Una scomessa stupida

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Grazie all'intervento di Mira, la situazione sembrava essersi momentaneamente calmata.
Lucy aveva appreso che, a quanto pare, quel tipo, Natsu, dovesse avere per vizio quello di intrufolarsi di nascosto nei dormitori femminili.
Insomma, che tipo, si ritrovò a pensare.
Per il corridoio c'era molto caos, e lei aveva ben pensato di rimanersene lì in disparte, con la schiena poggiata contro il muro.
Natsu, che fino a quel momento l'aveva osservata a debita distanza, si avvicinò, sperando che nessuno badasse troppo a lui.
"Yo!", la chiamò, cercando di attirare la tua attenzione.
"Ahm", Lucy si irrigidì, a braccia conserte per com'era. "Che cosa vuoi?".
Non avrebbe voluto essere così sgarbata, il fatto era che si sentiva piuttosto in imbarazzo. Indossava solo il pigiama, per lo più senza reggiseno. Dotata per com'era, certe cose non passavano di certo in osservate.
"Ah, non avere paura! Mi spiace per il casino di poco fa, volevo soltanto divertirmi un po'", Il ragazzo si avvicinò a lei, forse fin troppo. "Sono Natsu. E tu come ti chiami, biondina?"
"Io non sono "biondina", mi chiamo Lucy", rispose reggendo il suo sguardo.
"Lucy", ripeté lui, facendo poi scivolare lo sguardo verso il basso. Poteva ben vedere cosa trapelasse dalla sua aderente maglietta di seta bianca.
"WAAAAAH! COSA VEDONO I MIEI OCCHI! SI', HO ADOCCHIATO PROPRIO BENE!".
Lucy si ritrovò ad arrossire come un pomodoro. Come osava quel tipo dire certe cose? Neanche si conoscevano.
"Tu... tu... brutto...!", sicuramente avrebbe voluto riservargli qualche insulto, ma non ce ne fu alcun bisogno.
Natsu venne colpito malamente in testa, da un tipo alto e biondo alle sue spalle. Quest'ultimo stava reggendo con un braccio Happy, molto tranquillamente, neanche fosse stato un sacco di patate.
"Così è questo che fai?! Quand'è che ti deciderai a crescere, eh Natsu?"
"Laxus, lasciami subito! Tu non sei mio padre!"
"Chiudi il becco. Dovrò controllarvi meglio, tutti e due!"
"Ma cosa c'entro io, accidenti", piagnucolò Happy, che non ne poteva più di venire sballottato da una parte all'altra.
Mira si avvicinò a Laxus, sorridendo.
"Scusa se ti ho disturbato, ma ho pensato fosse proprio il caso di avvisarti".
"Non preoccuparti, non mi hai disturbato. E poi, io sono il più grande qui, che mi piaccia o no devo stare attento a quello che questi ragazzini combinano"
"Peccato che nessuno te l'ha chiesto", borbottò Natsu, ricevendo in cambio un altro pugno sulla testa.
L'albina ridacchiò, portandosi una mano sul viso. Le sue guance, in genere così pallide, risultavano adesso arrossate.
"Beh... allora grazie".
"Ma figurati. Adesso riporto questi due al loro dormitorio. Buonanotte, ragazze!".
Lucy non si era ancora mossa. Era stato tutto piuttosto imbarazzante, non è che fosse molto abituata a parlare con i ragazzi, soprattutto non così sopra le righe come Natsu.
"Hey, Lu!", Levy si avvicinò a lei. "Quello sciocco ti ha importunata? Sta tranquilla, è praticamente innocuo".
La bionda si schiarì la voce.
"Sta tranquilla, sto benissimo", dichiarò con tono neutro.

Nel dormitorio maschile, intanto, Gray sospirava annoiato. Doveva ammettere che, senza Natsu tra i piedi, non c'era molto da fare.
"Hey, Elfman", chiamò il compagno di stanza. "Non è che per caso sai che fine hanno fatto Natsu e Happy?"
"Staranno combinando qualcosa, come al loro solito"
"Tsk, che idioti", ribatté acido, probabilmente perché gli dava fastidio, alla fine, non essere coinvolto nelle rocambolesche avventure dell'amico dai capelli rosati.
Ad un tratto, qualcuno aprì la porta con violenza.
