14

1.7K 68 2
                                    


'Educare la mente, senza educare il cuore, vuol dire non educare affatto.'

                                                              Aristotele.




I primi attimi dell'alba penetrarono dalle ampie finestre dei dormitori femminili,segnarono l'inizio di una giornata di duro lavoro; Lia non si coprì con quella misera coperta per ripararsi dalla luce solare, ma si stiracchiò e sorrise, un sorriso così ingenuo, che da tempo non appariva, non si era dimenticata di certo  lo strano incontro con il re.

Era solita alzarsi fra le prime insieme a Daisy e Morgot, erano altre ragazze prese da altri villaggi;Daisy nonostante la sua tenera età ha il viso sfigurato da un ampia cicatrice, un indelebile testimonianza della crudeltà di quel malato gioco dell'alta società.

prese il grembiule accanto al letto, piegò la coperta, e si avviò verso i campi d'allenamento, era un luogo di serenità, era la sua quiete prima della tempesta, quest'ultima era proprio un individuo egocentrico, e pieno di sé. 

Prese il suo solito arco, lo accarezzo, risuonava come una corda di violino nell'aria, divaricò le gambe, si abbassò, prese un po di terriccio, lo strofinò con delicatezza ed inspirò a pieni polmoni quell'odore fangoso, tese l'arco, una musica sorda suonava nell'aria come un violinista cieco che suona con  cuore.

Tutti i ricordi cominciarono a  salire impetuosi in cerca di uno sfogo,Lia non si rese contò che stava grondando di sudore,e piccole goccioline di rosso carminio, come la linfa vitale di un fiore, caddero ritmicamente da una mano.

'Notevole' disse una voce.

il viso delicato della fanciulla sbiancò di colpo, si girò di scatto e vide un dio statuario appoggiato ad un albero che la stava osservando.

la ragazza posò l'arco e si avviò verso il palazzo con fare tranquillo,

'oh,avanti signorina... non siate  scortese.'

Lia affrettò il passo, voleva andarsene; prima che  venga compromessa la sua presenza,sperava che l'uomo se ne vada, invece era ben restio a rimanere.

'da chi avete imparato il tiro  dell'arco?' continuò il ragazzo.

Lia continuò ad ignorarlo,quando varcò la porta.

'vi ho visti ieri sera.' disse con chiarezza e tranquillità.

Lia si girò di scatto,non credeva ai suoi occhi, qualcuno l'aveva vista; imprecò sonoramente.

'cosa volete da me,sire' 

'chiamatemi James'

'cosa desiderate James.' disse  con tono irritato,

'oh vedo che siete proprio voi colei che cerco, mi aveva avvisato che avevate un bel caratterino.' Lanciò uno sguardo malizioso.

La fanciulla alzò gli occhi al cielo.

'vorrei che mi insegnaste l'arco, non ho mai visto nessun essere capace di tirare con così tanta maestria'

'non credo che si possa fare, sire.' fece per andarsene.

'oh andiamo, se volete che mantenga il segreto, dovete esaudire il mio desiderio' Lia mandò un occhiataccia che fece raggelare l'uomo sul posto, e deglutire a vuoto. 

' ora, sono una semplice serva,l'arco fa parte del passato, mi spiace sire, cercate  qualcuno di appropriato'

'sa signorina sono fiducioso che farà la scelta giusta, a meno che lei voglia che il suo piccolissimo segreto venga svelato; si mise seduto e accavallò le gambe, con un fare disinvolto, come se riprendesse una bambina di tre anni, mentre prende un dolciume; 'sarebbe lo scandalo del secolo, e le amanti di Juan farebbero di tutto pur di mettere fine alla sua vita'

Lia per la prima volta si sentì impotente, l'uomo davanti a sé,  aveva ragione, era la più odiata fra le ragazze, se scoprissero che fosse stata nelle stanze del re, farebbero tutto pur di renderle la vita un inferno.

'va....b-bene' sospirò Lia sconfitta.

l'uomo davanti a sé , salto sul posto come un bambino, tutta la sua virilità e compostezza erano solo delle apparenze che caddero in batter d'occhio.

'oh signorina non sa quanto mi abbia reso felice ;le si avvicinò in maniera decisamente poco conveniente, e le prese la mano,la strinse con delicatezza e le fece il bacia mano,alzando lo sguardo, Lia trovava la scena al quanto buffa e ridicola.

'avete finito,sire? ho del lavoro da fare..' 

il ragazzo si riprese,e tossì più volte.

's-sa signorina ha mai sentito un detto : quando si varca l'arco d'ingresso al tempio dei sogni, proprio, lì, c'è il mare..'

'mi spiace sire, non sono istruita.'abbassò la testa istintivamente,si creò un vuoto improvviso nel suo essere.

'non temete signorina, rimedieremo' disse James sorridendo.

Lia le si illuminarono gli occhi ' dite d'avvero?'

'in cambio delle lezioni d'arco, lei riceverà lezioni di letteratura'

allungò la mano con uno sguardo fiero ' ci state?'.

Lia la strinse istintivamente 

'e sia'. 

La ragazza rientrò sorridente, fu piacevolmente sorpresa che l'uomo non abbia delle cattive intenzioni.

Intanto due occhi rosso rubino  furenti uscirono allo scoperto, rimasero spettatori della scena avvenuta, e  non vedevano l'ora che arrivasse la sera.





*********************************************************************************************

 ehilà, lo so, sono sparita un po', mi spiace. coordinare le lezioni e la stesura del libro, è un impresa ardua, detto ciò vorrei fare un ringraziamento a tutti coloro che hanno letto questa storia,e che pazientemente stanno aspettando i miei lenti aggiornamenti, che dire siamo a 3k views, chi l'avrebbe mai detto, una ragazzina infelice che fece la stesura del libro in  un giornata di tristezza, inaspettatamente raggiunse questo traguardo,credetemi sembra poco, ma per me ha un immenso valore. detto ciò non mi dileguo molto, siate cariche per il prossimo capitolo, ne vedremo delle belle ;)

see you soon 

sal.


LA SCHIAVA DELL'ALPHADove le storie prendono vita. Scoprilo ora