Capitolo 16

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Ci mettiamo a ballare e beviamo parecchio. Ad un certo punto sento delle mani posarsi sui miei fianchi. Un ragazzo mi sta ballando dietro. È una cosa piuttosto frequente in discoteca. Mi giro e, dopo avergli rivolto un sorriso per educazione, mi allontano.
Vado al bancone e prendo un altro drink. Lo butto giù tutto d'un fiato e sento la gola bruciarmi. Come una scema penso che un'altro drink possa aiutarmi a risolvere il problema. Ne butto giù un altro e la situazione peggiora. Mi trovo affianco al ragazzo di prima.
-Hey ci vai giù pesante. Bevi per dimenticare o per divertirti?-mi chiede.
-Nessuna delle due. Bevo e basta-dico guardandolo di sfuggita. È un bel ragazzo. Alto, moro con occhi chiari.
-Quindi non vuoi divertirti? Perché io penso che potrei divertirmi parecchio con te-dice poggiando un gomito sul bancone.
-No guarda penso tu abbia frainteso. Sono fidanzata-dico mentre mi allontano.
-Dai non ci sto mica provando. Voglio solo offrirti un altro drink-dice sfoggiando un sorriso smagliante.
-Grazie ma sto bene così-dico. Torno in pista e raggiungo Arianna. Noto lo sguardo di quel ragazzo sempre fisso su di me.

Adriano
Stasera sono uscito e ho visto Chiara e Arianna entrare in discoteca. Non ho niente di meglio da fare quindi entro anche io. Noto un ragazzo che non smette di guardare Chiara e prima le si è anche avvicinato. La sta spogliando con gli occhi, quell'idiota.
Mi avvicino a lui.
-Hey ti piace quella?-chiedo.
-Ha un gran bel cu**-risponde senza toglierle gli occhi di dosso.
-È fidanzata-dico.
-E allora? Mica voglio una storia seria-dice lui.
-Ah vuoi solo farti una scopata. Allora non perdere tempo. La conosco e non è il tipo. Però ti è andata bene. Qui è pieno di ragazze che te la darebbero-dico.
-Forse tu non mi conosci. Se voglio portarmi a letto una lo faccio. Con o senza il suo consenso-dice puntando di nuovo lo sguardo su di lei. Le sue parole mi fanno ribrezzo. Non posso permettere che le succeda qualcosa. Mi faccio spazio tra la gente e la raggiungo in pista.
-Ciao-le dico.
-Ciao-dice lei dopo avermi riconosciuto.
-Dobbiamo andare-le dico.
-Perché scusa?-chiede.
-Te lo spiego dopo-dico.
-No, io resto ancora un po'-dice.
-Non è il momento di fare la testarda-dico.
-Allora dimmi perché dovrei venire via-dice.
-Vabbè allora fai come vuoi-dico. Mi allontano ma la tengo d'occhio.