"Ma che succede?!", esclamò saltando giù dal letto.
Laxus aveva letteralmente buttato dentro la stanza i due malcapitati, puntando poi loro il dito contro.
"Quante volte ancora dovrò riportarvi indietro dal dormitorio delle ragazze?! Avete già passato la fase dell'adolescenza, trattenete i vostri ormoni! E immagino che voi, Gray ed Elfman, non sappiate niente, vero?"
"Assolutamente, un vero uomo non fa certe cose", dichiarò il mastodontico studente dai capelli albini.
"Ed io non sono un pervertito", affermò Gray.
"Non l'avrei mai detto", borbottò Natsu rivolgendosi ad Happy.
"Basta! Un altro passo falso e giuro che vi uccido. Letteralmente".
Il colpevole di tutto quel trambusto allora sbuffò.
"Ho capito, sei arrabbiato perché ti abbiamo fatto fare brutta figura con Mirajane, mh?".
Laxus tentò di mantenere un'espressione seria ed un certo contegno, ma il rossore sulle sue guance lo tradì ben presto.
"E anche se fosse? Questi non sono fatti vostri. Adesso dormite, o rischiate di svegliare tutti! E' l'ultima cosa che ho da dire!".
Dicendo ciò, Laxus se ne andò. Natsu si massaggiò la testa dolorante a causa dei troppi colpi.
"La lezione non la impari mai, non è vero?", fece Gray, portandosi le mani dietro la testa. "Almeno la prossima volta portami con te".
"Bene, così almeno io mi tiro fuori", si lamentò Happy. "Io non sono proprio fatto per certe cose".
"Andiamo! Non fare l'innocente, alla fine anche tu hai le tue perversioni!"
"Smettila di insinuare certe cose!", borbottò. Timido per com'era, era restio a parlare di certe cose.
"Va bene, non traumatizzarlo però", disse Gray divertito. "Comunque, fare certe cose è divertente, ma voglio proprio vedere quando ti innamorerai, e allora lì sì che sarà divertente".
"Chiudi il becco, pervertito"
"Adesso ti lancio un pugno"
"Bene, provaci!"
"Oh, no", Happy si portò le mani sulla testa. "Non un'altra volta!".

Il giorno dopo...

La prima notte era passata. Lucy si era svegliata presto, la prima lezione era alle dieci, ma aveva preferito non dormire fino a tardi, in modo da prepararsi con tutta calma. Insieme a Levy, Wendy e Charle, uscì poi nell'enorme giardino in cui gli studenti si ritrovavano tra una lezione e l'altra e nei momenti di pausa.
"Hai pensato di iscriverti a qualche club?", domandò Levy.
"Beh... non faccio parte di un club o cose del genere da quando ho finito il liceo. Prenderà in considerazione l'idea".
"Ho sentito dire che c'è un gruppo per gli appassionati di letteratura. Si leggono classici e se ne parla insieme, non è meraviglioso tutto ciò?", affermò con gli occhi che brillavano, facendo sbuffare Charle.
"Va bene, saranno gusti...", borbottò quest'ultima.
Non passò molto prima che le quattro ragazze incrociassero le loro compagne di dormitorio che la sera prima le avevano abilmente aiutate. Lucy riconobbe Erza, Cana e Mavis. Poi, fece caso ad una quarta studentessa, dai grandi occhi azzurri e che le pareva anche molto familiare.
"Buongiorno!", salutò la rossa. "Avete passata una buona nottata?"
"Ah sì, non preoccuparti", la rassicurò Charle. "E grazie per averci aiutate"
"Figurati, fra ragazze ci si deve aiutare", i suoi occhi si erano poi posati sulla bionda. "Tu sei nuova, non è vero?"
"Sì... sono Lucy, piacere", si presentò.
"Erza! Secondo anno di chimica. Lei è Cana, secondo anno di scienze politiche. E Lisanna, secondo anno di psicologia".
L'ultima ad essere nominata si fece avanti, con un grande sorriso.
"Molto piacere! Sicuramente avrai già conosciuto mia sorella Mira".
Ah, ecco perché mi pareva familiare.
"Sì... è esatto...".
La conversazione delle ragazze fu ad un tratto interrotta. L'attenzione, non solo loro, ma della maggior parte degli studenti lì intorno, si era posata su un gruppo di studenti molto... particolari.
