Grazie al termosifone

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Oramai Gavin era sempre più stressato, sembrava avesse sempre bisogno di qualcosa, ma che non riuscisse a ottenerlo. Solo la sera sembrava calmarsi. Nines non lo sopportava, soprattutto quando notava che Gavin lo guardava con frustrazione. Avrebbe fatto di tutto per aiutarlo. Anche se in realtà nemmeno per Conan non era un periodo dei migliori. Continuava ad avere Software Instability. Inizialmente non capiva cosa gli stesse succedendo, ma interrogando molti devianti aveva scoperto che quello che vedeva era il muro di rottura. Un muro rosso che se attraversato lo avrebbe reso un deviante. Prima vedeva quel maledetto passaggio sporadicamente, ma nell'ultimo periodo il muro si presentava sempre più spesso.

Anche se cercava di trattenersi e diventare il più freddo possibile, iniziava a sentire. Per un motivo o per l'altro sentiva. Situazioni, profumi, Gavin... Soprattutto Gavin. Non poteva diventare un deviante, lui lo avrebbe ripudiato e niente poteva ferirlo più di quel pensiero.

Conan non sapeva quanto stesse sbagliando. Gavin inizialmente lo odiava e disprezzava la sua razza, ma qualcosa lo aveva cambiato. Nines aveva cambiato il detective. Gavin si era innamorato di Conan. Inconsciamente aveva rifiutato questo sentimento per settimane, ma quando l'aveva compreso si era abbandonato a quest'emozione. Non aveva mai capito fino in fondo quanto potesse essere profondo il suo amore, tanto da distruggere tutte le sue difese e le sue convinzioni. Avrebbe dato tutto per far provare a Conan ciò che provava lui, per farsi amare, ma sapeva che era impossibile. Giorno dopo giorno vedeva l'uomo che amava cambiare. Sembrava che avesse bisogno di aiuto. Si alternavano momenti in cui sembrava un vero essere umano a momenti in cui sembrava freddo come un iceberg.

Ma un miracolo era giunto in suo soccorso. Il riscaldamento si era rotto. Pumpkin e Conan potevano non avere problemi, ma era dicembre e Gavin si stava congelando il culo. Le coperte non bastavano... O così voleva far credere a Conan. Gavin aveva subito capito che poteva usare la situazione a suo vantaggio.

Conan, infatti, era dotato di una funzione che gli permetteva di auto riscaldarsi ed emanare calore (ovviamente la funzione era stata progettata per situazioni estreme, ma anche adesso poteva essere utile). Nel momento esatto in cui Conan aveva capito che Gavin era troppo freddoloso per farsi bastare le coperte come fonte di calore aveva proposto a Gavin di utilizzare la sua abilità per riscaldarsi. Il piano era di far stare Gavin sotto le coperte vicino a Conan, in questo modo Conan avrebbe riscaldato Gavin e il calore non si sarebbe disperso grazie alle coperte. Con falsissima ostilità, Gavin aveva accettato.

Era da pochi giorni che il riscaldamento si era rotto, ma le serate di Gavin non erano mai state così belle.

Come adesso.

Gavin e Conan erano sul divano sotto le coperte. Conan aveva un braccio sopra le spalle di Gavin per scaldarlo e Gavin era appoggiato a lui. Stavano guardando una partita di basket e il detective aveva una bottiglia di birra in mano.

Per Gavin era letteralmente il paradiso, per quanto ne potesse sapere poteva essere morto.

Per Conan era l'inferno. Forse era per colpa di quelle serate che i Software Instability stavano aumentando. Tutte le volte in cui lo guardava pensava di oltrepassare il muro, anche se non sapeva perché.

Conan stava guardando il profilo del suo detective leggermente illuminato dalla tv. La pompa thirium a volte batteva più veloce a volte sembrava non voler più battere. Sentiva il suo profumo, il suo dolce respiro, la sua risata e lue sue urla contro i giocatori e non capiva più niente. Si sentiva perso. Com'era possibile?

