capito 8 ~Taehyung~

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Pov's Jimin


Mi svegliai con un terribile mal di testa, mi guardai intorno e notai che non ero in camera mia.

Posai gli occhi sulle mie mani vedendo che erano bendata con qualche macchia di sangue.

Cos'è successo ieri?

Scesi giù in cucina e trovai mia madre dietro i fornelli, mi sedetti su una sedia e la guardai mentre lavorava.

-"buongiorno amore"- disse con un caloroso sorriso mentre posava un piatto di pancake davanti.

-"buongiorno..."- risposi un po più freddamente.

Il fatto di non ricordare nulla mi dava alla testa, notai solo dopo che mia madre aveva un piede fasciato, misi un broncio e prima che potessi parlare lei mi fermò con una domanda:

-"allora... ne vuoi parlare?"-

-"parlare di cosa scusa?"- alzai un sopracciglio confuso

-"ieri appena sono tornata dal lavoro ho sentito sia te che jungkook urlare, poi jungkook se ne andato sbattendo la porta e tu sei letteralmente impazzito, ne vuoi parlare? Hai precisamente 1 h di tempo altrimenti possiamo rimandare tutto a sta sera"- mi chiese con una dolce espressione.

Tutta d'un tratto dei flashback passarono nella mia mente.
Cazzo... non ci posso credere.

Mi alzai di scatto facendo cadere la sedia su cui ero seduto, mi misi un giubbotto e uscii di casa e senza ascoltare le domande di mia madre mi diressi verso il mio vicino di casa.

Jeon Jungkook.

Rimasi lì a bussare come un idiota per almeno 20 minuti.

-"Jeon esci subito da li, noi due dobbiamo ancora chiarire delle cosette"- urlai continuando a suonare il campanello finché non uscì una donna anziana, ma... sbaglio o è la proprietaria della casa?

-"Jimin..."- disse sorridendo rendendo i suoi occhi due mezze lune.

-"oh...signora Tan... salve"- dissi inchinandomi.

La signora Tan era una donna di 62 anni, con le rughe e i capelli grigi con qualche sfumatura di bianco, ma con una forza assurda, quasi uguale anni quella di un quindicenne.

La conosco da quando ero un bambino, io e jungkook andavamo sempre da lei per mangiare qualche nuovo dolcetto preparato da lei e per giocare insieme ai suoi gatti.

-"dimmi, qual Buon vento ti porta qui Minnie?"- disse facendomi tornare indietro nel tempo, lei adorava chiamarmi Minnie ed io adoravo essere chiamato in quel modo.

-"ecco... c'è jungkook in casa?"- chiesi e subito l'espressione della donna diventò seria.

-"ecco... Minnie... jungkook si è trasferito ieri"-

Quella frase... dopo aver sentito quella frase era come se migliaia di coltelli stessero pugnalando per l'ennesima volta il mio cuore.

-"c-cosa? E dove sono andati?"- chiesi cercando di non piangere

-"non lo so... ma ora entra, hai una brutta cera. A-aspetta Minnie!"-

Corsi via da li e mi rinchiusi in camera mia ancora sotto shock e in uno stato pietoso.

Presi il telefono e mandai un messaggio al mio migliore amico conosciuto 1 anno fa. Kim Taehyung.

 Kim Taehyung

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Pov's Jungkook



Tornai a casa tutto incazzato, non potevo credere che jimin era un frocetto del cazzo.

Non potevo credere di aver passato quasi tutta la mia adolescenza con uno che ha una malattia così grave, poteva contaggiarmi.

Entrai a casa e vidi subito i miei genitori seduti nel salotto con sguardi seri.

-"jungkook, siediti, ti dobbiamo parlare"- disse con voce ferma mio padre.

Feci come mi ha detto e gli guardo.

-"che c'è? Cosa c'è di così importante che volete dirmi?"- chiesi freddamente ancora scosso per quel che era successo poco fa.

-"tesoro, so che non ti piacerà come idea... ma dobbiamo trasferirci"- disse mia madre con uno sguardo preoccupato.

-"ok"- risposi semplicemente
-"quando partiamo?"- continuai

-"sta sera, ti conviene preparare già da subito le valige"- rispose mio padre

Annui semplicemente e mi alzai, ma venni subito fermato.

-"non sei triste di lasciare jimin? Cioè, infondo avete passato tutto il tempo insieme, non vuoi dirgli addio?"- mi chiese ancora preoccupata mia madre.

Un ghigno apparve nel mio viso e senza girarmi dissi

-"sai una cosa? Sono così felice di poter finalmente lasciare quel moccioso, davvero, non potevo desiderare cosa migliore, non vedo l'ora di andarmene, per questo ora filo in camera e preparo le valige, non disturbatemi"-  per poi dirigermi verso camera mia seccato lasciando i miei sorpresi e confusi.

Erano ormai le 1:39  del mattino e avevamo appena finito di sistemare le valige insieme ai mobili nella macchina e su un furgone, mi misi le cuffie e salì  in macchina, posai la testa sul bordo del finestrino.

Busan non mi mancherà tanto o almeno questo è quello che la mia coscienza cercava di farmi credere.

-"puoi partire"- dissi riferendomi a mio padre che mi osservava dallo specchietto e che rassegnato mise in moto l'auto per poi partire.

Destinazione: America.






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Spazio Narratore💜

Non so voi ma io quando scrivo la storia mi dimentico completamente che la storia e stata creata da me e mi metto ad insultare Jk😂.
Scusate eventuali errori e spero vi piaccia.


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Prossimo aggiornamento: 18 marzo

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