Camminavano vicini, senza rivolgere parola alcuna a nessuno e , soprattutto, senza guardare nessuno. Come se tutta la gente intorno a loro non contasse.
"Oh, ma", Lucy strabuzzò gli occhi. "Chi sono quelli?".
"Una chicca del Fairy Tail University!", rispose Erza. "Sono una band, fanno rock, roba tosta. Si fanno chiamare Manos. Non farti intimorire, sono artisti, per questo hanno quell'aspetto, beh... bizzarro...".
La bionda ascoltò assopita lo loro conversazione.
"Davvero?", sussurrò.
La rossa sorrise.
"Juvia Locker. E' la cantante del gruppo. Una voce da paura".
Lucy osservò la ragazza in questione. Il suo sguardo era vitreo, e ciò la rendeva simile ad bambola di porcellana. Indossava abiti pesanti, come se avesse costantemente freddo, ma ciò non le toglieva di certo quell'aria sexy che doveva possedere naturalmente.
"Gajeel Redfox. Chitarrista. Lui incute davvero un po' di timore".
Effettivamente la sua espressione non era molto amichevole, o forse era a causa dei suoi piercing o dei tatuaggi.
Nel vederlo passare, Levy si era come incantata a guardarlo. Amava osservarlo, ma non si era mai spinta oltre.
"Phanter Lily. Credo sia una sorta di nome d'arte. Batterista".
Un ragazzo basso e dal ciuffo corvino seguiva Gajeel, con le mani in tasca e l'espressione di chi preferirebbe non essere mai disturbato.
"Lyon Vastia, l'altro chitarrista. Lui è un po' una testa calda".
Effettivamente la sua espressione era spacciata, lo sguardo costantemente di sfida. Stava sottobraccio a Juvia, tenendola stretta a sé in modo possessivo.
"E poi... c'è il loro leader, il bassista. Gerard Fernandez", il suo tono cambiò improvvisamente. "Lui è semplicemente... magnifico".
Il leader dei Manos sfoggiava un audace tatuaggio sul viso. Era chiaro che avesse molte ammiratrici, a giudicare dai numerosi gridolini che in seguito si udirono.
Lucy li osservò uno per uno. Sicuramente non era il tipo di gente a cui era abituata, e ciò rendeva tutto decisamente più interessante. Levy si aggrappò a lei, come se stesse per avere un mancamento.
"Io non avrei mai il coraggio di parlare con uno di loro", sussurrò.
"Suvvia, perché no?!", esclamò sguaiatamente Charle. "Prendi il coraggio in mano e vai!"
"Aspetta, che vuoi fare?!".
Levy non ebbe tempo di capire. Si ritrovò spintonata in avanti, e sarebbe sicuramente caduta se solo non si fosse scontrata proprio contro Gajeel Redfox, il ragazzo che adorava guardare ma con cui non aveva mai parlato.
Quest'ultimo abbassò lo sguardo, incatenando gli occhi ai suoi.
"Attenta a dove vai o potresti farti male", fu la frase che le riservò, detta anche in tono molto gentile.
Lei lo guardò, riuscendo solo ad annuire.
"Gajeel, vieni o no?", lo richiamò poi Juvia.
"Rilassati, sto arrivando!", rispose lui più brusco. Anche quando se ne fu andato, Levy non riuscì a muoversi, era totalmente immobilizzata, si sentiva così sciocca!
"Oh, Levy, tutto bene?", domandò Lucy poggiandole una mano su una spalla.
"... Mi ha parlato. E' stato gentile...", mormorò lei.
"Oh-oh", cantilenò Charle. "Non serve che mi ringrazi"
Non passò molto tempo prima che i Manos si fermassero di nuovo. Questa volta, a sbarrare loro la strada, c'erano Natsu, Gray e Happy.
"Ciao ragazzi, come va?", esclamò il primo. "Siete proprio ridenti e cordiali stamattina"
"Dragneel, che vuoi?", borbottò Gajeel. "Togliti dai piedi"
"Andiamo, non c'è bisogno di arrabbiarsi. Noi siamo tutti amici, non è vero?"
Gray non rispose, limitandosi a guardare in cagnesco Lyon, suo oramai ex amico, nonostante non ne avesse capito il motivo.
Juvia, dal canto suo, aveva cambiato espressione. La sua serietà sembrava essere proprio andata a farsi benedire.