Chiara
Mi rimetto a ballare. Ho bisogno di andare in bagno. Ci vado e una volta uscita mi sento afferrare un braccio. È il ragazzo di prima. La sua presa si fa salda sui miei fianchi.
-Io devo andare-dico cercando di allontanarmi. Lui non molla la presa.
-No bella, non vai da nessuna parte-dice. Inizia a baciarmi il collo e a muovere il suo bacino contro il mio. Tutto questo potrebbe farmi vomitare. Tenta di baciarmi ma io mi scanso.
-Non mi dai neanche un bacio?-dice con un sorriso beffardo in volto. Non rispondo e cerco di divincolarmi dalla sua presa. Non ci riesco. Mi blocca contro il muro e struscia ripetutamente la sua intimità, stretta nei pantaloni, contro la mia. Mannaggia a me mi scappa un mugolio. Ma non è di piacere. Ho davvero paura.
In un secondo non sono più stretta da nessuno e mi lascio scivolare a terra in lacrime. Un ragazzo sta picchiando quello che stava per... stava per violentarmi.
Dopo parecchio tempo riesco a mettere a fuoco la figura di Adriano a cavalcioni sopra a quel ragazzo. Lo sta riducendo male. Quando si accorge che si stanno avvicinando altre persone, Adriano si alza e viene verso di me.
-Va tutto bene, andiamo via-dice stringendomi il viso con le sue grandi mani. Mi solleva e mi porta all'uscita della discoteca. Mi porta alla sua macchina.
-A...aspetta. Arianna è rimasta dentro-dico prima di salire nella sua auto. Lui fa un sospiro.
-Aspettami in macchina. E chiuditi dentro-dice mentre torna dentro al locale. Esce dopo cinque minuti affiancato da Arianna che si avvicina alla macchina e bussa al mio finestrino. Lo abbasso.
-Chia' perché non mi hai chiamata?-dice lei.
Guardo Adriano. Le ha raccontato tutto.
-Non mi avrebbe sentito nessuno con tutto quel casino-dico.
-Scusa avrei dovuto accompagnarti in bagno. Non succederà mai più, te lo prometto-dice.
-Stai tranquilla, non è colpa tua-dico.
-Arianna ti serve un passaggio?-chiede Adriano quando finisce la sigaretta che stava fumando e la spegne buttandola a terra.
-No, torno in moto. Tu riaccompagna Chiara-dice la mia amica.
-Certo. Buonanotte-dice lui lasciandole un bacio sulla guancia.
Adriano sale in macchina e mette in moto. Io piango silenziosamente. Penso che lui se ne sia accorto ma sta comunque in silenzio.
-Caz** Chia' perché non mi ascolti mai?-dice poi.
-Eh?-chiedo. Non riesco a capire tutto questo.
-Dovevamo andare via la prima volta che te l'ho detto. Devi ascoltarmi quando ti dico le cose-dice sbattendo una mano contro il volante.
-S...scusa. Io non potevo immaginare-dico a bassa voce.
Lui non dice più niente. Arriviamo sotto casa mia e neanche me ne accorgo.
-Dai scendi!-dice.
-Ok ma non ti arrabbiare-dico. Lui cambia espressione e sembra essere più calmo.
-Scusa. Sono molto scosso anche io-dice.
-Adri grazie davvero. Se non ci fossi stato tu... quello mi avrebbe violentata-dico.
-Non ci pensare. Va tutto bene-dice.
-No, non va tutto bene. È tutto un casino-dico. Ricomincio a piangere.
Lui mi prende il viso tra le mani. Mi asciuga le lacrime.
-Guardami! Guardami!-dice.
-Stai bene. Ti ha fatto male?-chiede.
-Un po'-dico abbassando lo sguardo.
Mi prende delicatamente le mani e mi massaggia i polsi. Ci cade una mia lacrima sopra. Mi affretto a ritrarre indietro le braccia e mi asciugo il viso. Alzo lo sguardo e incrocio gli occhi di Adriano. Anch'essi lucidi come i miei.
Restiamo a guardarci per infiniti secondi.
-Adri abbracciami-dico. Lui si fionda tra le mie braccia. Nascondo la testa tra la sua spalla e il suo collo.
-Chia' io lo so che tra noi... è finita non troppo bene. Ma io ci sono. Se hai bisogno di me io ci sono. E ci sarò sempre per te-dice.
-Ti voglio bene-dico piano.
-Anche io. Ma non me la sento di lasciarti da sola a casa-dice. Scioglie l'abbraccio e accende il motore.
-No, non preoccuparti-dico. Ma lui parte e in cinque minuti arriviamo a casa sua.
Mi fa scendere dall'auto e apre la porta di casa. In realtà quella doveva essere la nostra casa.
-Sei rimasto a vivere qui?-chiedo.
-Sì. Ormai l'avevo comprata-dice. Accende le luci. L'ha arredata bene ma è un po' in disordine. Le solite quattro tennent's vuote ai piedi del divano.
Va in camera e torna con in mano una sua felpa.
-Mettiti questa. E la prossima volta vestiti un po' di più-dice. Vado in bagno e indosso la sua felpa lunga. Esco e lo trovo sul divano.
-Vai pure a dormire in camera. Io resto qua-dice.
-Ma no, resto io sul divano-dico.
-T'ho detto di andare di là-dice.
-Va bene, grazie-dico. Vado in camera e mi infilo sotto le coperte. Prendo il telefono.

