Dopo una guerra, gli umani hanno accettato di vivere sottomessi ma almeno protetti dai mannari.
Secondo una tradizione imposta dopo la guerra, i mannari, ogni agosto possono andare nei villaggi e cercare la loro compagna.
Sunnyvale è uno dei tre v...
Ma un ringhio forte, fin troppo, fece bloccare sul posto Johan. Un secondo era sopra di me e un secondo dopo qualcuno lo afferrò da dientro e lo scaraventò a una decina di metri facendolo sbattere contro un albero. Guardai il mio salvatore e mi persi in due occhi azzurri e profondi ma freddi. Sentivo come se avessi un legame con loro, mi stavano penetrando fin dentro l'anima. La sua espressione a dir poco infuriata mi fece distogliere lo sguardo ma non riuscivo a non esaminare la figura imponente dinanzi a me. Un ragazzo alto e muscoloso ora mi stava analizzando su tutto il corpo mentre stringeva i pugni forte fino a far diventare le nocche bianche. La maglietta nera cercava di trattenere delle braccia e un petto scolpiti. I capelli di un castano chiaro e ribelli accompagnavano una faccia dai tratti maschili ben definiti. Le labbra piccole ma scommetto molto morbide al tatto.
Era accigliato e stringeva la mascella. Guardai di nuovi quei occhi che mi parvero più gentili ma ebbi paura lo stesso che mi facesse qualcosa anche a me. Aspettai la sua prossima mossa. Si avvicinò piano come se non volesse farmi paura ma io indietreggiai strisciando. Anche se sentivo qualcosa di familiare in lui non volevo fidarmi del mio instinto. Lui si fermò appena vide la mia mossa e mi guardò per un secondo quasi dispiaciuto ma tornò ad avere uno sguardo freddo 《non allontanarti, non farlo mai, non da me》 disse con voce roca e profonda che però riconobbi subito. Sorpresa dalla mia scoperta non mi accorsi quando lui si avvicinò mi prese per la vita e mi alzò rimettendomi in piedi come se pesassi niente. Il calore che irradiava il suo corpo mi fece tornare in mente il modo in cui mi ha toccato proprio questa mattina e il povero cuore iniziò a battere sempre più veloce. Alzai gli occhi e lo guardai meglio e la cicatrice sul lato sinistro del collo confermò che era lui. L'alpha. Era davvero alto sono sicura che superasse il metro e novanta infatti dovetti alzari la testa non di poco per guardarlo meglio. Il battito cominciò ad accelerare ancora non appena prese il mio viso fra le mani e mi asciugò le lacrime residue con i pollici. Chiusi gli occhi per un attimo, quel tocco era così caldo e delicato. 《Ti fa male da qualche parte?》 Chiese mentre mi scrutava. 《N-no, sto...bene》 abbassai lo sguardo, imbarazzata da quei occhi troppo belli per essere veri, che subito ricadde sui miei seni sul orlo di uscire dal tessuto rotto. Di instinto mi coprì con le mani. Nonostante tutto sentivo ancora del liquido caldo rigarmi le guance. Avevo appena rischiato di essere...e se lui non fosse arrivato in tempo... 《Ehi piccola non permetterò più a nessuno che ti tocchi》 la sua voce entrò nel mio corpo provocandomi un esplosione di piacere improvviso. Mi abbracciò e io mi lasciai cullare da quel calore estremamente calmante. Mi strinse a sé, facendo aderire il mio viso sul suo petto caldo e duro. Una mano accarezzava delicatamente la mia nuca. Appena mi calmai sciolse l'abbraccio e si tolse subito la maglietta, mettendo in bella mostra i muscoli ben lavorati. Un tatuaggio sulla parte sinistra del petto catturò la mia attenzione.
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Ma non riuscì ad analizzarlo meglio, ero troppo imbarazzata per guardarlo così distolsi lo sguardo. 《C-che stai facendo?》 Chiesi guardando in tutte le direzioni tranne che lui. Avevo visto uomini mezzi nudi ma lui era il sogno proibito di qualsiasi donna. La sua risata, una bellissima risata echeggiò in tutta la foresta. 《Per quanto vorrei fare quello a cui hai pensato non lo farò, non ora...tieni mettiti questa non voglio che qualcuno veda il tuo corpo》 mi porse la sua maglietta e credo di essere arrostita perché sentivo le guance letteralmente bruciare. Lo guardai imbarazzata, avevo paura di chiederli di girarsi, non so se dovevo farlo visto che lui è il mio compagno. Lo guardai un'attimo titubante ma lui si girò senza che io dicessi una parola 《solo per questa volta》 disse però una volta girato.
Solo per questa volta. Solo per questa volta. Solo per questa volta.
