Lontani da tutto (Anakin, Padmé)

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Richiesta di RagazzaAngelica perdonami ma me l'ero completamente dimenticata . AU di "La famiglia della Forza", sempre per evitare di inventarne uno a caso, con Anakin che ha appena ucciso Sidious. Il tuo scenario 2, un po' corto ma spero carino.

"Anakin!".

Nonostante la gravidanza ormai avanzata, Padmé Amidala corse incontro al marito che tornava a casa dopo una giornata di fuoco. Per tutto il giorno aveva aspettato il suo ritorno con il cuore in gola, guardando dalla finestra il tempio dei Jedi da cui si alzava una colonna di pesante fumo nero. Ora che Anakin era di nuovo a casa, tutte le sue preoccupazioni si erano sciolte come neve al sole, e ancora una volta esistevano solo lei, il suo amato e il loro bambino.

Anche Anakin era stato molto in pensiero per la moglie, ma nelle ultime ore era rimasto concentrato su se stesso. Il Lato Oscuro l'aveva chiamato e lui era stato tentato di rispondere, ma alla fine, alla fine aveva ascoltato il maestro Windu e l'aveva aiutato a uccidere Sidious invece di attaccarlo come il Signore Oscuro gli aveva chiesto. Ora la sua preoccupazione era quella di sparire: tutti i Jedi avrebbero saputo del suo matrimonio, ma avrebbe discusso con loro più tardi.

Accolse la moglie tra le braccia e inspirò il profumo dolce dei suoi capelli, assaporando la sue labbra per la prima volta da quando era iniziato quel furioso scontro all'interno del Tempio.

Padmé si immerse nel suo abbraccio, con gli occhi chiusi, mostrandosi in tutta la sua momentanea fragilità.
"Andiamo via" mormorò.

Senza bisogno di spiegazioni, Anakin annuì e le baciò la mano. "Andiamo via" ripeté.

~~~

La villa dei Naberrie fuori Varikyno si era rivelata il posto perfetto per crescere il bambino di Padmé.
Alla finestra, con sguardo perso, la senatrice ormai in congedo osservava il lago Theed luccicare in tutta la sua bellezza alla luce del tramonto. Finalmente era di nuovo lì, nel luogo a cui apparteneva, con l'uomo a cui apparteneva il suo cuore. 

"Sei triste?".

Si voltò e incontrò gli occhi blu di suo marito, uno sguardo rassicurante e preoccupato allo stesso tempo, e sorrise.

"No, no. Sono solo... tranquilla. È da un po' che non ho tempo per esserlo".

Anakin la abbracciò da dietro e iniziò ad accarezzarle assentemente il pancione, ridendo quando sentì il bambino reagire felicemente con un calcetto. "Mi sente" disse con un sorriso radioso.

Padmé ridacchiò. "Ci pensi? Tra poco sarai un papà".

Anakin era chiaramente nervoso al solo pensiero, perché arrossì profusamente e inizio a giocherellare con l'orlo della tunica. "Così mi metti a disagio" confessò mentre nascondeva la faccia nel cuscino di un divanetto vicino.

"Su, coraggio! Sono sicura che sarai un padre meraviglioso". Padmé era molto più ottimista, e sapeva che suo marito era sempre stato bravo con i piccoli.
Non aveva ancora partorito, eppure si stava già chiedendo se il bambino che portava in grembo avrebbe mai avuto dei fratellini. Con la guerra ormai al termine, costruire una famiglia in una galassia più sicura sarebbe stato stupendo.

"Un padre meraviglioso" disse Anakin, distraendola dal suo treno di pensieri.  "Mi fa sentire strano questa parola, padre. Ha un suono... di vecchio".

"Non dire così! Sono io quella vecchia tra noi due".

Anakin assunse un'espressione torva e solenne mentre si chinava sulla pancia della moglie per baciarla dolcemente. "Ehi, piccoletto" dichiarò con sicurezza. "Sono tuo padre".

"Così lo traumatizzi" fece notare Padmé.

"È una lei".

"Come preferisci. Io sono convinta che sia un lui".

Anakin scrollò le spalle e lasciò un altro bacio sulla guancia di Padmé. "Sarà bello crescerlo qui" mormorò, gli occhi persi sul tramonto.

"Non vedo l'ora" concordò Padmé, sognante. "Manca ancora più di un mese... come farò a resistere?".

"Pazienza, giovane Padawan" scherzò Anakin dandole un buffetto sulla guancia. "Il nostro piccolino nascerà esattamente quando deve nascere, e starà benissimo. Se non abbiamo pazienza, potrebbero esserci complicazioni".

Padmé annuì in accordo e si ritrovò ancora una volta a guardare il sole che scendeva dietro le colline. "Perché non rimaniamo qui, a vivere? Anche dopo la nascita del bambino?" chiese di getto, abbastanza fiduciosa da non preoccuparsi dell'opinione del marito.

"Perché no" disse Anakin. "La nostra storia e iniziata qui, e... be', mi sembra giusto che continui ancora qui".

"Nessuno ci disturberà, il clima è incantevole, posso continuare a lavorare e non c'è nemmeno la sabbia!".

Anakin scoppiò a ridere e la baciò con passione. Adorava quella donna con tutto il suo cuore ed era rimasto ancorato nella Luce proprio grazie a lei: come poteva negarle una gioia? Cinse le sue spalle con un braccio, attirandola vicino a sé, e appoggiò la sua mano reale dove sapeva vagamente esserci suo figlio o sua figlia. Aveva una vita completamente nuova davanti, e saperlo era una sensazione fuori dal comune. Esattamente come quella che si provava guardando quel crepuscolo incantato.

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