six

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correva.

correva veloce come Il vento avendo solo un obiettivo in mente:"arrivare alla fine della foresta";le foglie secche appena cadute scricchiolavano sotto i loro passi ,il petto bruciava, bruciava maledettamente, l'aria diventava lava fusa che logorava fino all'anima, la temperatura stava diventando sempre più bassa facendo diventare la corse più faticosa, le vesti erano sporchi di fango e acqua ghiacciata,Anne non era da meno aveva solo una misera camicia da notte visto l'eruzione avvenuta nei primi attimi del giorno.  Un urlo agghiacciante nelle vicinanze fermò la corsa, si girò verso Anne che era spaventata quanto lei.

Trattene il fiato e contò fino  a tre, sperando in un segnale che l'aiutasse in questa bizzarra situazione.Non successe nulla, e proprio quando il silenzio pervase l'area, decise che era il momento più sicuro di correre. Emettendo grossi respiri fece scivolare la mano e strinse l'arco, Anne camminò in punta di piedi verso di lei, avvolse la mano tremante alla sua e lentamente la strinse. Lia pensava che il destino la prendesse in giro prima i suoi genitori , poi sua nonna ; e ora toccava a lei? Morire sbranata era quello il suo destino? In quel attimo sfuggente,pensò a  sua madre , non si ricordava nulla di lei eppure la nonna non passava mai un giorno senza ricordarle che era una copia della figlia , sia d'aspetto che di carattere :testarda, sensibile e  tremendamente orgogliosa. Pensò alle parole della nonna , mentre vagava per il bosco in cerca di una via che fosse più sicura di altre, e con l'intenzione di perlustrare la zona per controllare che non ci fossero minacce.

Fu in quel momento che lo vide.

Un lupo grigio che torreggiava sulla raduna rasa al suolo e piena di cadaveri sparsi come delle bambole di pezza e i loro organi che decoravano il paesaggio, Lia si paralizzò e le venne un conato di vomito, che con forza rimandò indietro;il lupo era indaffarato a cibarsi;le due giovani ripresero fiato, lasciarono vagare lo sguardo in quella raduna in cerca di qualcuno che conoscevano ma non ebbero bisogno di vedere troppo lontano.

Gli vennero i brividi , i folti lunghi capelli  della mora si drizzarono, la madre di rose e Anne giaceva inerme in una pozza di sangue, Anne soffocò un singhiozzo, la mora l' abbracciò forte sapeva che cosa significasse la perdita di un genitore a giovane età , si sentiva persa come una metà della sua anima fosse strappata via da una forza più grande e l' unica cosa che rimane è il ricordo, nulla solo il ricordo pungente che ferisce il cuore facendolo sanguinare piano , lentamente. 

Il lupo sembrò risvegliarsi,alzò il muso e annusò l'aria un odore di umano gli arrivò dritta al cervello, ruggì furioso e si girò dalla parte delle due ragazze, l'ha viste, e ora stanno in mare di guai. Le ragazze deglutirono a vuoto e poi ripresero la corsa verso la salvezza, si intravedevano le luci che filtravano in mezzo agli alberi segno che la foresta stava per finire, il problema che erano entrambe stanche e Lia aveva perso molto sangue dal fianco e sta per perdere i sensi,l'unica cosa ragionevole era salvare l' amica e sacrificarsi, la sua fine stava arrivando e l'accettò, arrestò la corsa di colpo intanto Anne correva come se il diavolo fosse alle calcagna, non si accorse nemmeno che l'amica fosse fermata , La mora fece un triste sorriso piene di mille parole non dette , era arrivata la sua ora, ma non si sarebbe fatta ammazzare così facilmente , sarebbe stata un' osso  duro, si girò e davanti a sé, il lupo grigio che ringhiava, mostrò i suoi artigli giganti , cercando di colpire la ragazza, Lia strisciò prima di ricevere il colpo, si rialzò, e tese l' arco , mirò alla testa , il lupo schivò il colpo ma fu ferito superficialmente.  contrattaccò e le azzannò la spalla ;la ragazza urlò a squarciagola, un dolore lacerante partiva dalla spalla e si diffondeva lungo il corpo, strinse i denti, cercò di colpire il lupo  come meglio poteva, la situazione vista da un' altra prospettiva le sembrò comica, lei contro un lupo, ma la realtà era vigile, il dolore era la conferma che tutto era vero,il lupo le azzannò un piede, e un' altro urlo echeggiò; sentiva che le corde vocali sarebbero esplode da un momento all'altro, eppure non cedette, frugò nella gonna e trovò un pugnale, lo prese chiuse gli occhi e affondò il pugnale senza sapere la meta,il lupo spalancò gli occhi e si accasciò a terra, con il  pugnale attaccato al petto. Lia non accennava di aprire gli occhi, sapeva che sarebbe morta da lì a poco, mentalmente pregava affinché la sua morte fosse veloce e insofferente, rimase lì per infiniti attimi , in attesa ; non sentendo alcun cenno della bestia aprì gli occhi e quello che vide la fece rabbrividire, davanti a sé giaceva la carcassa del lupo, si alzò zoppicante, si  inginocchiò, lacrime salate le rigarono il viso e urlò" che sia lodato il cielo". Recuperò l'arco e lo utilizzò come un bastone per sorreggersi e si incammino verso l'uscita di quell'inferno. 






LA SCHIAVA DELL'ALPHADove le storie prendono vita. Scoprilo ora