9. Quinta lettera

295 23 1
                                    

Che cosa devo fare?! Sono seduto da ore sul divano con accanto a me i miei due sacchi di pulci, la televisione è accesa ma non la sto nemmeno guardando.

Prendo il telecomando e la spengo, mi alzo e mi dirigo in bagno.

Mentre sono sotto il getto d'acqua caldo ripenso alla nostra prima volta, al nostro primo bacio, al nostro primo appuntamento.

Le lacrime escono, senza che io le possa fermare, mi inginocchio e scoppio a piangere.

Esco dopo non so quanto tempo, Kora mi aspetta seduta davanti alla porta.

Mi abbasso alla sua altezza e l'abbraccio, lei mi salta addosso e io mi metto a ridere.

Vado in camera mia e metto la nostra playlist, mi sdraio sul letto e chiudo gli occhi.

Mi sveglio con un grosso mal di testa a causa delle lacrime della sera precedente, Kora abbaia vicino al mio orecchio uccidendomi i timpani.

"Accidenti Kora! Cerca di provare pietà per il tuo padrone, sappi che se io morissi tu verresti con me."

Lei si siede e continua a guardarmi, sospiro e mi alzo.

"Forza, ti preparo la colazione."

Mi segue scodinzolando, pochi istanti dopo ci raggiunge Salmone.

Alla fine non faccio nemmeno colazione, mi cambio ed esco.

La giornata passa monotona, tra i clienti e il bancone.

Ad un certo punto entra Leo, il mio respiro si ferma.

"Che cosa ci fai qui?"

"Prendo un caffè con un vecchio amico."

Annuisco sospettoso, lui si siede sulla sedia di Fabio.

"Spostati da lì."

"Non puoi trattare così i tuoi clienti."

Noto che alcuni clienti ci fissano incuriositi, stringo le mani a pugno.

"Se hai finito di dare fastidio puoi anche andartene!"

"Posso fare denuncia a questo bar."

"E per che cosa?! Per aver infastidito un cameriere e i clienti? Avanti Leo perché non ti togli dalle palle una buona volta per tutte!"

Lauren, con la sua solita grazia femminile ci raggiunge guardandolo in cagnesco, i clienti abituali ci fissano dandole ragione.

"Sai Axel, volevo farti sapere che di me, lui si ricorda."

Lo fisso sgomento.

"Fuori! Vattene fuori!"

Thomas gli indica l'uscita minaccioso, un nostro cliente abituale si avvicina e lo guarda torvo.

"Non so chi tu sia, ma stai infastidendo i miei camerieri preferiti quindi vattene."

Leo se ne va, lasciandomi un'altra volta un'occhiata di odio.

Mi siedo sul suo sgabello tremante, com'è possibile che lui si ricordi di Leo e non di me.

Mi alzo ed esco di corsa, ignorando i richiami dei miei amici.

Arrivo all'ospedale, mi fermo davanti alla sua stanza e tremante apro la porta.

Lo vedo scrivere sul suo solito quaderno che, pochi istanti dopo chiude.

"Ehi, sei venuto presto oggi."

"Non dovevo?"

Mi guarda confuso.

"No, mi fa piacere..."

"Se vuoi me ne vado."

"Assolutamente no!"

Cerco di nascondere il sorriso e annuisco, mi siedo sulla sedia e comincio a leggere.

"Aspetta, perché non ti siedi vicino a me?"

"In che senso? Dove?"

"Con me, sul letto."

Annuisco imbarazzato e mi siedo.

"Oh avanti! Vieni qui."

Mi accoglie tra le sue braccia e io mi sciolgo con il suo calore.

"Avanti, sono curioso di sapere come finirà questa storia."

10 MARZO

Le giornate passano abbastanza veloci, non vedo l'ora che arrivi l'ora di pranzo, ben sapendo che lui mi raggiunge.

《Ehi bell'addormento! Fra poco arriva.》

Arrossisco.

《Eccolo là.》

Mi giro e incorcio i suoi bellissimi occhi, sorride e io sorrido.

《Oh avanti, ragazzi vi prego...》

Scoppiamo a ridere e io mi dirigo dietro al bar.

Il solito?》

《Che ne dici se poi, stasera, mi raggiungi a casa mia che ti porto fuori?》

《Beh, si sarebbe una cosa carina.》

Mangia ed esce, dopo avermi lasciato la sua via e la solita mancia.

《Oddio Lauren! Come devo vestirmi? Come devo comportarmi?》

Lauren e Thomas scoppiano a ridere.

《Non è divertente...》

Normale, sii te stesso.》

Comincio a torturarmi le mani e l'ansia si impossessa di me, se non sono la persona che pensa che io sia? Se poi si stancasse di me? Oddio che ansia!!!

《Avanti! Mettiti quei pantaloni attillati di jeans neri, una bella camicia bianca e quelle scarpe bianche. Ricordati di mettere il gel, se non fissi lesbica un pensierino su di te po farei, sei così sexy.》

Guardo con occhi spalancati la mia amica, lei invece mi lancia sguardi che fanno... no non fanno niente, ma il sorriso... oh, quello si che fa qualcosa. Malizia, pura malizia.

《Ti prego smettila!》

Scoppiano a ridere, dopo aver appeso il grembiule mi dirigo a casa. Devo prepararmi prima del suo arrivo.

"Finisce così?"

"Per ora sì."

Fabio mi osserva con uno sguardo misto a serietà e un qualcosa che non so distinguere, mi accarezza la guancia e io arrossisco, mi avvicino leggermente ma una voce ci interrompe.

"Cosa stai facendo amore?"

Mi giro e vedo...Leo?!

Amnesia [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora