Capitolo 1.

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CHRISTAL

"Che noia, avremmo potuto mandare qualcuno a prenderle" sbuffò Laila parcheggiando la sua Lamborghini blu nel parcheggio della scuola
"E non lamentarti sempre" la canzonai
Entrammo nel grandissimo istituto scolastico e fui sollevata dal costatare che era deserto, avevo aspettato l'ultimo giorno per ritirarla proprio per evitare di incontrare qualcuno.

"Ciao Christal, Laila" Sana, la più intelligente della scuola, ci accolse standosene seduta alla cattedra del professore nell'aula principale.
"Che ci fai qui?" sbuffò la mia migliore amica andandole incontro
"Come tutti sanno ho ottenuto il voto più alto in assoluto e la commissione ha dato a me l'onore di consegnare i diplomi alle persone che sono mancate alla cerimonia" si vantò passandoci poi due fascicoli, che presumo essere i nostri diplomi
"Fai i complimenti all'avvocato Burner per averti fatto passare tesoro" commentò velenosa verso di me mentre Laila faceva un post per mostrare ai suoi 200 mila followers il suo attestato
"Che?" mi accigliai
"Non dirmi che non lo sapevi" rise sarcastica "Non ti sei chiesta come hai fatto a passare gli esami con i voti che ti ritrovavi?"
"Ma che stai blaterando" alzai gli occhi al cielo
"Sai Chris, dopo aver sudato per arrivare dove sono, è confortante sapere che esistono delle scorciatoie, basta avere genitori ricchi e buoni avvocati che ti fanno passare gli esami con un semplice schiocco di dita e un assegno bello pronto per il preside che è costretto ad accettare" esclamò
"Chi te lo ha detto?"
"Lo sanno tutti a scuola" scrollò le spalle per poi voltarsi e ignorarmi

Strinsi il fascicolo tra le mani e uscii da quello schifo di posto seguita da una confusa Laila che non aveva seguito il discorso.
"Dove andiamo?" domandò salendo in auto
"Alla V Galerie" sbuffai
"Sbaglio o i tuoi sono li per l'esposizione?" domandò mettendo in moto e io annuii
Arrivammo in meno di dieci minuti e prima che potessi scendere dall'auto Laila bloccò le porte impedendomi di uscire.

"Che fai?" domandai confusa
"Prima che tu faccia qualsiasi cosa devo dirti una cosa amica mia" sussurrò cautamente "Margot mi ha detto una cosa ieri, e anche se non ci sono prove concrete, pare che abbia sentito Peter parlare con tuo padre fuori scuola"
"Peter e mio padre?" mi accigliai "Perchè mai dovrebbero parlare?"

Peter era una sorta di fidanzato, eravamo usciti qualche volta e anche se conosceva mio padre non avevano motivi per parlare in segreto e da soli per giunta.

"Pare che tuo padre abbia offerto un tirocinio importante a Peter per convincerlo a farlo uscire con te" si morse il labbro dispiaciuta
"S-stai scherzando?" balbettai sentendo un vuoto nello stomaco.
Laila sospirò e sbloccò le porte per poi poggiarmi una mano sulla spalla
"Ascolta tesoro, so che i tuoi genitori hanno superato davvero il limite, ma non peggiorare le cose ti prego" sussurrò dolcemente

Sospirai e quando scendemmo dall'auto fummo accolti da Margot e gli altri del gruppo. Loro non erano altro che figli di ricconi, esattamente come me e Lila.
"Hey bellissime" Bobby si avvicinò a noi stretto nel suo abito elegante grigio da 20 mila dollari mostrandoci la sua nuova Tesla "Vi va di fare un giro?" domandò malizioso
"Non rompere Bobby, fatti una vita" sbuffai ignorandolo
"Porta Margot con te" lo provocò Laila sapendo la colossale cotta che lui aveva per quest'ultima
"Io entro" annunciai per poi entrare nella grande galleria d'arte dove c'erano tutti i nostri genitori e grandissimi intenditori del campo.
"Sta calma" mi precedette Laila seguendomi

Annuii per poi sfilare la giacca nera rimanendo con il top viola e i jeans neri stretti, insomma, non proprio un abbigliamento adatto ad una mostra d'arte così sofisticata, ma era mia abitudine distinguermi dalla massa.
Per l'intera sala c'erano dipinti davvero strani e orribili che però avevano l'etichetta di milioni di dollari: passai davanti una strana scultura e mi venne da ridere quando vidi i genitori di Laila accordarsi con un esperto per comprarla. Era orribile, come tutto qui dentro.
Intravidi mia madre parlare con un uomo orientale di circa sessant'anni. Mi avviai a passo spedito verso di loro e senza presentarmi o scusarmi per l'interruzione, mi intromisi tra i due

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