"B-Buongiorno, Gray", salutò.
"Buongiorno anche a te. Almeno qui qualcuno non ha dimenticato cos'è l'educazione"
"Non mi rappresenti nessuno", Lyon lo raggelò con quella risposta. Era chiaro che non scorresse buon sangue tra i due. Era, a quel punto, compito del leader intervenire.
"Andiamo ragazzi, senza perdere tempo. Dopo la lezione ci vediamo per provare. Ricordate la festa della settimana prossima".
"Tsk, non ce ne siamo scordati", disse Gajeel, spintonando malamente Natsu.
"Ahi, che maniere", si lamentò quest'ultimo, massaggiandosi una spalla.
Ritrovò immediatamente il buon umore, non appenai suoi occhi si posarono su Lucy.
"Ma guardate un po' chi c'è, la mia nuova bionda preferita!"
"Aspetta, cosa?!", fece Happy. "Non possiamo andare da loro!".
Ovviamente, l'amico l'aveva bellamente ignorato.
Senza troppe cerimonie, era arrivato alle spalle della sua vittima, afferrandola saldamente e sollevandola da terra.
"AH, MA COSA STA SUCCEDENDO?!"
"Tranquilla, ti tengo forte!"
Nel riconoscere la sua voce, Lucy andò in panico.
"Ma insomma! Mettimi giù! Non sto scherzando! Giuro che appena ritorno con i piedi per terra me la paghi!".
Charle scosse il capo in segno dissenso.
"Che idioti".
"Amh... ciao, Charle".
Ad averla salutata era quel piccoletto di Happy, sempre così timido e spaventato.
"Oh, ciao. Forse dovresti tenere d'occhio il tuo amico. A noi ragazze non piacciono i tipi così invadenti"
"Dai Charle, non essere così dura, cerca solo di essere gentile", la riprese Wendy.
La sua amica tendeva ad essere troppo aggressiva, alle volte.
Lucy intanto era riuscita a tornare in una posizione stabile.
"Visto? Tante storie per niente...", fece per dire Natsu. Dopodiché ricevette uno schiaffo in pieno viso, tanto forte da fargli arrossare una guancia.
"Accidenti, ma perché mi picchiano tutti?"
"Se magari imparassi a comportarti da persona civile questo non accadrebbe!", ribatté lei. La mano le doleva parecchio a causa dello schiaffo.
"Mmm, non essere noiosa", Natsu le fece una linguaccia, rivolgendo l'attenzione a tutt'altra persona. "Lyanna, scusa, non ti avevo vista!".
La bionda spalancò gli occhi. Il ragazzo si era gettato sull'albina, abbracciandola. Sembravano essere molto amici.
"Lu, andiamo?", domandò Levy, che a quel punto si era ripresa.
"Sì... andiamo".

Noiosa, l'aveva chiamata noiosa!
Lei non era affatto noiosa, era una persona divertente, simpatica e amabile!
Lucy non capiva perché dovesse dare tanto peso a ciò che uno sciocco ragazzo affermava, ma era più forte di lei!
Tentò di seguire la lezione di filosofia, dopotutto si trovava lì per studiare.
Due ore dopo, Levy le propose qualcosa:
"Perché non andiamo a iscriverci a quel gruppo che ti dicevo?"
"Non vedo perché no. Almeno utilizzerò bene il mio tempo"
Detto fatto, le due si avviarono per raggiungere l'aula in cui il gruppo si riuniva tre volte a settimana. Furono subito ben accolte, e Lucy si trovò tanto bene che non pensò più alle parole di Natsu, almeno per un po'!

Dal canto suo, neanche il ragazzo dai capelli rosa aveva smesso di pensarla. Quella biondina aveva attirato la sua attenzione. Forse per le sue forme sinuose? Forse per i suoi grandi occhi? Forse per la morbidezza della sua pelle o per il suo profumo. Ma cosa andava a pensare?
Anche il suo amico Happy era piuttosto silenzioso. Contrariamente a Natsu, era così impacciato e timido da non riuscire neanche ad intrattenere una conversazione con la ragazza per cui stravedeva.
Era indubbiamente senza speranza.
Gray fece ben presto caso all'eccessivo silenzio, decidendo di porre rimedio.
