Chiara
Adriano si è addormentato già da un bel po' ma io non riesco proprio a prendere sonno. Mi è venuto improvvisamente mal di stomaco e sta diventando insopportabile. Mi sposto dalle braccia di Adriano e mi alzo. Vado in cucina e cerco qualcosa per alleviare il dolore. Non so cosa sia quindi mi preparo solo una camomilla. Mi giro e vedo Adriano con gli occhi socchiusi poggiato allo stipite della porta.
-Scusami, ti ho svegliato?-dico.
-Sì. Che succede?-mi chiede.
-Niente, ho mal di pancia quindi mi sto facendo una camomilla-rispondo mentre tiro fuori la tazza dal microonde.
-Mal di pancia?-
-Sì, ma tranquillo. Adesso passa-dico per cercare di tranquillizzarlo.
-Ma ti fa tanto male?-chiede.
-Adria' fa male per forza, ma passerà-dico.
Bevo la camomilla e il dolore sembra affievolirsi.
-Dai torna a letto, adesso arrivo anche io-gli dico quando sono più calma. Lui si avvicina a me e, dopo un veloce bacio a stampo, torna in camera.
Lavo la tazza e la ripongo. Torno in stanza e mi metto nella mia parte di letto. Adriano mi riposiziona tra le sue braccia.
Prendo sonno ma dopo un paio di ore sento un dolore che mi sta letteralmente divorando dentro. Mi contorco a seguito di questo fitta e lancio un urlo strozzato. Adriano si sveglia di botto e dalla sua espressione deduco che sia molto spaventato.
-Che... che hai?-mi chiede preoccupato mentre accende la lampada sul comodino.
-Mi fa malissimo. Non riesco a respirare-dico con non poca fatica.
-C**** chiamo un'ambulanza-dice alzandosi. Prende il telefono e gli tremano le mani. Lo sento parlare e dopo aver messo giù la chiamata mi aiuta a vestirmi e mi porta all'ingresso. Arriva l'ambulanza e mi prendono con la barella visto che sento ancora più dolore camminando. Adriano mi resta vicino. Arriviamo in ospedale e mi portano con urgenza a fare un'ecografia. Fanno entrare anche Adriano. La ginecologa mi mette subito il liquido gelatinoso sulla pancia e inizia ad utilizzare l'oggetto elettronico per guardare se vada tutto bene. La sua faccia non mi piace. In questo momento non mi trasmette serenità.
-Tutto bene, dottoressa?-chiede Adriano.
-Ragazzi a dire il vero... non va tutto bene-risponde lei. Sento un nodo formarsi in gola. Adriano stringe la mia mano con più forza.
-Dottoressa parli, per favore!-dice Adriano.
-Chiara mi dispiace ma hai perso il bambino-dice.
Stringo gli occhi a quell'affermazione. Nonostante l'incidente avevano detto che il bambino stava bene. Cos'è cambiato? Espongo questa mia perplessità anche alla dottoressa.
-Probabilmente avevi un trauma interno che si è sviluppato col passare delle ore fino ad arrivare a questo punto. Mi dispiace davvero tanto-dice.
Le lacrime iniziano a rigare il mio volto e noto solo adesso che anche Adriano aveva già iniziato a piangere. Mi portano in un'altra stanza per operare quel maledetto trauma interno che mi ha fatto perdere il bambino. Mi chiedo come abbiano fatto a non accorgersene.Adriano
Sono fuori dalla sala operatoria e sto morendo dentro. Sì, la gravidanza non l'avevamo prevista ma eravamo felici. Non posso pensare che abbiamo perso nostro figlio.
Dopo diverse ore l'operazione finisce e portano Chiara in una stanza. Non ce la faccio più a vederla su un letto d'ospedale. Dovrei solo proteggerla e invece non faccio altro che farle del male.
Mi siedo vicino a lei. La mattina si sveglia.Chiara
Mi sveglio ma aspetto ad aprire gli occhi. Ditemi che è stato solo un brutto sogno. Ditemi che sono nella nostra casa nuova. Lentamente apro gli occhi ma vedo la stanza dell'ospedale. Vedo Adriano che mi tiene la mano. Vedo i suoi occhi rossi dal pianto. Gira lo sguardo verso di me quando si accorge che sono sveglia. Mi guarda e noto qualcosa di diverso nei suoi occhi, qualcosa che non avevo mai visto. Sembra che per me provi molta pena. Mi accarezza la mano con il pollice.
-Ciao amore-mi dice trattenendo altre lacrime.
