Sensazioni mai provate

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Quel pomeriggio, i Manos si erano riuniti per provare la loro nuova canzone, in vista della festa che si sarebbe svolta la settimana a venire.
Nei giorni in cui l'aula di musica non veniva utilizzata, gli studenti di quest'ultima facoltà la cedevano proprio al gruppo,
Era stato proprio Gerard, durante il loro primo anno, a formare quella band. C'era chi lo trovava un passatempo fin troppo infantile per degli studenti universitari, ma lui non aveva voluto sentire ragioni. Sarebbe arrivato il giorno in cui si sarebbero esibiti al di fuori di quelle quattro mura, davanti ad un pubblico vero.
Certo non era facile. Soprattutto perché, essendo in cinque, tutti con caratteri diversi, era difficile che non nascessero discussioni ogni tre per due.
"Oh, Gajeel", Juvia cantilenò il nome dell'amico con un certo tono irritante. "Hai presente questa frase che hai inserito nel testo della canzone? Bene, FA SCHIFO!"
"Hey, m come osi!", ribatté il chitarrista. "Chi ti credi di essere?"
"Io sono la cantante! Sono io quella che ci mette la faccia! Anzi, adesso sai che faccio? Cancello questo pezzo e lo riscrivo esattamente come dico io!"
"Tsk, ragazzina insolente, impara a collaborare piuttosto!".
Lyon sospirò, lanciando un'occhiata a Gerard. Quest'ultimo, per essere un leader, era piuttosto taciturno ma, quando voleva, sapeva come farsi rispettare.
"Forse dovresti occuparti tu della stesura dei testi", suggerì.
"Siamo un gruppo, dobbiamo decidere insieme. Suonare qui è soltanto il nostro trampolino di lancio. Lì fuori c'è molto di più che ci aspetta"
"Oh no, eccolo che ricomincia. Davvero Gerard, sei troppo preso. Se vuoi fare il musicista perché ti sei iscritto a giurisprudenza? Insomma, le due cose non cozzano un po'?", domandò giustamente Lyon.
"E' vietato avere due sogni?"
"No, affatto. Dico solo che dovresti pensare ad altro oltre che la musica e allo studio. Tipo ad avere una ragazza"
"Ah, certo. E' diventare come te, che vai sempre dietro Juvia"
"Ssssh!", gli portò una mano davanti la bocca, quasi colpendolo. "Ma cosa ti salta in mente? Potrebbe sentirti!"
"Come se non si capisse esattamente quello che provi"
"Certo, continua pure a prendermi in giro! Quando poi toccherà a te, voglio proprio vedere come sarai bravo a nascondere i tuoi sentimenti".
Phanter Lily, che in genere badava bene a farsi i fatti propri, batté rumorosamente le bacchette su uno dei piatti della sua batteria.
"Allora, vogliamo cominciare o no? Vorrei ricordarvi che ho un esame fra due giorni e che dovrei essere a studiare!".
Gajeel allora lo prese in giro.
"Scusa, futuro veterinario. Io sono pronto. Andiamo ragazzi, spacchiamo tutto".