Gavin urlò contro la tv e poi si girò verso di lui, come per dirgli qualcosa, ma si fermò subito. Inconsciamente Conan si era avvicinato di più a Gavin. Erano così tanto vicini che potevano sentire il respiro dell'uno contro le labbra dell'altro.

"Conan?" sussurrò Gavin confuso. Non aveva mai visto quel suo sguardo.

"Si?" sussurrò a sua volta Conan con la voce più roca del solito.

Gavin deglutì "Perché..." Non riusciva a finire la frase perso negli occhi dell'androide.

"Sono così vicino?" Continuò l'androide trattenendo un tremitio per la vicinanza di Gavin. Si aspettava che si sarebbe allontanato. Anche se non era stato voluto, sapere che non lo disgustava era stato... Piacevole?

"No. Perché mi guardi... Così?" Disse arrossendo, quasi spaventato per la risposta.

"Ogni sera ti guardo così Gavin, non te ne eri accorto?" Beh, in realtà prima di ora non si era accorto neanche Conan di quanto lo stava guardando intensamente. Forse Gavin stava pensando che Conan lo volesse mangiare.

"Ah" Riuscì a dire Gavin. Non riuscì a dire nient'altro, ma riuscì ad allontanare gli occhi da quelli dell'androide, ma solo per spostarli sulle sue labbra. Sembravano così morbide...

Vedendo la fame ricambiata da Gavin e l'interesse per le sue labbra, Conan non riuscì a trattenersi.

Appena vide il muro si avvicinò, ma prima di toccare la sua superfice con la mano ebbe un tentennamento. Era sicuro di volerlo fare? Sarebbe diventato un deviante, forse Gavin l'avrebbe odiato. Ma come poteva odiarlo se ora lo stava guardando come se lo amasse? Conan come poteva sapere cos'era l'amore? 'Beh, probabilmente è quel dolore che ora mi sta bruciando dentro. E se anche non lo fosse, io sto provando qualcosa, qualcosa che mi impedisce di allontanarmi da lui. Quello che provo mi porterebbe a lottare per lui, uccidere per lui, seguirlo fino ai confini del mondo, fare tutto ciò che desidera senza ripensamenti. Non riuscirei mai ad abbandonarlo o a tradirlo. Non so cosa sia l'amore, ma se è qualcosa di più forte sono sicuro che un giorno lo proverò per lui. Diventerò tutto ciò che vorrà, di cui avrà bisogno ' avvicinò la mano al muro 'Lui è tutto per me, lo sento ' chiuse gli occhi pronto a rompere il muro e appoggio delicatamente la mano contro il muro, il quale si ruppe in mille schegge.

Ancora con il braccio destro sulle spalle di Gavin, Conan strinse con la mano sinistra la nuca di Gavin, lo avvicinò di più e lo baciò.

Gavin rimase pietrificato, non ci poteva credere. Conan sperava che Gavin non si allontanasse e lo ricambiasse. Fu così. Gavin lasciò cadere la bottiglia di birra e avvolse le braccia attorno al collo di Conan. Il bacio fu dolce e leggero e Gavin aveva ragione, le labbra di Conan erano incredibilmente morbide.

Gavin si allontanò velocemente per prendere aria, Conan gli toglieva il respiro, pensava di morire. Conan non sia allontanò, anzi strofinò lentamente le sue labbra contro quelle di Gavin. "La-la-la birra" balbettò Gavin contro le labbra di Conan.

"Dopo pulisco" gli sussurrò mellifluo l'androide cercando di riavvicinarsi per baciarlo.

Gavin si allontanò di poco "Ma se Pumpkin-"

"Lo porto dal veterinario" lo interruppe Conan.

"Ma-"

"Sta zitto e baciami" lo rimproverò Conan e lo riavvicinò quasi a forza contro di sé.

Gavin non ci credeva, non solo Conan lo stava baciando, ma sembrava quasi che avesse bisogno di lui più del thirium che gli scorreva nelle vene.

Mille e un reed900 One shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora