First

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"La vita è come uno specchio: ti sorride, se già la guardi sorridendo"

                                                             -jim Morrison-

Quella era una giornata soleggiata, il vento cullava gli alberi della fitta foresta; l'alba stava sorgendo, da lì a poco avrebbe lasciato un tiepido mattino.

Dalla finestra si intravedono i primi contadini che si incamminarono verso i campi, mentre le mogli erano indaffarate con la cura dei bambini ,e, a dar da mangiare al bestiame. Le case erano semplici strutture di legno e di paglia, in cima era costruito un convento e una chiesa , dove Lia e sua nonna andavamo in occasione di festa.

La vita dei paesani era tranquilla, ma piena di preoccupazione per l'avvicinamento di strane creature che stavano conquistando i territori circostanti. Il loro capo, era un certo Evan dei Northward, circolavano voci che abbia una forza sovrannaturale, aspirava al potere e la conquista di tutti i territori; la situazione era incontenibile, ogni giorno gli uomini di Evan avanzavano sempre di più e non mancava molto per arrivare al villaggio, nonostante sia ben nascosto in mezzo alle foreste.

Quel giorno Lia ebbe l'intuito che avrebbe dovuto forgiare più armi del previsto; Ebbene sì, lei e la nonna si dedicavano a fucinare le migliori armi: dagli archi, agli scudi fino ad arrivare alle spade. Per questo scopo molte reclute venivano allenate, o mandati come apprendisti nella loro bottega, che aveva valorosamente detenuto un grande primato nella spedizioni di armi in tutti i territori circostanti, non a tal proposito possedevano l'appellativo della grande 'Fenix'.

Liana, per tutti conosciuta come Lia, ora si trovava celata dietro i massicci cespugli, per spiare gli allenamenti delle diverse reclute; giacché secondo il codice non era ammesso l'ingresso alle donne, e dunque l'uso anche di armi. Il tutto aveva un'aura molto comica: come si poteva proibire l'uso di un arma, nell'istante in cui si è il fabbricante?

Non si sarebbe mai data una accurata e ragionevole risposta a riguardo; perciò ogni volta doveva sopportare il terribile odore degli accumuli di letame che si trovavano nelle vicinanze; Liana sapeva che tutto ha un prezzo, però essere se stessi richiedeva un prezzo di livello superiore, ma ne varrebbe la libertà di non essere come tutti.

Giorno dopo giorno diventava con un insuperabile maestria esperta di spade, ma la sua specialità era: l'arco.

Quando i genitori morirono, Liana era infante, perciò ne prese carico sua nonna materna, la crebbe come fosse una seconda genita e le insegnò tutti i trucchi del mestiere in fatto di armi. Una mattina, la trovò dormiente, piena di fuliggine stesa su un letto di paglia. Fu piacevolmente sbalordita dall'estrema cura ai dettagli delle lame, da quell' istante le permise di aiutarla nella gestione degli affari, perché sapeva che sua nipote era testarda e avrebbe fatto il possibile per aiutarla ,e, il tutto aveva un ché di malinconico, perché era spaventosamente uguale alla defunta figlia.

Quella mattina si trovava già nella bottega, il periodo era pieno di ordini, e non era un buon segno. Scavalcata la porta la guardò con ammirazione, la vide così concentrata nel suo lavoro, grondi di sudore cadevano dalla fronte, viste le alte temperature dei forni.

Una voce si innalzò dal silenzio;

'non devi sforzarti così, rischi di ammalarti....' disse l'anziana prima di mostrarsi a sua nipote, che venne subito accolta da un sorriso sorpreso.

'oh, ma non sono io quella malata.... -le riservò un occhiataccia- non dovevi svegliarti è ancora presto per alzarsi dal letto, lo ha detto il dr. Frank. E io qui, ho quasi finito l'ultimo ordine.'

'Io non mi starò su un letto per una settimana, quello scervellato di Frank può dire quel che vuole! E sentiamo... perché stai facendo il lavoro di Thomas? -disse con rimprovero- quante volte ti ho detto di allontanarti dal forno, non è un posto che si addice a te!...

'E quale posto che si addice a me? di grazia?..'

Liana alzò gli occhi al cielo, era da tempo che la nonna insisteva a farla debuttare nel palazzo, considerata la grande fama dei 'Fenix', serviva un rappresentante per gli affari che possa gestire la contabilità, era una posizione succosa agli occhi della nonna, ma non per lei. Non voleva allontanarsi, e lasciare quella vecchia volpe sola, stava avanzando con l'età e diventava via via più fragile.

la nonna non curante deviò le sorti della conversazione: 'tesoro ascoltami bene.... non devi uscire per alcun motivo la sera, circolano voci che stanno arrivando, e non voglio che ti succeda qualcosa; se dovesse succedere l'inevitabile, faremo uso del rifugio dei ribelli, finché non retrocedono, intesi?' con lo sguardo austero, che non ammetteva repliche.

uno sbuffo sonoro.

' eh va bene....farò come dite, ma permettetemi di andare da Anne stasera '. l'anziana cedette e Sospirò :' e va bene ,ma torna prima del tramonto.'

Lia era così felice che l'abbracciò di getto, azzerando qualsiasi possibilità di sfuggita alla nonna...

' Ma così mi soffochi' disse l'anziana tossicchiando ,

'prima di andare fatti una doccia puzzi di letame, di nuovo.'

La ragazza prima di uscire dalla porta, si girò sorridente, e le disse in tono scherzoso:

'E va bene, vecchia pettegola';

Fuggì prima che un mestolo la colpì in pieno.

LA SCHIAVA DELL'ALPHADove le storie prendono vita. Scoprilo ora