16

1.4K 68 7
                                    


 'la vita è un male degno di essere vissuto'

                                                 *sconosciuto*


'buongiorno' disse il fanciullo.

la ragazza china a pulire le stalle non rispose;

'oh, vedo che evan ne ha combinato una delle tante' disse il giovane eretto in una posizione del tutto intellettuale e di rilievo,sotto il braccio aveva un volume,lo mise sventolante in aria , in modo che lia lo potesse vedere.

'io mantengo le promesse' la sorrise sornione, james racchiudeva una positiva aurora.

'non mi interessa più sire' tagliò corto lia.

james la se parò davanti ,e le bloccò le mani 'che cosa è successo? evan ti ha fatto qualcosa?' si fece serio.

'No' tagliò corto ancora, in maniera stizzita.

'E va bene .....e va bene, allora mi dite il motivo del vostro ripensamento.'

'Il re mi ha ordinato di starti lontana.'

'Ah il buon Evan fa sul serio' si toccò il mento in maniera pensierosa.

la ragazza si voltò di scatto 'perchè ?'

sorrise nuovamente, e tornò a riprendere il suo giocoso temperamento.

le prese le mani e nella maniera più consueta la guardò ' signorina Lia, non dovete preoccupare di ciò che dice quel burbero, io non vi recherò alcun danno; quel testone di mio fratello tende ad essere impulsivo e soprattutto geloso delle sue cose;'

Lia rimase a capo chino, pensò sul da farsi

'Vostro fratello mi ha baciata'

si creò un vento che scompigliava i lunghi capelli della fanciulla,dandole una sfumatura giovanile e pura.

'ho reagito d'istinto, e l'ho pugnalato.' cominciò a gesticolare nervosa.

james la bloccò 'tu-u ..cosa-a hai fatto-o? dove sta ?'

Lia le cominciò a lacrimare gli occhi, in qualche modo si fidava di james.

'Sta bene, era svenuto e gli ho fasciato la spalla con la stoffa della mia gonna, lo trascinai fino alla sua stanza lo lasciai lì e scappai via' le lacrime erano fiumi implacabili, si sentiva in difetto, lei sapeva che l'avrebbe punita, in maniera rigorosa; si diede della stupida doveva accettare le sue attenzione.

i due uscirono dalle stalle e si misero appartati.

'Ora più che mai devi stare attenta evan è impulsivo e soprattutto vendicativo, quello che hai fatto puo costarti il patibolo ragazza.'

'Lo so'

'Stai attenta a coloro che ti stanno attorno, aspetteremo la sua decisione.'

'Va bene'

'Ora andate, ve ne prego la massima prudenza' lia si asciugò il viso paffuto bagnato dalle lacrime.

************

'Oh santo cielo, figlio mio cosa vi è successo?

l'anziana piombò nelle stanze reali con il volto pieno di strazio.

'Nulla madre, mi sono ferito come vedete, un ' essere mi ha attaccata, vedo che le mie attenzioni non le furono gradite' bofonchiò il ragazzo , appoggiando la mano sulla spalla.

La madre gli parlava, ma era un lontano eco; stava già architettando come agire, si ricordava le sue esile braccia che lo trascinavano fino al letto in baldacchino. si ricordava tutto.

'Madre! Madre!'urlò.

'Ho delle buone notizie , invitate tutte le figlie delle famiglie nobiliari, ho intenzione di sposarmi'

la donna strabuzzò gli occhi 'Oh figlio , quanto mi renderai felice' e lo venne ad abbracciare, aveva un espressione enigmatica.

'ordinate alla servitù di preparare l'ala sud'

Juliette piombò in cucina urlando ' il Re si vuole sposare'

un silenzio tombale cadde, lia alzò lo sguardo contenta, non l'avrebbe punita,un pizzico di fastidio li salì dalle viscere.

la cuoca si asciuga le mani 'cosa stai blaterando juliette? vieni siediti e spiagaci bene'

la ragazza si siede abbastanza commossa dalla notizia 'il buon vecchio evan ha deciso di ascoltare il consiglio della madre, ha convocato tutte le famiglie nobili per il ballo di domani.'

'era ora quel donnaiolo si decidesse a metter su famiglia' una fra di loro parlò.

'sta zitta se ti sentisse qualcuno,sarebbe la tua fine'

la cuoca si alzò di colpo

'su ragazze abbiamo del lavoro da fare, la duchessa ci darà filo da torcere,sarà una serata dura, dobbiamo iniziare i preparativi alla svelta;lia va con le altre e pulite la sala sud.'

lia le fece un cenno del capo e prese il secchio e lo straccio,s'incamminò. mi sentivo vuota senza un vera metà, eppure vedevo le mie gambe camminare; sentivo che qualcosa non andasse al suo posto, il re si sarebbe sposato, ne ero sollevata ma un peso, quella forza di nuova ha cominciato a gravitare su di me, con tutta la malinconia. quella stessa essenza che la vedi negli occhi urbino di evan; quell'essere maligno, mi ha rubato con tutta la dolcezza dell'universo una cosa così intima un bacio,e io ero intrappolati lì con quell'essenza che mi pregava silenziosamente di concedere quel pezzo di me. Del perché ho reagito in maniera aggressiva, mi è del tutto ignoto; la sua faccia snervante e trionfante, anche se ha manifestato un filo di tristezza, che percepì, ma non ne badai molto.

ora che sarà del pezzo che ho dato? probabilmente era solo una collezione di conquiste del suo essere virile, colui che conquista tutte; io ero tutte? decisamente si.

mi cadde lo straccio dalle mani, mi accovacciai per prenderlo; una mano mi prese il braccio.

'vieni con me'

davanti a me ergeva Evan con la spalla fasciata, la faccia visibilmente dolorante, ma la sua bellezza era statuaria.

mi cercai di sottrarre dal suo tocco, di nuovo occhi di color rubino, che tanto amavo;amavo?

'muoviti non riesco a trattenermi; seguimi e non ti farò del male'

la sua voce, un miscuglio tra l'animale e l'umano;

chinai il capo e lo seguì.


LA SCHIAVA DELL'ALPHADove le storie prendono vita. Scoprilo ora