Capitolo 15.

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CHRISTAL

"Avanti" sussurrai mentre me ne stavo comodamente distesa sul mio letto con sulle gambe il computer, stavo sfogliando le varie email che si erano accumulate in questi giorni.
Vidi la porta aprirsi e poi chiudersi nuovamente, dato che non sentii parlare alzai lo sguardo e vidi mia madre venire verso di me per poi sedersi sul mio letto. Misi da parte il computer e incrociai le gambe aspettando che dicesse qualcosa, so che mi sarei dovuta scusare, ma ero a disagio e non trovavo le giuste parole. Rimasi leggermente confusa quando mi passò una fotografia un po' rovinata che afferrai lentamente

"Cos'è?" domandai osservando una ragazza dai lunghi capelli ricci con le ciocche rosa e un area da ribelle
"Questa qui è tua nonna, questa è l'unica foto che mi è rimasta di lei" sussurrò incrociando le mani con fare serio "è morta quando era giovane, non ti ho mentito su questo. Avevo due anni quando fu scattata questa foto" sussurrò e la voce le si incrinò leggermente "Tua nonna mi aveva chiusa in macchina per andare a una festa, aveva solo 21 anni all'epoca." sorrise amaramente "La...la polizia arrivò dopo un paio d'ore e mi tirò fuori dall'auto, poco dopo vennero a sapere che mia madre si era ubriacata con dei suoi amici e che avevano avuto un incidente stradale che l'aveva uccisa" vidi le lacrime rigarle il viso e il mio cuore si strinse in una morsa
Io non ne sapevo nulla di questa storia, non conoscevo nulla su mia nonna, sapevo solo che aveva avuto mamma molto giovane e che era morta quando era piccola.

"Ho deciso di tenere questa foto per ricordare a me stessa da dove vengo" sussurrò tirando poi su con il naso mentre io continuavo a starmene in silenzio "E anche perchè avevo deciso di cambiare nome dopo essere uscita da quella stupida casa famiglia" mi guardò negli occhi e sembrava che mi stesse chiedendo perdono "Noi abbiamo una cosa in comune...vogliamo essere diverse dalle nostre madri" annuì e mi resi conto solo ora che stavo piangendo "Mi dispiace così tanto piccola" sussurrò scoppiando a piangere ancora di più "Sarei dovuta restarti accanto e sostenerti, ma ero solo concentrata sui tuoi studi, non volevo che prendessi una brutta strada, ma così facendo ho finito solo con il farmi odiare da te"
"No" precisai abbracciandola di slancio "Scusami tu mamma, sono stata un egoista e ti ho fatto solo del male, mi dispiace tanto" sussurrai tra le sue braccia
"Oh tesoro" sussurrò sorridendo tra le lacrime mentre mi accarezzava i capelli

SHAWN

"Colpisci" gridò Oscar allargando le mani con le protezioni
Iniziai a colpirlo con tutta la mia forza, destra, sinistra, un pugno dopo l'altro che lo indussero ad indietreggiare leggermente in ansia
"Ok amico, calmati adesso" mi riprese ma lo ignorai continuando a colpirlo
"Vai così Shawn, forza" sorrise Trevor stringendo i pugni sulle corde del ring "è esattamente così che ti voglio, stai andando alla grande" gridò euforico mentre scagliavo pugni su pugni al mio migliore amico che si ritrovò con le spalle contro le corde
"Shawn fermati" mi gridò contro costringendomi a fermarmi
"Cazzo" gridai frustrato
"È esattamente così che ti voglio per l'incontro Shawn. Cazzo vinceremo ne sono sicuro" sorrise Trevor per poi allontanarsi

Sfilai i guantoni e mi sedetti al bordo dei ring accanto a Oscar che stava sfilando le protezioni
"Scusa, non volevo colpirti" sussurrai
"Oh si che volevi" rise canzonandomi "Va tutto bene" annuì tranquillamente "Hai più visto Christal dopo l'altro giorno?"
"No" sbuffai "E non la rivedrò mai più Oscar, quindi smettila di nominarla" alzai gli occhi al cielo
"Se lo dici tu" scrollò le spalle
"A te come va con Laila?" domandai "L'hai più vista?"
"No" sbuffò "O meglio dire si"
"Sono confuso" ammisi bevendo dalla mia bottiglia d'acqua
"Ieri aveva un appuntamento con un tizio ricco" fece una smorfia
"Non dirmi che l'hai seguita?" domandai incredula
"Per chi mi hai preso?" mi spintonò leggermente "Mi ha chiamato ieri sera tardi, mi ha chiesto se potevo passarla a prendere perchè quel tizio era una noia mortale, così sono andata a prenderla e l'ho portata a mangiare un gelato, abbiamo fatto un giro al porto e ci siamo baciati a lungo nella mia macchina sotto casa sua" spiegò "e abbiamo fatto sesso" aggiunse infine
"Cazzo, vuoi vedere che alla fine ti innamori" lo canzonai
"Non dire assurdità e- o mio Dio" gridò improvvisamente facendomi prendere un colpo
"Che cazzo gridi" ringhiai a causa dello spavento che avevo preso
"È tardissimo, devo correre, devo vedermi con Laila" annunciò correndo poi verso l'uscita della palestra

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