Richiesta di _iden_versio . Ce l'ho messa tutta per creare la cosa più crudamente e crudelmente angst (con questi personaggi era necessario) della mia LungaCarriera (pfffff). Mai fatta una cosa così cruenta/deprimente prima, davvero, nonostante i mia mente malata (-: . Dimmi se è venuto l'effetto.
⚠Attenzione: un po' di roba sanguinosa da qui in poi. Vista la quantità di undicenni che bazzicano per Wattpad nonostante i limiti di età, io lo dico subito.Siamo un un Dark!AU in cui Vader ha addestrato Luke come Sith sin da quando era bambino.
Era giusto, si disse Luke. Ogni azione presuppone una reazione, lo diceva il terzo principio della dinamica, che ricordava vagamente di aver studiato con una di quelle istitutrici che suo padre aveva ucciso per incompetenza.
La sua azione era stata quella di decidere che tutta la sua vita era stata un errore, che il suo essere Sith avrebbe portato solo male alla galassia.
La reazione di Darth Sidious era stata quella di sbatterlo nei più profondi sotterranei del Palazzo Imperiale, con la sola compagnia dell'Imperatore stesso.Non c'era nulla di strano, pensò Luke: c'era da aspettarselo. Da quando era in grado di camminare, sapeva di non dover infrangere per nessun motivo le regole del maestro Sidious. La prima regola, quella che prometteva una morte infinitamente lunga e dolorosa alla minima violazione, era quella che imponeva la lealtà cieca e incondizionata all'Impero Galattico e al suo capo. Contattare la principessa Leia era chiaramente contro la regola.
Ma nonostante questa consapevolezza, il ragazzo non poteva rassegnarsi. Non poteva rassegnarsi all'idea di rimanere lì, a marcire immobile in una cella umida, gelida e senza aria, per volere di quel mostro. Anche se gli era stato insegnato di soffrire in silenzio, non riusciva più a reggere il peso fisico e mentale di quello che l'Imperatore gli stava facendo passare. Doveva fare qualcosa.
Ma come? Riusciva a malapena a respirare. I fulmini Sith erano il suo risveglio ogni mattina. Penetrazioni non autorizzate nella sua mente, furti di ogni ricordo, quelli segnavano il passare delle ore. La spada laser scarlatta di Sidious ripuliva la sua pelle dal sangue alla fine di ogni giornata.
La parte peggiore era il coltello, un comune attrezzo da cucina che l'Imperatore aveva trasformato in uno strumento di indicibile dolore fisico e psicologico. Sidious aveva inciso in profondità nella sua carne tutto ciò che voleva che il ragazzo ricordasse, tutto ciò che si sarebbe dovuto portare dietro per sempre sotto forma di cicatrici.
E così Luke si ritrovava su tutto il corpo definizioni di se stesso: mostro, imperdonabile, sulla spalla sinistra; traditore lungo la schiena, come se il tradimento fosse quello che lo teneva in piedi. Feccia lungo una gamba. E proprio al centro del petto, dove non poteva non vedere, portava scritto in rosso vermiglio tu non sei nulla.
Ma il tormento che il coltello poteva infliggere era molto di più, perché Sidious non lo teneva con sé nelle sue assenze. Il portatore di agonia era per terra, dalla parte opposta della cella, tranquillamente assopito in una piccola pozza di sangue. Luke avrebbe potuto prenderlo e decidere del proprio destino: uccidersi, per esempio, o tentare almeno di ferire il suo Maestro. Ma l'Imperatore aveva messo il ragazzo in condizioni tali da impedirgli perfino di strisciare, e gli aveva tolto la padronanza della Forza con una semplice iniezione.
L'unica cosa che Luke poteva fare era aspettare. Aspettare la prossima sofferenza, il prossimo tormento.
Anche quel giorno, mentre era sommerso dai pensieri su azione e reazione, sul coltello e sul dolore, l'Imperatore aprì l'uscio nascosto della cella. A Luke non servì la Forza per percepirne la malvagità: era come se il male gocciolasse da lui a ondate, impregnandolo dell'odore della crudeltà.
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Pillole di Star Wars
FanfictionOne Shots su richiesta dei lettori sulla saga di Star Wars! Per quanto riguarda i personaggi, faccio solo OT e PT, con quelli nuovi ho problemi di immedesimazione (-: #1 in #vader, #obiwan e #leia il 30/04/2021 ---‐...