere a ignorarsi a vicenda come al solito.
Visto il muro esistente tra sé e il compagno di squadra, Lewis era felice di essere finalmente in buona compagnia: era lui il preferito di Sebastian, ne era certo, Nico aveva troppo l'aria da primo della classe, mentre Lewis e Sebastian sarebbero stati perfetti in ultima fila a smanettare con il cellulare sotto al banco.
Non che Sebastian se ne intendesse molto di cellulari, ma a maggior ragione avrebbe potuto fargli conoscere il meraviglioso mondo dei social network, delle dick-pic pubblicate indossando pantaloni attillati, delle meme e soprattutto di snapchat. Sarebbe stato bellissimo adornare la testa di Sebastian con un paio di corna da cervo.
Gli scattò una foto di nascosto. Chissà, magari durante le interviste sul podio l'avrebbe mostrata a Juan Pablo Montoya!
Nel frattempo, tuttavia, aveva qualcosa di importante di cui occuparsi, Nico si stava avvicinando pericolosamente a Sebastian e non poteva sopportare l'idea che i suoi due amori (sì, perché nonostante tutto Nico esercitava ancora un certo fascino su di lui) facessero comunella alle sue spalle.
Si mise in mezzo e abbracciò Sebastian con passione. Poi si girò di nascosto verso Nico e gli fece una pernacchia.
"Bwoah" borbottò il suo compagno di squadra, con un'alzata di spalle.
In quei momenti le sue origini finlandesi si facevano sentire, sembrava quasi un Kimi Raikkonen 2.0, anche se non aveva gli stessi occhi di ghiaccio capaci di pietrificare tutto ciò che avevano intorno, in particolare le possibilità di Lewis e di Fernando di vincere il mondiale 2007.***
Sebastian notò Nico che borbottava qualcosa con aria indispettita, ma non ci fece caso. Aveva qualcosa di più importante di cui preoccuparsi e non certo le frecciatine che i componenti della Royal Couple si lanciavano ogni volta che ne capitava l'occasione.
"Ehi, Lewis, posso farti una domanda?"
"Sì, certo."
"Secondo te Daniel è figo?"
"Devo ammettere che è un bel ragazzo. Mi piace la sua aria mediterranea e soprattutto adoro il suo sorrisone."
"A me pare un sorriso da ebete."
"Un po' sì, hai ragione, però sembra uscito da una pubblicità della Mentadent."
"E io sono figo?"
"Perché me lo chiedi?"
"Bisogno di sapere."
"Certo che sei figo."
"Più o men di Daniel?"
"Mhm..." Lewis parve seriamente impegnato a pensarci. "Secondo me siete fighi allo stesso modo."
"Ma non ci somigliamo per nulla" obiettò Sebastian.
"Appunto. Non siete paragonabili l'uno all'altro. Diciamo che tu sei più figo nei giorni dispari e che Daniel è più figo nei giorni pari."
"Molti mesi hanno trentuno giorni, quindi in un anno ci sono più giorni dispari che giorni pari. Di conseguenza, sono più figo io di Daniel."
Come ogni momento idilliaco che si rispettasse, arrivò il guastafeste di turno a interromperlo.
"Ragazzi, se non vi date una mossa, il podio inizia senza di voi."
Era Nico, ovviamente, con la sua solita aria da secchione.
Sebastian era tentato di salire sul podio mano nella mano con Lewis per ripicca, ma si trattenne.***
Finalmente le domande di Juan Pablo erano terminate, quindi Lewis ne approfittò per svolgere l'importante azione che si era prefissato.
Mise il cellulare sotto gli occhi del colombiano, per mostrargli la foto di Sebastian con le corna da cervo.
Poi esclamò: "There's a dear!"
Montoya guardò lo schermo con aria orripilata, poi scosse la testa, mormorando, sconsolato: "Oh, dear."
Doveva avere una pessima idea delle nuove generazioni, ma Lewis non se ne preoccupò. Era felice, perché lo aspettava una conferenza stampa al fianco di Sebastian e, se anche quest'ultimo era quasi sicuramente destinato a una penalità che avrebbe fatto risalire Daniel in terza posizione, l'idea di avere un alleato che lo aiutasse a bullizzare Nico nei momenti di pausa gli era molto di conforto.
Mentre si dirigevano verso la sala stampa, infatti, gli fecero una pernacchia all'unisono. Se ci fosse stato Daniel, sicuramente tutto ciò non sarebbe stato possibile, era troppo affascinato dai principi Disney per adempiere i propri doveri di trollone.
Purtroppo quei minuti piacevoli terminarono con Nico che li mandava a quel paese e con il momento della conferenza stampa talmente vicino da non potersi inventare qualcos'altro nel frattempo.
Per fortuna la presenza di Sebastian fu sufficiente per far venire in mente a Lewis qualcosa di nuovo e, alla fine delle interviste, mentre andavano in bagno, bloccò Nico facendogli lo sgambetto per impedirgli di raggiungere la toilette per primo.
Sfortunatamente, mentre era impegnato in quella nobile azione, Lewis fu sopravanzato da Sebastian, che si fermò per un attimo davanti alla porta del bagno e si girò per fare il gesto dell'ombrello a entrambi.
Lewis scosse la testa. Era proprio vero che non poteva fidarsi di nessuno. A peggiorare la situazione, Nico e Sebastian si scambiarono un cenno d'intesa. Lewis si sarebbe indignato, se quel menage-à-troix non fosse stato particolarmente eccitante.
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Le Cronache dei Vettelton
FanfictionUna serie di racconti brevi e indipendenti l'uno dall'altro, seppure uniti da una linea di fondo essendo ambientati uno in ogni gran premio dell'attuale calendario (alcuni nei tempi attuali, altri nel passato, altri nel futuro), con protagonisti Lew...