Bene, questo significava solo una cosa, in futuro non dovrò trovarmi nelle stessa stanza con lui per cambiarmi. Mi tolsi velocemente il vestito che mi arrivava fin sotto il ginocchio e per fortuna sotto indossavo sempre dei pantaloncini. Avevo preso questa abitudine visto che a volte dovevo salire sugli alberi e avevo paura che qualcuno sbirciasse. La maglietta mi stava molto larga e mi arrivava fin sopra il ginocchio. Alzai la testa dalla maglietta e guardai la sua schiena anche lì aveva alcuni tatuaggi. Le spalle larghe lo rendevano così...così...sexy. Oh no non devo pensare. Lui sente. Trattenni il respiro non appena lui si girò. Quegli occhi di ghiaccio attraversarono tutto il mio corpo e un ghigno malizioso si formò sul suo viso. Poi si avvicinò piano. 《Respira. Non è un crimine avere pensieri carini sui propri compagni》 la sua voce roca e bassa si insinuava in ogni parte del mio corpo facendolo sciogliere. Obbedì e respirai a fondo anche se la sua mezza nudità non era molto d'aiuto. Ad certo punto prese la mia mano e cominciammo a camminare. Lui ruppe il silenzio che si era formato per un attimo 《purtroppo non posso portarti a casa mia, la festa come sai finisce fra cinque giorni quindi ti accompagno a casa tua》 non capisco perché sentì un odio immenso per quelle regole. Strinsi la sua mano calda che rispetto alla mia era molto grande. Guardai ogni tanto in giro e non c'era traccia ne di Korin ne degli altri ma non feci domande se lui era qui probabilmente si sarà occupato di tutto. Approfitai della situazione per farli qualche domanda personale piuttosto. 《P-posso farti una domanda?》 Chiesi incerta se avesse o meno accettato. 《Tutto quello che vuoi》 era troppo gentile con me pensai. Mi chiesi se tutte quelle voci sul suo conto fossero vere ma di certo non avrei iniziato con certe insinuazioni. 《Come ti chiami?》 Purtroppo gli umani dovevano conoscerlo solo come alpha ma visto che ero la sua compagna magari era il caso che me lo dicesse. 《Oh si giusto che sbadato. Mi chiamo Alec Blackstone》 disse fermandosi e accennando un sorriso. Un bel nome per un bel ragazzo. 《Quanti anni hai?》 Un altra informazione che era importante per me. I licantropi vivevano molto di più degli umani. La loro natura li permetteva di arrivare fino a un massimo di trecento anni. Sentivo dei strani brividi lungo la schiena mentre aspettavo la sua risposta. 《Presumo che tu sappia molte cose sul nostro conto quindi ti chiedo vuoi sapere l'età in cui ho smesso di invecchiare o l'età da licantropo?》 Disse divertito 《Tutte e due.》 Con tutto il cuore speravo che non fosse molto avanti con gli anni anche se sembrava un ragazzo di certo avere una troppa differenza di età non era di mio gradimento nonostante il fatto di non invecchiare. 《Ho smesso di invecchiare a 28 anni e attualmente ne ho cinquantaquattro》 beh considerando che vivevano fino a trecento anni cinquantaquattro erano pochi. Immersa nei miei pensieri non mi accorsi di essere arrivata a casa. Ci fermammo davanti alla porta e lui mi fece girare. Guardandomi con uno strano desiderio negli occhi si chinò e io chiusi gli occhi aspettando un bacio che arrivò ma non dove lo desiderassi davvero. Posò le sue labbra calde e morbide la mia fronte premendo dolcemente. Non riuscendo più a trattenere il fiato ispirati il suo odore. Sapeva di bosco ed era buono. Alzai la mano libera posandola sul suo bicipite godendo di una serie di piacevoli formicolii che attraversavano tutto il mio corpo arrivando in basso al mio sesso. Dopo quegli che sembrarono interminabili minuti il calore svanì lasciando al suo posto vuoto e freddo. Se ne era andato. Un po' delusa ma non sorpresa, entrai in casa correndo in camera mia e scivolando sulla porta appena chiusa. È stato troppo intenso. Un desiderio troppo forte colpiva la mia testa e il mio cuore. Volevo che mi toccasse ancora.
Alec
Se fossi rimasto ancora per un po', avrei perso il controllo. L'avrei resa mia. Il suo odore era troppo buono. Il profondo desiderio di possederla non mi da tregua. La vista del suo corpo esile e delicato non fa altro che aumentare la mia voluttà e vorrei immergere le mie dita nella sua carne e sentirla.
Fanculo. Mancano ancora cinque giorni. Cinque fottutisssimi giorni poi sarà mia. Solo mia.