Seduta su una delle scalinate, Lucy era totalmente immersa nella lettura di "Orgoglio e Pregiudizio". Amava molto i romanzi di Jane Austin, e sperava un giorno di divenire anche lei una scrittrice degna di nota.
Quando non era impegnata nella lettura, scribacchiava qualcosa. Molti di quegli appunti, però, rimanevano chiusi nel suo cassetto.
Una frase in particolare catturò la sua attenzione.
"Non è proprio l'indifferenza verso il resto del mondo l'essenza del vero amore?"
Dopo averla letta, la sottolineò, tendeva sempre a segnare le frasi o i concetti che più la colpivano.
"Hey, Lu!", la voce di Levy attirò la sua attenzione. "Pronta per il club del libro?"
"Prontissima", esclamò lei alzandosi.
Le due amiche si avviarono nell'aula in cui avrebbero passato le successiva due ore.
Si sedettero e, poco dopo, la presidentessa del club, iniziò a parlare.
"Ciao a tutti! Per chi non mi conoscesse, sono Bisca Mulan, la presidentessa. Per qualsiasi cosa, chiedete pure a me. Spero possiamo divertirci insieme. Allora, prima di tutto vorrei dare il benvenuto al nostro nuovo iscritto. Era molto entusiasta di partecipare. Vieni pure avanti!".
Lucy era molto curiosa di vedere chi fosse il nuovo arrivato. Non appena si vide arrivare davanti un ragazzo dai capelli rosati e un sorriso a trentadue denti, spalancò gli occhi.
"Yo! Ciao a tutti! Sono Natsu! Felice di fare la vostra conoscenza"
"C-c-c-che cosa...?!", esclamò la bionda, non riuscendo a trattenersi. "Tu qui?!"
"Lucy!", la richiamò Levy, arrossendo. "Ma insomma!"
"Ciao, biondina, è bello vederti!"
"Ah, vedo che vi conoscete!", disse Bisca sorridendo. "Bene, allora va pure a sederti accanto a lei!"
"Con molto piacere!",
Lucy era a dir poco senza parole. Cosa diamine ci faceva quel tipo lì? Non gli dava affatto l'idea di essere uno che amasse leggere! No, doveva esserci sicuramente qualcosa sotto. Sì, lui era lì per darle il tormento. Ma cosa aveva fatto di male per meritare un trattamento del genere?
Dovette trattenersi dal lanciargli uno schiaffo. Le ispirava violenza, sarebbe stato inutile negarlo.
"Allora, Natsu", esordì Bisca. "Perché non ci parli un po' di te? Potresti iniziare dicendoci qual è il tuo libro preferito".
La bionda lanciò un'occhiataccia al ragazzo. Quest'ultimo stava seduto in modo piuttosto svogliato, con sul viso l'espressione di chi non sapeva cosa rispondere.
"Ah sì, beh... il mio libro preferito è... un gran bei libro. E'... Le avventure di... qualcosa... sapete, l'ho letto molto tempo fa. Però mi è piaciuto, è solo che mi sfugge il titolo".
La ragazza si portò una mano sul viso. Esattamente come si aspettava.
"Va bene. Allora adesso vi dividerete in coppia e parlerete al vostro compagno dell'ultimo libro che avete letto. Lucy e Natsu, non vi dispiace stare insieme, vero?".
Ovviamente, sarebbe stato troppo bello non finire in coppia con quello lì.
"Assolutamente no", rispose con un sorriso nervoso.
Subito dopo guardò Natsu in modo truce. Lui le sorrise in modo convincente.
"Ebbene, biondina? Che mi racconti di bello?"
"Potrei raccontarti tante cose", borbottò. "Ma dubito che capiresti. Immagino che non apri mezzo libro neanche per studiare".
"Questo non è molto gentile da parte tua", fece fingendosi offeso, rubandole poi il libro dalle mani. "Dunque, vediamo un po.' Ah, una storia d'amore, chissà perché non sono sorpreso"
"Non vedo cosa ci sia di male, ma figurati se posso parlarne con te. Posso riavere il mio libro indietro, per favore?"
"Te lo ridò soltanto se sei gentile con me. Andiamo, una persona intelligente come te dovrebbe sapere che non bisogna mai basarsi sulla prima impressione", affermò Natsu con l'aria di chi la sapeva lunga.
Lei sospirò.
"E va bene, d'accordo. Proverò a conoscerti meglio. Per esempio, visto che non ho ancora avuto l'occasione di capirlo, cosa studi?"
"Facoltà di Scienze Motorie!"
"Chissà perché ma lo immaginavo"
"Che cosa vorresti insinuare? Uno sportivo non può amare i libri?"
"E' evidente che non sei qui per questo", lo guardò dritto negli occhi. "Allora, qual è il vero motivo per cui ti sei iscritto?".
Natsu ricambiò lo sguardo senza alcun problema.
"E va bene. Il vero motivo per cui sono qui è perché voglio chiederti di venire alla festa della prossima settimana con me!".
Nell'udire quelle parole, Lucy arrossì. Non seppe neanche il perché, era assolutamente ridicolo il pensiero di andare ad una festa con lui. Non le stava neanche simpatico.
"Questo è fuori discussione"
"E perché mai? Sono carino, simpatico, affascinante"
"... E modesto", sbuffò. "Mi dispiace, ma ho promesso alla mia amica Levy che saremmo andate insieme"
"So cosa le hai detto"
"Non mi dire che ci stavi spiando!"
"Suvvia, Lucy", si avvicinò al suo viso. "Non fare la difficile, sei una tipa carina, non vorrai farmi penare, vero? E poi, penso proprio che insieme faremmo una bella coppia!".
Vicino, troppo vicino. E il suo cuore batteva decisamente troppo forte, e ciò non andava bene.
Approfittando del fatto che fosse distratto, Lucy riprese il suo libro, colpendolo dritto in faccia. Tutto ciò era troppo imbarazzante.
"Io e te non siamo e non saremo mai una coppia. Ficcatelo in quella zucca vuota!"
Dimenticandosi degli altri intorno a lei, si alzò dalla sedia, lasciando un dolorante Natsu a massaggiarsi il naso.
"Ahi, ahi. E pensare che sono stato anche gentile. Ah, ma non finisce qui".

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