Al chiaro di luna 2

17.

Pov di Sofia
I lupi si avvicinavo sempre di più, avevo paura a trasformarmi perché sapevo che nell'esatto istante in cui l'avrei fatto, la mia vita sarebbe finita.
Forza e coraggio, dissi più volte a me stessa.
<<Allora ancora non hai il coraggio di trasformarti? Non ti facevo così fifona>>
Disse Mark, da un altoparlante probabilmente , che era stato posizionato nella stanza.
<<Non deve finire per forza così, possiamo chiuderla in modo civile>> risposi, cercando di evitare un'altra battaglia.
<<Non mi piacciono nemmeno le cose civili. Sai se solo tuo padre non fosse un bastardo e tua madre una putta.. >>
Al diavolo le cose civili.
La rabbia di quelle parole, portò il mio corpo a trasformarsi involontariamente.
Non mi importava cosa sarebbe successo dopo, dovevo provare a lottare per la mia famiglia e per il loro onore.
<<Ora si che ci siamo>>
I lupi iniziarono ad attaccarmi e a mordermi di continuo, non ce l'avrei mai fatta, erano troppi ed io ero solo una.
Nell'esatto istante in cui sentì la mia pelle stracciarsi di nuovo, un immagine mi venne alla mente.
Sembrava quasi come se fosse un apparizione, era così strano.
Vedevo mio padre che mi incitava a combattere, che mi diceva che ero forte e  vedevo mia madre, che ripeteva più volte che ce l'avrei fatta.
Ripensai di nuovo alle parole di Mark e tutta la forza che pensavo di aver perso, venne fuori.
Mi alzai da terra ed anche se piena di morsi, iniziai a combattere.
Il dolore era atroce, il corpo gridava pietà, ma non mi importava.
Più pensavo alle parole di Mark e più avevo voglia di uccidere.
Uccisi il primo lupo, poi il secondo, poi il terzo, fino ad arrivare all'ultimo.
Le mie forze erano al minimo, non riuscivo più a muovermi e dal mio corpo continuava ad uscire sangue.
Il mio ultimo sguardo si rivolse verso Mark, che finalmente era entrato nella stanza.

Sapeva che sarebbe stato il prossimo, ero sfinita  ma la voglia di ucciderlo superava ogni mio acciacco.
Il mio ruggito risuonò nella stanza, mentre i miei occhi guardavano la mia preda con rabbia.
Mark tentò di scappare, ma non ci riuscì.
Non appena si girò, mi avventai sul suo collo, facendolo crollare a terra e successivamente morire.
Dopo aver ucciso Mark, il mio corpo perse ogni forza rimasta e la mia forma animale mi lasciò, facendomi tornare umana.
Pov di Hero
Raggiunsi i sotterranei nel modo più veloce che potessi.
Speravo di trovare Sofia viva, ancora una volta.
Non potevo perderla, avevo bisogno di lei.
Vidi una stanza con la porta aperta e da essa si riusciva a vedere un corpo a terra.
Fa che non sia Sofia, pensai ripetutamente nella mia testa.
Avvicinandomi mi accorsi che era il corpo di un uomo, precisamente di Mark.
I miei occhi da quest'ultimo si spostarono nella stanza, dove vidi una figura che in quel momento rappresentava, per me, una dea.
Sofia era in piedi, i suoi capelli lunghi le coprivano il corpo nudo, che era ricoperto di sangue da capo a piedi.
Mi guardava con aria fiera e mi regalò un sorriso che mi fece innamorare di lei per la centesima volta.
<<Allora non me lo dai un bacio? >> disse poi, con ironia.
<<Anche più di uno>> e la raggiunsi, per poterla baciare ripetutamente.
<<Come hai fatto a scoprire cosa stesse succedendo? >> mi chiese, staccando le sue labbra dalle mie.
<<L'ha scoperto James in realtà, attraverso dei vecchi diari di tuo padre, dove raccontava l'odio che provava per quest'uomo>>
<<Se solo l'avessi capito prima>>
<<Non è colpa tua, amore mio.
Ne sei uscita vittoriosa, ancora una volta e sono così fiero di te>>
<<Ti amo, Hero, con tutta me stessa>>
<<Ti amo anche io>>
Mi tolsi la giacca e glie la diedi, in modo da coprirla, per poi stampargli un altro bacio che in quel momento, mi rese l'uomo più felice al mondo.

Ciao a tutti, questo è il diciassettesimo capitolo della storia.
Scusate tanto per il ritardo nel pubblicarlo , ma ora che siamo a casa, la scuola mi sta prendendo il doppio del tempo e non riesco quasi mai a scrivere. Mi dispiace tanto.
Spero comunque che questo capitolo possa piacervi e vi auguro una buona lettura 😘
-Sofia 💝