Di squarci e di isole

PROLOGO

Le conversazioni sulla vita intima non rientrano tra gli argomenti ritenuti ammissibili nella società degli uomini: i maschi parlano di politica, di letteratura, di mercati finanziari o di sport, in base alle rispettive nature; sulla loro vita amorosa tacciono, è un segreto che si portano fin nella tomba.

MICHELHOUELLEBECQ, Soumission

E mentre è proprio del saggio

porre le fondamenta sulla roccia

io stolto, m'assomiglio al torrente che scorre

e mai non si ferma sotto lo stesso cielo.

 Son tratto come nave priva di timoniere come un uccello errante per le vie dell'aria.

 Non mi tengono catene, non mi tiene chiave; cerco gente a me simile e mi unisco ai gaglioffi.

Ugod'Orleans, Estuans intrinsecus ira vehementi

D isquarci e di isole.

Squarci:di sole, di luce, d'improvviso, quando il cielo è coperto, nuvolo,uniformemente grigio in un inverno che sembra non finire più, anche al sud.

Isole: isole come terre, donne,uomini, bambini, umani.

Forse siamo isole, di certo non siamo isolati.

Ci sono altre isole, oltre il mare, oltre l'acqua attorno, al di là della terra.

È l'odore che il vento porta,il suo sapore che ce ne testimonia l'esistenza, anche quando teniamo gli occhi cocciutamente chiusi, a sforzarci di non vedere. E per quanto ci si possa illudere di stare bene, calmi e appagati nella nostra isola, nell'elemento essenziale della terraferma, siamo a volte, specie di notte, irresistibilmente chiamati, evocati,invocati, spinti, tirati fuori verso altre isole, verso altre terreferme, congiunzioni.

Accade inevitabilmente, ad ogni passo. Attratti vorticosamente oltre i limiti della nostra riva.

E'questa la via maestra, è questa la via chiamata libertà?

Le vie del mare, dove ogni familiarità si perde, e siamo presi tra onde, mulinelli, tempeste, secche, bonacce, burrasche.

E lì, in questo viaggio verso altre isole, nell'incertezza del mare aperto, che cominciamo a vivere.

E tu, a che punto del cammino acqueo sei?

Quant'è grande il tuo mare?