-Ti prego non guardarmi così-chiedo sussurrando e cercando di non piangere. Sento dentro di me un senso di vuoto orribile. Ormai mi ero abituata all'idea di avere una creaturina al mio interno. Ero giustamente preoccupata ma non vedevo l'ora di tenere quell'esserino tra le mie braccia.
Apro le braccia e Adriano ci si fionda. Lo stringo debolmente a me e altre lacrime fanno a gara a scendere sul mio volto.
Entra un dottore e dice che posso essere dimessa ma devo riposare. Mi danno anche il numero di uno psicologo ma non ho voglia di andarci.
Adriano mi porta a casa. Non dice niente lungo tutto il tragitto tra l'ospedale e casa. Questo silenzio assordante mi farà impazzire.
-Adriano dì qualcosa, ti prego. Qualsiasi cosa-dico. Lui mantiene lo sguardo fisso sulla strada. Ho bisogno di sentirmi dire che andrà tutto bene. Che lui ci sarà. Mi mette una mano sulla gamba.
-Stai tranquilla. Ci sono qui io-dice quasi intuendo i miei pensieri.
Arriviamo a casa. Scendo dalla macchina e vado in cucina. Adriano mi raggiunge.
-Ti prego non fare così-mi dice.
-Che devo fare? Mi sento tremendamente vuota. È come se tutto non avesse più un senso. Ho rovinato tutto. Sono la solita incapace!-dico arrabbiata con me stessa.
Lui viene verso di me e mi abbraccia ma io mi dimeno e gli impedisco il contatto. Lui comunque non si arrende e cerca di tenermi ferma.
-Lasciami! Faccio solo del male alle persone!-dico. Lui lascia i miei polsi e io corro in camera da letto.Adriano
Lo so che fa male. Ma non posso permettere che si senta così. La raggiungo in camera e mi siedo sul letto. Lei è a pancia in giù con la faccia spiaccicata sul cuscino. Le accarezzo la schiena con la mano. La sento singhiozzare.
-Amore mio, lo so che il dolore è tanto. Lo sto provando anche io ma guarda il lato positivo delle cose. Abbiamo più tempo per noi. E siamo giovanissimi, Chia'. Se vuoi possiamo riprovarci subito ad avere un figlio.-dico lasciandole un bacio sulla spalla.
Lei si tira su e si asciuga le lacrime. Scuote la testa.
-Non voglio. Ho paura che possa accadere di nuovo.-dice.
-Chia' non partire sempre negativa. È stato un incidente-dico.
-Potevamo evitarlo. Adesso non starei così male-dice.
-Lo so, ma non è colpa tua-dico.
-Tutto per comprare quel c**** di vestito!-dice lanciando un cuscino.
-Calmati. Non potevamo saperlo.-rispondo con più calma.
-NON POSSO SOPPORTARE DI AVER UCCISO NOSTRO FIGLIO!-dice disperata mentre si ributta con la faccia in giù sul letto.
-Chia' non è colpa tua. Non devi sentirti così. Può succedere.-dico ma lei non sembra volersi muovere. Allora continuo il discorso cercando sempre di mantenere un tono calmo.
-Lo sai che anche mia madre aveva perso il bambino prima di me? -dico. Lei si rimette seduta sul letto.
-Io la vedevo tanto triste e non capivo il motivo perché ancora non mi aveva detto che dovevo avere un fratellino. Ma credi che prima di me non fosse stata così? Secondo me era anche peggio. Eppure non si è data per vinta e ci ha riprovato. E sono nato io-dico sorridendo con anche un po' di malinconia.
-Mi... mi dispiace-dice singhiozzando.
-Ti dispiace che io sia nato?-chiedo per sdrammatizzare il momento. Le scappa una risata e mi fa tanto piacere averla fatta sorridere di nuovo.
-No... mi dispiace che sia stata male. Adesso la capisco-dice.
-Stai tranquilla. Penso che in fondo sia stata contenta di non avere un'altra peste come me tra i piedi. Io basto e avanzo-dico sempre ironico. Lei mi abbraccia.
-Se ti dico che non ci voglio riprovare subito ti offendi?-dice poi.
-Macché. Devi fare quello che ti senti. E poi abbiamo tempo-dico.
-Grazie Adriano-dice.
-Di niente bimba-rispondo dolcemente.💔💔💔💔💔💔💔
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Storia Stupida 2~Ultimo
FanfictionSequel di Storia Stupida~Ultimo Ci eravamo lasciati con Chiara incinta. Cosa succederà? Come andranno avanti le cose?