LA SCHIAVA DELL'ALPHA

twelve ( second part)

Nessuno oltre il codardo,osa vantarsi di avere mai conosciuto la paura, e io mi sentivo esattamente così; non riuscivo a muovere nessun muscolo, come se un peso gravitasse su di me e mi ancorasse fermamente, e io quel peso lo sentivo, così tale che bruciava, era una lava sulla mia schiena.

Rosso.

Era quella sfumatura che vedevo, uno stupendo tramonto che tingeva il cielo,come delle nubi rarefatte fluttuanti, che danzavano come volatili pensieri che vanno a celarsi nella notte; e io li volevo prendere e sentire, una musica di sofferenza,che non voleva disperdersi,era una bolla intorno a noi.

Una delicatezza s' insinuò sotto la mia pelle e si muoveva libera,come una falena, fino a giungere il centro del mio ventre.

Era una pressione decisa velata di dolcezza, che mi fecero tremare le viscere; era una carezza come una piuma,soffice che dondolava fino a giungere il fondo; 

e quella piuma mi sussurrò: ' Rilassati,sento la tua paura..'

e io volevo  reagire, respingerlo, aprì la bocca, le mie corde vocali vibrarono, un groppo doloroso mi si formò.

Volevo gridare,levare quella forza che s'insinuò in me, in maniera così infima ,e mi ritrovai tra l'impotenza e il macigno che mi portavo nell'anima; avevo imparato ad asciugarmi le lacrime, a ricostruire i pezzi di me stessa, ma...

una nota ora suonava in me,faceva un rumore sordo.

E io, in questo istante,  mi resi conto di essere codarda,e ho capito che spesso nella vita non sono le ali a mancare,ma il coraggio di usarle; la volontà si faceva vivida,s'imponeva in dare tra gli istinti del bene e il male dove la libertà non poteva  volare.

E quei mille orizzonti lontani davanti a me, dove la mia mente  era intrappolata, ha ripreso vita e autonomia, come se fosse caduta in un incantesimo. 

Bloccai la sua mano: 'Cosa diavolo stavi facendo?'

spalancò gli occhi.

'Interessante, nessuno riesce a fuggire dal mio potere,devo ammettere che sono sbalordito..'

E io feci la cosa,che non avrei dovuto, perché era troppo.

Mi voltai...

la sua bellezza graffiante si mostrò come un esplosione atomica, e io stavo nel bel mezzo di essa; le mie labbra sfioravano a mala pena la sua mascella, un contatto così intimo che la mia mente non voleva accettare, voleva correre,ma io continuavo a sentire quel peso ,che attimo dopo attimo s'insinuava con forza, e il dolore strappava ogni centimetro della mia carne.

' Smettilaaa-a'.

Finalmente ripresi controllo del mio corpo, e lo spinsi via.

'Avanti schiava, non fare la forte con me, 

sai, io accontento tutte..'

'Sei un bastardo schifoso....Altezza'e mi ricordai della mia scomoda posizione, e imprecai sonoramente.

'Le faccio notare, è lei che si trova nelle mie  stanze.' e rise, un sorriso così ingenio,che non lo vedi mai fare.

Mi morsi la lingua,aveva ragione, cosa avrei dovuto dire, 'Oh altezza, sono venuta a cercarla perché sentivo che non stava bene'. mi diedi della sciocca.

'Mi perdoni, 

Altezza, ho visto le finestre aperte e le ho chiuse,con permesso'

feci un inchino sbrigativo, e corsi verso la porta, misi la  mano su quel fuoco freddo...

'Aspetta..'

e io mi bloccai,di nuovo quella forza gravitava su di me.

'Torna domani...'

e la paura mi assalì di nuovo, ' Oh, ...avrei del lavoro da svolgere altezza, chiederò ad altri di venire,sa com...

'NO' i suoi occhi ritornarono alla velocità della luce, due rubini che mi guardavano senza  scrupolo.

'Se,..... non vieni, la tua amica sparirà.' 

e io li ricordai quei occhi urlavano quello che la voce, non riusciva neppure a sussurrare, e io capì.

abbassai il capo, e sussurrai 'Va bene'.

e uscì avvolta dal silenzio delle tenebre.

Mi parve di sentire...il vento sussurrarmi: 

'Grazie, Sirio.'

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ecco, a voi la seconda parte;

ho preso il mio tempo, perché volevo che sentiste,ogni sentimento e ogni particella di questo mosaico,che poi capirete.

non mi dileguerò molto, vi auguro una buona giornata.

commentate e votate , questo mi è di grande aiuto.

see you soon

sal.