10.

228 9 0
                                    

POV DI HERO
Erano passate diverse ore da quando avevamo scoperto che Sofia fosse ancora viva, sfortunatamente ancora non si era svegliata ma l'infermeria ci aveva ripetuto, più volte, che era solo una questione di tempo.
Io non lasciai mai la sua stanza,volevo esserle accanto nel momento in cui i suoi occhi si fossero aperti.
<<Tra un pò finisce l'orario di visita>> mi disse l'infermiera.
<<Lo so, ma tanto sai che non me ne vado>>
<<Non puoi stare nella stanza>>
<<Starò fuori non ha importanza,o neanche questo posso fare? >>
<<Si puoi restare fuori, ma non entrare nella stanza>>
<<Nono, assolutamente>>
Ovviamente sarei andato nella stanza non appena fossi rimasto solo, non mi importava delle loro regole, io volevo stare accanto a Sofia ogni minuto, ogni secondo.
Passarono all'incirca dieci minuti e qualcuno arrivò, pensavo fosse James.
<<Certo puoi visitarla ma solo per qualche minuto, stiamo per chiudere>>
<<Tranquilla, grazie tante>>
Riconobbi subito quella voce, era Klaus.
Perfetto, ci mancava solo lui.
<<Che cosa ci fai qui? >> chiesi.
<<Sono venuto a trovare Sofia magari? >>
Rispose con arroganza.
<<Chi ti ha detto che era ferita? >>
<<James, la stavo cercando e lui mi ha detto cosa le fosse successo>>
<<Spero tu non l'abbia detto a nessun altro>>
<<No, certo che no.
Ora se permetti vorrei andare a vederla>>
<<Fai pure>>

Si avvicinò a lei e si mise seduto sulla sedia accanto al suo letto.
Inziò a parlarle e a dirle quanto gli mancava, ogni tanto gli accarezzava i capelli, gli sorrideva.
È stato in quell'istante che mi sono reso conto di quanto potesse essere potente la mia pazienza, avrei voluto staccargli la testa perché sapevo, dentro di me, che lui aveva molta più possibilità di starle accanto, di essere la persona giusta per lei e questo mi faceva essere così invidioso, tanto da star male.
<<Signori dovete lasciare la stanza>>
<<Certamente>> rispose Klaus, rivolgendo un ultimo sorriso a Sofia.
<<Tu non vieni? >> mi chiese.
<<Non vengo dove? >>
<<Via, stanno chiudendo>>
<<Io non me ne vado, resto qui>>
<<Ma non puoi>>
<<Lo so>>
<<Vuoi che resta a farti compagnia? >>
Compagnia? Ma per chi mi aveva preso? Per un bambino di 5 anni?
<<Non mi serve la tua compagnia, grazie>>
<<Volevo solo essere gentile>>
<<Non siamo amici, anzi mi sembra che tra di noi non ci sia molta armonia, perciò non serve usare la gentilezza>>
<<Sono gentile con te perché so che è importante per lei>> disse, riferendosi a Sofia.
<<Cosa vuoi dire con questo? >>
<<Che lei ti ama e tu non te ne rendi nemmeno conto>>
A quelle parole il mio cuore subì un piccolo colpo.
Era davvero così? Sofia mi amava veramente ancora?
<<Non so se tu hai ragione.
Comunque grazie per esserti offerto, ma preferisco stare solo>>
<<Capisco, buonanotte>>
<<buonanotte>>

Se ne andò lasciandomi da solo e successivamente se ne andarono anche le infermiere.
All'inizio mi ero messo fuori la porta della stanza ma non appena mi resi conto di essere rimasto solo, rientrai di nuovo.
Sofia era sempre lì, addormentata, senza essersi mossa di un millimetro.
Spero tanto che ciò che mi ha detto Klaus sia vero, pensai nella mia testa.
Mi avvicinai a lei e presi la sua mano per stringerla forte alla mia.
<<Mi manchi tanto.
Ti prego svegliati>> le dissi, tra le lacrime.
La sua mano da morbida e rilasciata divenne dura, e si strinse forte alla mia.
<<H...e...ero>> disse Sofia lentamente.
<<Sofia sei sveglia? Stai bene? >>
Forse ci ero andato troppo pesante, mi ero fatto prendere dal momento senza pensare troppo a Sofia,ma l'emozione di sentire la sua voce, anche se spezzata, mi riempiva il cuore di gioia.
<<S..i>> rispose.
<<Come ti senti? >>
<<Come se un coltello mi fosse passato attraverso>>
La sua voce sembrò essere meno spezzata, ed i suoi occhi finalmente, si aprirono.

<<È meraviglioso vederti sveglia>>
<<Non oso immaginare le mie condizioni>>
<<Sei bellissima>>
<<Ne dubito.
Che ore sono? >>
<<Le 10 di sera>>
<<Non ti hanno cacciato? >>
<<Certo, ma io sono rimasto comunque>>
<<Perché? >>
<<Ho bisogno di starti accanto.
Non voglio lasciarti più>>
<<Ah quindi ora hai capito cosa vuoi? >> rispose, con tono brusco.
<<È giusto che tu ce l'abbia con me, non voglio affrontare quest'argomento adesso che sei così fragile.
Poi ne riparleremo>>
<<Certo, ora però vorrei riposare.. Perciò>>
<<Vuoi che me ne vada? >>
<<A meno che tu non voglia guardarmi dormire>>
<<Sai che è una delle cose che preferisco fare >>
<<Allora puoi restare, ma stai attento domani con le infermiere>>
<<Tranquilla, ormai sono innamorate di me>>
<<Come se fossero le sole>>
<<Cosa vuoi dire? >>
<<Niente.
Ora dormo, buonanotte>>
<<Notte>>
Mi appoggiai alla sedia accanto al suo letto e presi sonno, nella speranza che almeno nei miei sogni Sofia mi amasse.






Ciao a tutti ragazzi, questo è il decimo capitolo della storia.
Anche questa volta, devo chiedervi scusa per il ritardo nella pubblicazione ma avendo la maturità quest'anno, a scuola ci stanno facendo impazzire.
Spero comunque di poter essere più puntale e vi auguro una buona lettura 😘
-Sofia 💝

Al chiaro di luna 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora