La pioggia aveva smesso di cadere da ore, ma non aveva lavato via i dubbi esistenziali di Lewis. Sulla carta, quel weekend piovoso avrebbe dovuto essere un'impresa facile: stava lottando per il titolo contro nientemeno che Felipe Massa, uno che, quando pioveva, non dava certo il meglio di sé.
Aveva pensato che fosse possibile allungarlo di parecchio, in classifica, invece il gap si era accorciato di un punto, dal momento che il pilota della Ferrari aveva concluso la propria gara proprio davanti a lui.
"Di cosa ti lamenti, ti è andata bene" gli fece presente uno dei suoi meccanici. "Almeno tu dovrai spiegare come mai sei arrivato al traguardo dietro a una Ferrari, il tuo compagno di squadra non è stato altrettanto fortunato!"
Era vero.
Kovalainen aveva dovuto accontentarsi di un misero terzo posto, quando sembrava il favorito per la vittoria.
"Sono certo che Heikki potrà rifarsi. Dopotutto ha già dimostrato di potere vincere una gara, in Ungheria."
"No, non ha speranze" obiettò il meccanico, con una risata. "Si è fatto asfaltare dalle Toro Rosso."
"Una di quelle Toro Rosso partiva davanti a lui."
"Sì, ma l'altra? Un conto è perdere contro dei veri piloti, ma Heikki si è superato..."
"Ho gareggiato contro Vettel, in Formula 3" lo informò Lewis. "Non è mai stato un fenomeno come me, ma sono certo che fosse più forte di Van Der Garde."
"Van Der chi?"
"Lascia perdere."
"Va bene, quel ragazzino con i brufoli sarà anche un vero pilota... ma la Menezes chi è?! Solo una modella che ha deciso di comprarsi un volante, invece di continuare a fare il proprio lavoro."
Lewis non aveva mai sentito tante assurdità in una sola frase.
Tina Menezes non poteva essere inclusa tra i veri piloti?!
Perché in realtà era... una modella?!
Evidentemente quel meccanico non sapeva niente né di veri piloti, né di vere modelle. Tina era un missile, al volante, mentre se avesse posato davanti ai fotografi... in tal caso, forse qualche macchina fotografica si sarebbe rotta per protesta. Non che fosse una brutta ragazza, ma le modelle erano ben diverse da lei. In ogni caso non contava: Lewis aveva iniziato ad apprezzarla all'epoca in cui avevano gareggiato insieme in GP2. Se Tina non avesse dovuto stare ferma due mesi per un infortunio, gli avrebbe senz'altro dato molto filo da torcere, altro che Nelsinho Piquet che era finito secondo in quel campionato!
Non che fosse quella la ragione principale per cui Tina gli piaceva. Il fatto che fosse così veloce lo disturbava ed era l'unico elemento per cui, a volte, i rapporti tra di loro erano stati tesi. Per il resto, la Menezes era una persona fantastica e Lewis era sempre stato molto felice di avere trovato un'amica come lei.
Quel giorno, inaspettatamente, Tina aveva riscritto la storia del motorsport e, addirittura, in una gara che avrebbe potuto avere un risultato totalmente opposto, per lei. La sua vettura, infatti, aveva faticato a partire nel giro di formazione: se aveva potuto occupare la propria posizione - la quarta - sulla griglia di partenza era solo perché si era avviata in extremis, prima di essere superata dall'ultima vettura in griglia. Si era parlato di una partenza dietro alla safety car: se si fosse avverato quello scenario, forse le cose sarebbero andate diversamente e sarebbe stata trascinata ai box al segno di una minima esitazione.
Aveva trascorso quasi tutta la gara in terza posizione, dietro al suo compagno di squadra e alla McLaren di Kovalainen, ma quando la pista aveva iniziato ad asciugarsi era stata la più veloce di tutti.
Si era messa dietro Heikki e poi, al penultimo giro, anche Sebastian, diventando la prima ragazza nella storia a vincere una gara di Formula 1.
