Capitolo 10.

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Quella mattina il sole era fin troppo forte per i miei gusti. Ma d'altronde la scuola era finita da pochi giorni e l'estate stava per cominciare. A New York a quell'ora del mattino era impossibile camminare per il centro, era così affollata e c'era così tanto caos che era inevitabile innervosirsi.
Quando finalmente raggiunsi il Gold And Silver, ero in super ritardo e super nervosa.
"Salve, posso aiutarla" mi sorrise una cameriera all'ingresso
"Williams" annunciai e subito lei annuì avendo già capito

Questo bar era immenso, forse il più grande e il più costoso di tutta New York, e i miei ovviamente erano conosciuti anche qui, mi bastava fare il loro cognome e lasciare tutto sul loro conto.
"Prego mi segua, la signorina Brown la sta aspettando" mi fece strada al secondo piano e vidi Laila seduta ad un tavolo accanto alla vetrata che osservava fuori pensierosa
"Scusa il ritardo, non puoi immaginare che casino c'è in giro" sbuffai sedendomi e sfilando la borsa e la giacca di jeans
"Tranquilla" sorrise leggermente
Prendemmo le nostre ordinazioni che per fortuna non tardarono ad arrivare.
"Mi hai fatto preoccupare questa mattina Lay, avevi detto di dovermi parlare urgentemente e cazzo, ti prego non dirmi che ieri sera ti sei scopata uno sconosciuto e che ora sei incinta" supplicai facendola ridere di gusto
"Non sono incinta" scosse la testa "E non ho fatto sesso con uno sconosciuto" annuì sorridendo
"Bene" sospirai tranquillizzandomi
"L'ho fatto con Oscar" aggiunse osservandomi da dietro la sua tazza di caffè e io per poco non mi strozzai
"E non è tutto cazzo. Ero davvero ubriaca e quindi mi ha accompagnato fino alla porta di casa, ma io non contenta l'ho costretto a salire in camera mia e siamo finiti a letto insieme. Questa mattina mi sono svegliata e lui non c'era" scrollò le spalle nervosa
"Sarà dovuto andare via" osservai ancora mezza incredula
"Non mi preoccupa questo Christal, è stato solo sesso e non mi piace Oscar. Volevo solo dirti che adesso non uscirò mai più con voi, non voglio rivederlo dopo quello che abbiamo fatto" mise in chiaro imbarazzata
"Se non ti interessa nulla di lui perchè ti preoccupi scusa?" la misi in difficoltà divertendomi
"Sta zitta Christal Williams" ringhiò puntandomi un dito contro

Fummo interrotte dal mio cellulare che prese a squillare, lessi il nome di mio padre e rimasi per un momento confusa
"È mio padre" sbuffai staccando poi la chiamata
"Tornando a noi, a te com'è andata con il pugile?" sussurrò maliziosa
"Tutto ok" boccheggiai rimanendo sul vago
Questa mattina mi ero svegliata tardi quindi lui era già andato a lavoro, perciò non l'ho più visto dopo ieri sera, perchè si, io ricordavo perfettamente tutto di questa notte.
Non so perchè l'avevo nascosto a Laila, ma non mi andava di parlarne, non so neanche come a avrei reagito quando me lo sarei trovato davanti.
"Tesoro mi sta chiamando tua madre" mi informò stranita Laila e io mi accigliai
Notai altre chiamate perse sul mio cellulare da parte dei miei genitori e mi stranii ancora di più.
"Ignorala. Su andiamo" esclamai quando entrambe avevamo ormai terminato la nostra colazione.

Laila volle pagare per entrambe e le fui grata, ero ancora senza soldi ed era al quanto imbarazzante, ma lei non me lo faceva affatto pesare.
Uscimmo dal bar e subito fui accecata da dei flash e da un gran vociare che mi stordì
"Che diavolo..." mormorò Laila confusa
"Signorina Williams è vero che i suoi genitori l'hanno cacciata di casa?"
"Christal, Christal, ti hanno tagliato tutti i fondi?"
"Cosa ne pensano del suo fidanzamento con un pugile del Bronx?"
"O mio Dio" sussurrai capendo

Giornalisti!! Cazzo.

"Taxi" gridò Laila facendosi largo tra la folla
"Lasciatemi passare" sbuffai spintonando alcune persone per passare
Ne erano davvero tanti e ammetto che mi avevano spiazzata. Si era parlato nei telegiornali di tutto il mondo che i Williams avevano organizzato una festa all'Empire, ma all'interno della struttura non c'erano giornalisti, quindi non potevano sapere cosa avevo detto ai miei quella sera.
"Signorina Williams, d'ora in poi passerà da un locale all'altro per fare un dispetto ai suoi?"
"C-cosa?" domandai confusa e uno di loro mi passò un giornale
Lo afferrai per poi salire sul taxi che Laila era riuscita a far fermare.
Salimmo con non poca difficoltà e quando fummo dentro, Laila diede un indirizzo al tassista che io non capii essendo troppo occupata a leggere il giornale

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