13.

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POV DI HERO
Toccavo il suo corpo con delicatezza, le mie mani era come se lo riconoscessero.
Quanto mi era mancata quella sensazione, toccare la sua pelle morbida, accarezzarle i capelli, guardarla negli occhi e sorriderle.
Mi era mancata ogni singola cosa di lei e sapevo che dopo quello che c'era stato, mi sarebbe mancata di più.
Sapevo che entrambi, in qualche modo, stavamo sbagliando.
Sofia aveva bisogno di tempo per capire, ed io seducendola, non avevo fatto altro che peggiorare le cose, ma non avrei mai potuto resisterle. Nemmeno se l'avessi voluto.
<<Perché mi guardi così? >> mi chiese Sofia, spostandomi un capello dal viso.
<<Sei estremamente bella, come potrei non farlo? >>
<<Lo pensi davvero? >>
<<Certo che lo penso, perché me lo chiedi? >>
Il suo corpo iniziò a irrigidirsi e sul suo viso comparve la tristezza e la freddezza più totale, si allontanò da me cercando ripetutamente i suoi vestiti.
<<Mi dici che succede? >>
<<Niente, Hero>>
<< A me non sembra niente, insomma stavamo bene fino a due minuti ed ora scappi via così. C'è qualcosa che ho sbagliato? >>
<<Tu non hai sbagliato nulla, ho sbagliato io.
Non dovevo lasciare che succedesse quello che è successo, è stato un errore>>
<<Ti sei pentita?.. >>
Mi guardò per un istante con sofferenza, sapevo che non avevo fatto altro che ferirla, di nuovo.

<<Sofia io non sono venuto a letto con te perché non avevo altro da fare, io l'ho fatto perché ti desidero, perché ti amo>>
<<Non è questo il problema Hero, so che mi ami proprio come io amo te.
Il problema è che al momento è tutto troppo confusionario, non riesco ancora a togliermi dalla mente la scena di te con tutte quelle ragazze e come le stringevi forte a te>>
<<Quindi il problema è il mio passato adesso? >>
<<È il fatto che tu mi hai lasciata dicendomi che volevi stare da solo e poi ti ritrovavo ogni settimana con una diversa>>
<<Ti sei riposta da sola, ne cambiavo una ogni settimana. Non mi importava niente di loro, non provavo alcun interesse nei loro confronti, forse solo per una >>
<<Ah si? >>
<<Si, ma solo perché litigava con la televisione quando non mettevano il programma che desiderava lei>>
<<Proprio come me.. >>
<<Proprio come te.
Sofia ti prego, credimi. Io se sono qui è perché voglio restare, non sarei mai tornato da te se sapevo che la mia situazione fosse incerta>>
<<Se ci riproviamo però non voglio che tu mi tenga più nascosto nulla, anche le cose peggiori che ti passano per la testa.
Va bene? >>
<<Va bene, non voglio più mentirti su nulla.
Ora però torna qui a letto con me, voglio averti vicina>>

Si tolse di nuovo i vestiti e tornò nel letto insieme a me.
Per me questo era l'esempio della felicità, avere accanto la donna più bella del mondo e che mi amasse come nessun altro.
Me ne ero accorto troppo tardi, ma fortunatamente avevo ancora la possibilità di amarla e di stargli accanto come meglio potevo.
POV DI SOFIA
Mi svegliai intorno al primo pomeriggio,la testa mi esplodeva e l'unica cosa che volevo era continuare a dormire.
La mia mente era ancora instabile, vista la notte precedente.
Non sapevo ancora se avessi fatto la scelta giusta, amavo Hero, ma la paura di soffrire di nuovo mi spaventava a morte, non sapevo se il mio cuore avrebbe retto di nuovo un dolore simile.
Come ogni pomeriggio , dovevo recarmi in sede per vedere come andassero le cose e per vedere le novità.
<<Allora James, c'è qualcosa di nuovo? >>
<<Qualcosa ma è molto vago, abbiamo trovato delle impronte fuori dal cancello, le abbiamo analizzate e non risultano essere nei nostri registri>>
<<È chiaramente qualcuno di esterno.
Avevo una teoria, ma può essere davvero assurda>>
<<Dimmi>>
<<E se fossero umani? Mi sono informata ed ho scoperto che in questo stesso palazzo , un tempo , ci abitavano dei grandi rivali di questo territorio e da allora ogni persona si trasferisce qui, viene cercata di farla fuori o di disturbarla>>
<<Se fosse così, basterebbe cambiare residenza>>
<<Già, anche perché non possiamo combattere con degli umani. È contro la nostra legge, che siano criminali o meno>>
<<Dobbiamo indagare più a lungo e capire bene come poter agire>>
<<Cercherò di analizzare e scoprire altre cose, ti terrò aggiornato qualsiasi cosa>>
<<Perfetto, grazie.
Aspetta ma.. È un succhiotto quello? >>
Merda.
<<Cosa? Questo? Ah no è solo un livido, ieri sera ho sbattuto contro lo sportello in cucina e mi è uscito lui>>
<<Pensi che io sia stupido? >> ribattè, nascondendo una risata sotto i baffi.
<<È la verità>>
<<Se lo dici tu, ma ti si legge in faccia>>
<<Bla bla bla>> e gli feci una linguaccia.
Abbandonai la sede per tornare a casa dove ancora mi stava aspettando Hero.
Non sapevo se il fatto di riprovarci fosse la scelta giusta o se mi avrebbe resa felice.
L'unica cosa che sapevo, e che avevo imparato con il tempo, è che non riuscivo a stare senza di lui e pure se ci provavo con tutta me stessa, alla fine le mie braccia volevano sola una cosa.
Stare fra le sue.








Ciao a tutti, questo è il tredicesimo capitolo della storia.
Spero tanto che possa piacervi e vi auguro una buona lettura 😘
-Sofia💝

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