Lewis era piuttosto disturbato dal fatto che ci fossero persone che non la prendevano sul serio. Il meccanico che l'aveva screditata era una brava persona, sicuramente si sarebbe accorto del suo valore e non avrebbe continuato a denigrarla senza ragione in futuro, ma quel giorno, purtroppo, appariva ancora piuttosto lontano agli occhi di Lewis.
Decise di allontanarsi con una scusa. Non gli andava di continuare quella conversazione, perché era certo che avrebbe contraddetto il suo interlocutore e che quest'ultimo, per via della loro differente età, l'avrebbe dipinto come un ragazzino che non aveva ancora capito come funzionasse la vita. Lewis ci teneva a evitare quello scenario e, per fortuna, trovò qualcuno con cui avere una discussione più costruttiva: Sebastian Vettel, autore quel giorno del suo primo podio in carriera, che aveva senza dubbio affogato nello champagne il dispiacere di essere stato sopravanzato proprio dalla sua compagna di squadra quando era ormai a pochi passi dalla sua prima vittoria.
Lewis non voleva fare battute in proposito, ma la sua lingua e le sue corde vocali la pensavano diversamente.
"Bello guardare il retrotreno della Menezes, eh?!"
"Esistono retrotreni più belli di quello della Menezes!"
"Ne sono certo... ma per uno come te, che non ha mai avuto una ragazza, potrebbe andare bene."
Sebastian avvampò.
"Come lo sai?"
"Che non hai mai avuto una ragazza o che ti piace Tina?"
"Entrambe le cose."
"Ce l'hai scritto in faccia."
Sebastian la mise sul ridere.
"È per questo che Tina mi ha superato, oggi. Deve esserci una legge non scritta per cui non puoi vincere una gara di Formula 1 se non hai ancora dato il tuo primo bacio."
"Puoi sempre rimediare."
"In che modo?"
"Baciando qualcuno."
All'improvviso Sebastian indietreggiò.
"Perché mi guardi a quel modo, Lewis?"
Lewis alzò gli occhi al cielo.
"Non ti sto guardando in nessun modo strano."
"Sì, invece. In più una volta hai detto che i miei occhi ti fanno impazzire... non sono sicuro di volerti baciare."
A Lewis sfuggì una risata.
Sì, in effetti baciare uno come Sebastian avrebbe potuto essere un'idea, ma non aveva proprio avuto quel pensiero.
"No, parlavo di te e di Tina."
"Ci sono ben poche probabilità che io possa baciarla."
"Lo so."
"Allora non stiamo parlando di niente."
"Non dovremmo parlarne proprio" puntualizzò Lewis. "Che cosa ci fai ancora qui? Vai dalla tua compagna di squadra, dille che sei felicissimo per lei, che si meritava tantissimo di vincere il gran premio di oggi... e poi inventati qualcosa. Invitala a uscire con te, a guardare un film, a fare quello che ti pare... ma trova un modo per rimanere da solo con lei, finché ne hai la possibilità!"
"Lo troverei un po' imbarazzante" ammise Sebastian. "Non sono certo che sia una buona idea."
"Però vuoi vincere una gara, prima o poi."
"Certo che sì."
"Allora trova un modo. Non puoi vincere il tuo primo gran premio se prima non hai dato il tuo primo bacio. Cerca di rimediare!"
Sebastian rise.
"Va bene. Cercherò di rimediare. Però, se dovessi fare una figura di merda con Tina, le direi che sei stato tu a istigarmi."
"Non farai figure di merda" lo rassicurò Lewis. "Non sono l'unico che ha un debole per i ragazzi biondi con gli occhi azzurro shocking. Sono certo che sarà un successo."
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Le Cronache dei Vettelton
Hayran KurguUna serie di racconti brevi e indipendenti l'uno dall'altro, seppure uniti da una linea di fondo essendo ambientati uno in ogni gran premio dell'attuale calendario (alcuni nei tempi attuali, altri nel passato, altri nel futuro), con protagonisti Lew...