Jimin e Jungkook sono amici d'infanzia e spezzeranno il loro legame per colpa di una lite.
Quando si ritroveranno dopo circa 5 anni, quale sarà la loro reazione?
L'odio prenderà il sopravvento?
E se un nuovo sentimento piombare nelle loro vite?
...
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Pov's Jimin
Rimasi lì.... immobile a fissare un punto non preciso della stanza.
Non ci potevo credere, Jeon Jungkook, la persona che ho sempre amato e che ho sempre pensato che ricambiasse mi ha appena detto quelle cose così cattive e disumane? Mi ha seriamente sputato in faccia quelle cose orribili? Mi odia davvero tanto?
Sentii un qualcosa di umido percorrere le mie guance, arrivare fino alla punta del mento per poi cadere nelle mie mani, abbassai lo sguardo e con una mano mi sfiorai la guancia, lacrime, erano lacrime che non volevano smettere di uscire.
No... no... Tutto d'un tratto dei ricordi cominciarono a fiorire nella mia mente...
In tutte quante c'ero sia io che Jungkook, eravamo così felici insieme. Lui sembrava così felice e contento con me, sembrava ci tenesse davvero a me. Che cosa è cambiato allora? Che cosa ho fatto di male per meritarmi questo?
Cominciai a respirare affannosamente, mi misi le mani nei capelli e gli strinsi. Il petto cominciava a fare male, sembrava come se qualcuno avesse in mano il mio cuore e lo stringesse con tutta la forza che aveva nel corpo. Dopo un po il respiro si faceva sempre più pesante, come se ci fosse qualcosa a bloccarmi le vie respiratorie, cercai di riprendere fiato inutilmente, era come se qualcuno mi stesse strozzando.
Cominciai a vedere pian piano tutto nero finché...
Pov's Narratore
Jimin stava avendo un attacco di panico, questo era poco ma sicuro.
In quella stanza si potevano sentire solo le urla disperate del ragazzo e il rumore degli oggetti che si rompevano.
Nei corridoi si sentirono dei passi veloci che si dirigevano proprio verso la camera di Jimin.
La porta si spalancò di colpo, si poteva notare la figura alta e snella della madre di Jimin spaventata.
-"oh mio dio, Jimin!"- si mise le mani sulla bocca vedendo la stanza messa tutta sotto sopra: tutti i cuscini distrutti, il che copriva tutta la stanza di piume bianche, c'erano delle sedie rotte ovunque, dei pezzi di vetri per terra, una cornice che rappresentava Jimin e Jungkook da piccoli rotta; Jimin la ruppe e la calpestò più di una volta, le tende graffiate e rotte.
La luce della luna accarezzava il viso pallido e distrutto di Jimin, le sue mani erano ricoperte di sangue, così come i vestiti per via dei vetri rotti.
-JIMIN, AMORE DELLA MAMMA, FERMATI TI PREGO!"- disse la madre correndo verso di lui calpestando un pezzo di vetro e rimanendo ferita, ma a lei questo importava poco.
Corse da lui e lo abbracciò forte, cercando di calmarlo.
-"perché?! Perché mi ha abbandonato?!"- urlò frustrato Jimin
-"non ti merita amore mio, no..."- cercò di calmarlo pur non capendo di cosa stesse effettivamente parlando, ma di certo non gli avrebbe chiesto spiegazioni adesso, non quando lui si trovava in quello stato.
Le urla strazianti del ragazzo cessarono, la luce del luna piena sembrava farsi sempre più luminosa dando così alla stanza buia tinta di color scarlato una visione alquanto inquietante, che nessuno si sarebbe mai potuto dimenticare, sopratutto la madre di Jimin.
Il ragazzo, che si era addormentato rinchiuso su se stesso nel grembo di sua madre, era distrutto: il contorno dei suoi occhi era diventato rosso con qualche sfumatura viola per via del pianto ed era ancora bagnato da qualche lacrima. La bocca gonfia e rossa, i capelli spettinati ed il viso bianco come la neve con qualche tocco di sangue.
Quella vista... quella scena... erano i sentimenti di Jimin, tutto il dolore e la disperazione che subiva in tutti questi anni è che si rinchiudeva dentro di sé erano esplosi proprio in quel giorno.
La madre era rimasta lì, a fissare il suo bambino, perché si, per lei Jimin e rimarrà il suo bambino, nel mentre lo accarezzava e gli sussurrava parole dolci cercando di non far sfuggire nessun singhiozzo.
Vedere il proprio figlio in quello stato le stringeva il cuore...