3 chiamate perse da Niccolò🪐🎹
14 nuove notifiche da Whatsapp

Niccolò🪐🎹
Sei ancora in discoteca?

Avvisami quando esci

Guarda un po' dove sono io

Guarda un po' dove sono io

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Ti ci porterò

Che pal** qui è pieno di coppie che limonano e io non posso farlo

Mi manchi

Tutto apposto?

Adesso io torno in hotel

Se sei già a casa possiamo fare una chiamata

Riesci a rispondermi?

Ma che stai a fa?

Di solito guardi sempre il telefono

Vabbè ho capito, ci sentiamo domani

Adesso è tardi quindi starà già dormendo. Lo chiamo domani. Chiudo gli occhi e mi addormento.

Adriano
Mi addormento sul divano ma durante la notte sento Chiara lamentarsi di qualcosa e poi urlare. Corro in camera e accendo la luce. Ha gli occhi chiusi. È un incubo.
-No! Non toccarmi! Aiuto!-dice in preda al panico ancora nel sonno.
La scuoto ma con delicatezza.
-Chiara, sono io. Va tutto bene, svegliati.-lei apre gli occhi. Ha il respiro affannato ed è leggermente sudata.
Le tocco il viso.
-Stai tranquilla. Era un incubo-dico.
-Era... era orribile. C'era di nuovo quel ragazzo ma tu... tu non arrivavi e io...-dice.
-Cerca di calmarti. Io sono arrivato. Non avrei mai lasciato che ti facesse del male-dico.
-Grazie davvero, Adriano-dice. La abbraccio un'ultima volta.
-Ho fatto il mio dovere di uomo-dico.
-Vabbè uomo-dice ridendo.
-Uomo-ribadisco io.
-Ragazzo-dice lei.
-Uomo-ripeto con convinzione.
-Ok ti lascio convinto-dice.
-Grazie. Io ti lascio dormire, torno di là-dico alzandomi dal letto.
-Va bene. Tanto non riuscirò a riaddormentarmi.-dice.
-Perché?-chiedo.
-Perché non mi riaddormento mai dopo aver fatto un incubo, dovresti saperlo-dice.
-Non avevi mai incubi quando dormivi con me allora-dico.
-Li ho avuti. Ma poi me li dimenticavo-dice.
-Stupidina-dico.
-Come ti permetti?-dice.
-Facciamo che resto qui finché non ti addormenti-dico sistemandomi sul letto.
-Vabbè non sto mica a questi livelli. Vai di là e se ho bisogno che mi salvi dal mostro sotto al letto, ti chiamo-dice mettendosi sotto alle coperte.
-Probabilmente non arriverei in tempo e ti mangerebbe. Sto solo altri cinque minuti. Il tempo che ti addormenti.-dico.
-Fai come vuoi, è casa tua-dice. Si gira dall'altra parte e cerca di dormire.
Rimango a guardarla.

-Dai vai via, sto per addormentarmi-dice sbiascicando le parole.
-Aspetto per esserne sicuro-dico posando la mia testa sulla mia mano.
-Crhhhh fiuuu-fa finta di russare. Le lancio un cuscino.
-Scema!-dico.
-Hey stavo dormendo-dice.
-Non eri credibile-dico.
-Dormo come mi pare!-dice. Si gira di nuovo e si addormenta veramente stavolta.
Torno in salotto e mi metto sul divano. Sì ma che pal** lo devo cambiare, è scomodissimo. Se vado in stanza lei sta dormendo quindi non se ne accorgerà. E se domani mi sveglio prima non saprà mai che ho dormito con lei.
Mi alzo ed entro nella stanza. Chiara ha il brutto vizio di occupare tutto il letto se è da sola. Braccia e gambe aperte come se facesse il morto a galla. La muovo lentamente per farle occupare solo metà letto.
-Mhhh-dice lei ancora nel sonno. Faccio più piano e mi sistemo dall'altra parte del letto.

⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️

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