"Ma cos'è questo mortorio? Il gatto vi ha mangiato la lingua?"
"... Morirò vergine e solo...", sussurrò Happy esasperato.
"Grazie per questa splendida confessione. E tu, Natsu? Pensi ancora alla biondina? Non per fare il guastafeste, ma si vede lontano un miglio che non riesce a tollerarti".
"Non riesce a tollerarmi? Io sono simpatico, divertente e affascinante, sono più che tollerabile"
"... Alla faccia della modestia...", Happy alzò gli occhi al cielo.
"Ah, sì?", domandò Gray divertito. "Allora scommettiamo che non riuscirai a farle cambiare idea prima della festa della prossima settimana? Pensaci bene, potresti andarci con lei... oppure da solo, a dare la caccia alle studentesse più grandi, che in cambio ti picchieranno"
"Scommetto il contrario!", l'altro gli puntò il dito contro. "Vedrai come ci riuscirò. Io ed anche Happy"
"CHE CENTRO IO?!"
"Hai detto che non vuoi morire solo e vergine, no? Bene, è compito mio aiutarti! E non perderemo!".
Per quanto si trattasse di una scommessa piuttosto infantile, Natsu non riusciva proprio a fare a meno di farsi prendere dall'entusiasmo.
I tre, piuttosto che dedicarsi allo studio, avevano ben pensato di prendersi una lunga pausa pomeridiana. Il cortile era semivuoto, pertanto non avrebbero trovato alcun disturbo.
Furono ben presto raggiunti da altri due ragazzi, loro coetanei.
"Yo! Sting, Rogue! Come va, belli?", li salutò allegramente Natsu.
"Ma perché devi sempre chiamarci come se fossimo due cani?!", borbottò il biondo. "Comunque stiamo bene. Solo che, ultimamente, tutti non fanno altro che parlare di questa festa...".
L'amico dai capelli corvini, accanto a lui, sbuffò.
"Io odio le feste, non mi invita mai nessuno"
"Le odio anche io"
"Quando meno tu hai una ragazza, Sting"
"E allora trovatene una anche tu"
"No... non fanno proprio per me", si schiarì la voce, cambiando poi discorso. "Voi ci andrete?"
"Io non ci penso neanche", rispose Gray. "Ma Natsu e Happy, loro sì. E saranno anche in dolce in compagnia"
"Smettila di dire queste cose! Mi avete messo in mezzo come sempre!", piagnucolò Happy.
"Suvvia, sii uomo! A proposito, io vado a cercare la mia bella. Ci vediamo dopo!", disse infine Natsu, salutando i suoi amici e allontanandosi.

Lucy e Levy erano appena uscite dall'aula, piuttosto soddisfatte. Era sempre bello avere qualcuno con cui parlare dei propri interessi. Natsu, senza saperlo, si stava dirigendo verso la loro direzione.
Quando però le scorse, nel vederle parlare, decise di nascondersi dietro un distributore automatico per sentire un po' cosa aveva da dire.
"Non credo che per adesso in molti abbiano voglia di studiare", commentò Levy. "Sarà per la festa che si terrà la prossima settimana".
"Che festa?"
"Erza mi ha detto che ogni tanto organizzano delle serate qui all'università. Pensano a tutto gli studenti, e i Manos si esibiscono"
"Sembra divertente. Bei tempi, mi fa pensare al mio ballo di fine anno del liceo"
"Già, ma comunque sia non so se me la sento di andarci", sospirò Levy. "Non mi sentirei a mio agio, e poi sarebbe carino se qualcuno mi invitasse. Ma chi dovrebbe farlo? Praticamente sono un topo da biblioteca, un'adorabile ragazzina che nessuno però... guarda in quel modo".
Molto sorpresa da quelle parole, Lucy la afferrò per un polso.
"Lo sai che ti dico? Ci andremo insieme. Siamo studentesse universitarie, dobbiamo anche divertirci ogni tanto"
"Davvero? Bene, questo mi risolleva molto il morale! Sarà divertente, che importa se non abbiamo un compagno, non è mica necessario, no?"
"Per l'appunto. Comunque, quand'è la prossima riunione con il club del libro?"
"Esattamente domani".
Natsu, ancora ben nascosto, ascoltò e assimilò quelle informazioni, sogghignando.
"Oh-oh. Questo sarà molto divertente".

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