Capitolo 9

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Jungkook continua ad avanzare verso di me facendomi retrocedere finché la mia schiena non sbatte contro la porta chiusa del bagno, facendomi scappare un gemito di sorpresa.

A quel suono Jungkook si lecca le labbra, mettendo le mani ai lati della mia testa per impedirmi di scappare.

-sai Taehyung, trovo che in questo momento staresti benissimo nudo qui, tra le mie braccia. Tu cosa ne dici?-chiede fissando insistente il laccio che chiude l'accappatoio. 

Non rispondo, troppo impegnato a evitare il suo sguardo ed eccitato a morte da questa situazione.

-mi sa che Tae junior è d'accordo con me!-ridacchia Jungkook notando la mia mezza erezione nascosta malamente sotto la stoffa.

Ad un tratto porta una mano a stringermi la mandibola e mi fa piegare la testa all'indietro con forza, esponendo il collo.

-ti piace se faccio così?-mi chiede passando la punta della lingua sulla mia pelle calda e facendomi scorrere una scia di brividi lungo la schiena.

Per tutta risposta gemo, piegando ancora di più la testa e appoggiandola contro la porta.

-mh, qualcuno qui ha voglia, eh TaeTae?-chiede Jungkook con voce roca continuando a stuzzicare e torturare il mio collo, facendomi ansimare e fremere in preda ai brividi.

-i vestiti sono sul letto, piccolo-mi sussurra all'orecchio, poi si allontana ed esce dal bagno, lasciamomi scosso, tremante e con una dolorosa erezione tra le gambe.

Esco dal bagno e afferro i vestiti che trovo sul suo letto, precipitandomi in camera mia mentre una risatina mi segue lungo il corridoio.

Arrivo in camera e mi cambio, poi mi posiziono davanti allo specchio a figura intera appoggiato ad una delle pareti e mi squadro critico: indosso un paio di pantaloni di pelle neri, dentro ai quali è infilata una camicia bianca. Una cravatta nera con delle decorazioni argentate mi cinge il collo, ma decido di lasciarla lenta, facendo intravedere le clavicole.

Ho appena finito di sistemarmi che sento dei colpi leggeri alla mia porta.

-principessa, sei pronta? Guarda che qui la carrozza parte!-mi grida Jungkook ridendo e prendendomi per il culo.

-ah ah, come sei simpatico Jeon! Eccomi!-rispondo aprendo la porta; "okay, non ero pronto".

Resto a bocca aperta davanti alla visione che mi si presenta davanti.

Jungkook indossa una camicia bianca unita ad un paio di pantaloni dello stesso colore, mentre sul petto spicca una cravatta nera. Nonostante sia un vampiro, a me in questo momento sembra più un angelo.

-ehy, TaeTae! Ci sei?-mi chiede sventolandomi una mano davanti al viso.

-oh, ehm, sì! Si sì ci sono!-rispondo arrossendo violentemente.

-okay andiamo!-esclama allegramente, afferrandomi per un polso e trascinandomi giù per le scale. Appena arriviamo in soggiorno il vampiro di fianco a me afferra due giacconi imbottiti e me ne porge un'ora.

-ma non fa così freddo...-obbietto, ma lui mi zittisce con un cenno.

-mettilo, fidati!-ordina, e io obbedisco.

Usciamo dalla casa e Jungkook mi guida verso il garage borbottando un "traffico del cavolo", poi cambia idea e mi conduce sul retro della casa.

-ehm, Jungkook? Perché siamo qua?-chiedo titubante, guardandomi intorno spaesato e non riuscendo a capire perché mai mi abbia portato qui.

-perché dobbiamo andare alla festa, e non c'è modo migliore della via aerea!-spiega sogghignando, godendo ancora di più quando mi vede sbiancare.

-Jungkook, io non vorrei fare il guastafeste, ma...non so volare!

-e chi ha detto che tu devi saperlo fare? Basto io-fa spallucce, poi si gira e si inginocchia davanti a me, dandomi le spalle.

-forza, sali!-mi esorta.

-tu...tu sei sicuro di questa cosa?-chiedo con voce tremante, mentre posiziono cautamente le mani sulle sue spalle possenti.

-assolutamente-asserisce con convinzione.

-o-okay.-mi fido e mi aggrappo con le gambe alla sua vita, stringendomi a lui come un koala.

-d'accordo piccolo, ora tieniti!-esclama drizzandosi in piedi. Serro ancora di più i miei arti attorno al suo corpo mentre le sue mani mi scivolano intorno alle cosce per reggermi meglio.

-tre, due, uno...via!-strilla Jungkook eccitato, spingendo con le gambe e alzandosi a mezz'aria ancora in posizione verticale.

Io caccio un urlo, stringendomi disperatamente al suo busto.

-stai tranquillo piccolo Tae, non ti farei mai cadere! Fidati di me!-mi rassicura iniziando a prendere quota.

Non rispondo, ho la gola serrata dalla paura, mentre vedo il terreno allontanarsi ad una velocità vertiginosa.

Arriviamo oltre le nuvole, e a quel punto Jungkook si stabilizza mettendosi in orizzontale e iniziando a volare verso nord.

-come va Tae?-mi chiede preoccupato, tracciando dei cerchi sulla mia coscia con il pollice e stringendomi forte a lui in modo da tranquillizzarmi.

-b-bene credo-balbetto, nascondendo la testa nell'incavo del suo collo per non vedere l'oscurità fatta di nubi che ci circonda minacciosa.

-okay. Il nostro volo durerà una ventina di minuti, quindi se vuoi puoi farmi delle domande.-mi propone, cercando di distrarmi dal panico che mi sta portando a spiaccicarmi sulla sua schiena.

-e se poi ti deconcentri e cadiamo?-chiedo con voce tremante.

-Tae, per me volare è una cosa naturale, come per te camminare! Non preoccuparti di questo, basta che ti tieni al mio collo con le braccia e al resto ci penso io-mi rassicura stringendo di nuovo le mie gambe per riassicurarmi.

-allora, c-come funziona con i-il sole?-chiedo con il viso premuto contro la sua pelle che in questo momento è quasi calda.

-dunque-inizia a spiegare Jungkook-non posso farmi toccare dai raggi direttamente, perché è la pelle di noi vampiri è molto più sensibile ai raggi ultravioletti di quella umana, quindi se questi ci colpiscono direttamente provocano delle ustioni.

Se un vampiro viene costretto a rimanere al sole per più di tre minuti precisi, muore.

L'unico modo che abbiamo di uscire fuori casa di giorno è aspettare che si rannuvoli, o usare dei vestiti che non lascino passare i raggi UV.

Passiamo il resto del viaggio a parlare delle abilità e dei problemi che comporta essere un vampiro, e devo dire che ci sono alcune capacità veramente fantastiche!

Dopo un po' arriviamo in vista di una villa enorme, talmente gigante che potrebbe essere scambiata per uno di quei palazzi dove stanno le ambasciate straniere.

Your blood sings for meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora