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Pov di Sofia
Passarono diverse settimane dal mio trasferimento e le cose erano rimaste sempre uguali.
Ogni giorno sentivo James per tenermi aggiornata su cosa succedesse in sede, ed una volta a settimana veniva a trovarmi Hero.
Questa distanza mi stava uccidendo, sarei andata a cercarli anche subito quei demoni, in modo che così sarei potuta tornare dalla mia famiglia.
Ma dovevo aspettare.
<<A cosa pensavi? >> disse Mark, distraendomi da ogni mio pensiero.
<<Non lo so, questa situazione mi ha stancata. Sono passate settimane e ancora  non si è vista nessuna mossa.. >>
<<Questo è un bene, Sofia.
Evidentemente non sanno che tu sia qui>>
<<Si ma non dovrebbero cercarmi in sede? Fare qualcosa?>> risposi, iniziando a camminare avanti e indietro per la stanza.
<<Non se non sanno dove sei, loro tentano di localizzarti.
Sanno che non sei in sede ed è per questo che non vanno lì>>
<<Tutto ciò è così strano, spero che prima o poi potrò capirci qualcosa>>
<<Ne sono sicuro, penso che adesso avrai bisogno di una bella dormita.. Che ne dici? >>
<<Si, hai ragione.
Buonanotte Mark>>
<<Buonanotte, Sofia>>
La mattina seguente mi svegliò una confusione immensa che proveniva dalla stanza accanto.
Decisi di uscire dalla mia stanza per controllare cosa stesse succedendo ma non appena misi piede fuori dalla porta, Mark iniziò ad urlare.
<<Sofia loro sono qui, sono entrati questa notte.. Non so come sia possibile, ma ti hanno trovata. Devo portarti al sicuro, seguimi! >>
<<Sono io la causa del perché loro si trovano qui, non posso nascondermi mentre delle persone lottano per me.
Devo combatterli>>
<<Si, ma per favore adesso puoi venire con me? >>
<<D'accordo>> risposi e lo seguiì.
Mi portò in un punto del palazzo dove non ero mai stata.
Era così tetro e a differenza di tutto il resto, quest'ultimo era rovinato e sembrava essere molto più vecchio .


<<Mark, cos'è questo posto? >>
<<È il punto più sicuro del nostro palazzo, nessuno verrebbe qui a cercarti>> rispose, guardandomi dritto negli occhi.
In quell'istante provai un brivido di paura, non sapevo perché, ma quel posto non mi piaceva affatto e la situazione iniziava a puzzarmi.
<<Entra qui>> disse Mark, indicando la stanza più buia tra tutte.
<<Perché proprio quella? >>
<<Basta domande, entra e basta>>
Entrai nella stanza dove non c'era nemmeno un filo di luce, nonostante fosse giorno.
Avevo una paura estrema, il mio cuore iniziava a battere all'impazzata, ed il mio istinto iniziò a pensare le cose peggiori.
<<Mark ma non c'è un interruttore qui? >>
<<No, mia cara, non c'è l'interruttore e per quanto mi riguarda questo dovrebbe essere l'ultimo dei tuoi problemi>>
<<Cosa vuoi dire? >>
<<Non ci sei arrivata minimamente eh?
Hai bisogno che qualcuno te lo spieghi? >>
<<Ma di cosa stai parlando? >> domandai,con voce spezzata.
<<Ragazzi, venite fuori.. Non siate timidi>>
Ragazzi? Ma quale ragazzi?
L'istante di silenzio venne distrutto da un insieme di ruggiti.
Chiaramente non eravamo da soli e in pochi secondi la stanza si riempì di lupi mannari estremamente rabbiosi.
<<Sei sempre stato tu la causa di tutto, non è così? >>
<<Ce l'hai fatta, finalmente.. Sai pensavo quasi che non l'avresti capito mai, ma sei troppo intelligente e queste cose raramente ti sfuggono>>
<<Allora, cos'è che vuoi? >>
<<Oh, adoro il fatto che tu punta subito al dunque, ma a me le cose frettolose non sono mai piaciute>> ribattè, accompagnato da una risata  che mi fece venire i brividi.
<<Perciò per quanto tempo vuoi andare avanti così? Devi uccidermi? Allora fallo subito>>
<<Come sei noiosa, mi togli tutto il gusto nel fare le cose, non sei curiosa di sapere il perché? >>
<<Lo sono>>
<<Bene, ti racconterò tutto.
Oggi ti trovi qui per colpa di tuo padre, si è vero lo conoscevo ma ho mentito sul suo conto. In realtà l'ho sempre voluto morto e sai perché? Perché ha rubato la cosa più preziosa che avessi, tua madre >>
<<Cosa c'entra lei in tutto questo? >>
<<Io e tua madre eravamo innamorati ma poi è arrivato quel bastardo di tuo padre e me l'ha portata via.
Tu sei l'unica cosa che rimane che sia appartenuta a lui, voglio che lui soffra guardandoti morire, come ho sofferto io>>
<<Sei uno psicopatico>>
<<Ah davvero? Peccato che a tua madre piaceva tanto, sai , quando.. >>
<<ORA BASTA! >> risposi, iniziando a sentire il mio corpo tremare sempre di più.
<<Direi che ci siamo, divertiti qui, mia cara>> e se ne andò , chiudendo la porta e lasciandomi da sola insieme ad un branco di lupi rabbiosi, pronti ad uccidermi.







Ciao a tutti ragazzi, questo è il sedicesimo capitolo della storia.
Cosa ne pensate di questa situazione con Mark? Ve lo aspettavate o siete rimasti colti di sopresa?
Fatemi sapere se vi va e vi auguro una buona lettura 😘
-Sofia 💝

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