Quando Enrico gli aveva chiesto di aspettare la sorella Kieran si era preparato al peggio. La sera prima non erano stati molto carini e l'umore di quel momento non era dei migliori. Non era stata una giornata facile, Evangeline la mattina gli aveva intimato di lasciare la casa libera perché non voleva vederlo e doveva prendere le sue cose prima di partire, ma lui non aveva nessuna intenzione di trascinare oltre quella situazione. Si era fatto trovare a casa e tra le urla, i pianti e gli insulti avevano deciso di chiudere la loro relazione.
Aveva ancora negli occhi il volto di Eve trasfigurato dalla rabbia e dalle lacrime. Odiava vedere piangere una donna, e si odiava per esserne stato la causa. Ma cos'altro poteva fare? Ormai era finita, lo sapevano entrambi.
Anche Sveva doveva aver pianto quel giorno, lo aveva notato subito quando era entrata in casa; le sue iridi blu erano circondate da un alone rosso. Però era bella, anche mentre lo insultava, anche se era davvero antipatica. E lui ci stava prendendo gusto a farla arrabbiare. C'era quella particolare espressione da saccente che proprio non sopportava, ma il modo in cui si infervorava alle sue provocazioni lo divertiva.
Dopo quelle scuse, che gli erano costate care ma aveva sentito di dovergliele, non avevano più aperto bocca. In macchina la radio era accesa; Kieran, una mano sul volante e l'altra sul cambio, sbirciò il volto di Sveva. Sembrava tranquilla. Aveva indossato un completo nero giacca e pantalone e un top di satin beige, le scarpe col tacco mettevano in evidenza le sue caviglie eleganti. Guardava dritto davanti a sé e di tanto in tanto si voltava, facendo correre lo sguardo sui palazzi e sui passanti.
Kieran parcheggiò e scesero.
La festa di Valentina consisteva in un evento organizzato per far conoscere ad amici e persone influenti la sua nuova collezione di intimo; da modella Valentina era passata a fare l'imprenditrice.
L'unica cosa interessante per Kieran era l'open bar che avrebbe trovato. Veniva spesso invitato a eventi di cui non gli importava nulla, ma a questo era andato solo perché si trattava della fidanzata di Enrico.
Valentina era raggiante quando li accolse. Indossava un vestito lungo dorato con uno spacco fin sopra alla gamba. Baciò e abbracciò Kieran, si presentò a Sveva e la prese sottobraccio per presentarla agli altri ospiti. Enrico, invece, si diresse con lui verso l'angolo bar. L'appartamento di Valentina era un loft estroso e colorato, al centro era stata allestita una piccola passerella e tutt'intorno erano state distribuite le sedute. Kieran notò come si prestasse benissimo a eventi del genere.
Enrico prese due bicchieri e vi versò del vino rosso, senza aspettare che lo facesse il barman.
«Allora? Tu e Sveva avete chiarito?» porse un bicchiere a Kieran.
«Diciamo.»
Enrico fece un sorriso. «Te lo avevo detto che le sarebbe passato.»
«Abbiamo raggiunto una tregua solo per farti stare tranquillo.»
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Così dannatamente bello
RomanceDISPONIBILE IN EBOOK E CARTACEO SU AMAZON 🌹 A pochi mesi dalla rottura con il fidanzato, Sveva torna in Italia per lavoro dopo aver vissuto a lungo a New York. Si aspetta di trovare un po' di tranquillità e riposo dalla vita frenetica newyorkese ma...