Capitolo 2

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All'improvviso vedo una fiammata divampare dal retro della discoteca e un sacco di gente che scappa urlando.

Ci voltiamo verso la nostra abitazione, in fondo alla via, ma all'improvviso ci rendiamo conto della verità: anche casa nostra è in fiamme. Quello che sembrava un incendio localizzato è in realtà un enorme falò che ormai si è espanso per tutta la strada che porta dalla discoteca a casa nostra.

Mentre guardo il nostro condominio che brucia e sento le sirene dei pompieri che si avvicinano, comprendo ciò che sta succedendo e inizio a piangere, imitato da Jimin.

Ci abbracciamo stretti mentre il calore delle fiamme ci arriva a vampate incandescenti, facendoci stringere più forte l'uno all'altro.

-hyung, cosa faremo ora?-chiede Jimin tirando su con il naso, mentre delle lacrime rigano il suo viso sconvolto.

Jin ha un viso triste, ma alle parole del mio amico si riscuote e assume un'espressione estremamente preoccupata e leggermente infastidita.

-avevo giurato di non farlo, ma non vedo alternative...-borbotta contrariato, guardandoci di sottecchi come a chiederci scusa.

-hyung, che significa?-chiedo preoccupato, asciugandomi le lacrime dalle guance.

Jin fa un respiro profondo, poi ci guarda e dice:-salite in macchina, vi spiegherò tutto mentre andiamo.

Facciamo come dice, confusi e spaventati, e appena saliamo in macchina Jin hyung comincia a guidare verso una meta ignota.

-ehm, hyung! Potresti spiegarci cosa sta succedendo?-domando titubante mentre la macchina sfreccia lungo la superstrada.

-allora, sto per raccontarvi una lunga storia-esordisce Jin sospirando.

Io e Jimin ci guardiamo negli occhi, preoccupati più che mai.

-dunque, io conosco da qualche anno un...ragazzo che si chiama Namjoon. Diciamo che io e lui ci...frequentiamo, circa.

-che cosa?! Hyung, come hai potuto non dircelo?-esclama Jimin, più scioccato che mai.

-non ve l'ho detto perché lui è una persona un po' particolare, diciamo così. Qualche mese fa mi aveva offerto di andare ad abitare con lui, ma io non volevo lasciarvi da soli. Così mi aveva proposto di far venire anche voi ad abitare con lui e i suoi amici. Dovremo separarci, ecco perché non avevo accettato, ma come vedete non abbiamo altra scelta. Purtroppo penso che al momento sia la nostra unica possibilità.

Io e Jimin ci guardiamo impauriti: quindi dovremo andare a vivere con degli sconosciuti, oltretutto da soli.

-ragazzi, lo so che è inaspettato, ma è la nostra unica opzione.-cerca di convincerci Jin.

-va bene-cediamo.

Oltre alla stanchezza e ai capogiri, ora ho anche una stretta allo stomaco, che aumenta man mano che ci avviciniamo alla meta, e sto cercando di capire come cavolo siamo finiti in questa situazione.

Dopo una mezz'oretta la voce metallica del navigatore ci informa che siamo arrivati a destinazione.

Scendiamo dalla macchina e Jin cammina verso una porta con il numero 12 segnato sopra in caratteri dorati.

Appena lo hyung bussa la porta si apre, rivelando un ragazzo molto alto, con i capelli argentei e un paio di adorabili fossette che mostra non appena trova Jin sulla soglia di casa propria.

-qual buon vento, Jinnie?

-ehm, ciao Nam! Ti ricordi quella proposta che mi avevi fatto di venire a vivere con voi?-chiede Jin impacciato mentre abbraccia il ragazzo.

-certo che mi ricordo, ed è ancora valida se ve lo steste chiedendo.

-grazie al cielo, perché la nostra casa è bruciata, quindi ci servirebbe ospitalità.

-oh Jinnie, hai finalmente capito che avevo ragione, dico bene?

Io e Jimin ci guardiamo interrogativi, non capendo quest'ultima frase.

-se avessi un'altra opzione, ti giuro Nam, qualsiasi altra possibilità mi andrebbe bene. Ma non ce l'ho! Non posso lasciare che Tae e Jiminie dormano per strada.

Namjoon annuisce di colpo serio, poi ci squadra da capo a piedi e un sorrisino si forma sulle sue labbra.

-sono perfetti Jinnie. Così belli! I miei amici saranno molto contenti!

Okay, mi sto inquietando seriamente adesso. Chi sarà contento? Perfetti per cosa?

-smettila Nam! Lo sai che se potessi non li condannerei come me!

-cosa?!-jimin spalanca gli occhi impaurito dalle parole dello hyung.

-sentite, entrate dentro per ora, io chiamo i vostri nuovi inquilini!-esclama Nam spostandosi dalla porta e facendoci segno di entrare.

Mentre gli passo di fianco noto il colore dei suoi occhi, e vedo che sono vagamente rossicci. All'improvviso mi torna in mente il ragazzo conosciuto questa sera; chissà se si è salvato dall'incendio.

Mentre rimugino sulla sorte del dio della discoteca non mi accorgo che Namjoon è andato ad accogliere due figure appena entrate dalla porta.

-Yoongi, Jungkook, entrate! Pronti a conoscere i vostri...ehm...ospiti?-chiede con una strana sfumatura nella voce.

Aspetta un attimo...Jungkook?! Quel Jungkook?

Your blood sings for meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora