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[una strada finita porta solo ai rovi e al caos, e più vai in fondo più pesto sarà il buio]

sconosciuto


gli ospiti speciali di cui parlava Margaret erano radunati a gruppi intorno ai divani damaschi, fatti su misura,avevano lasciato le finestre aperte nonostante fosse pieno inverno. Le tende si muovevano con lentezza micidiale permettendo ad ammirare lo spettacolo davanti a me. Il luogo era impreziosito di ornamenti e decori, affreschi di vario tipo ,ma sopratutto delle quattro stagioni, la luce che filtrava del sole era cosi forte che temetti di accecarmi;

due uomini appena se accorsero della nostra presenza, si avviarono nella loro direzione.

Lia distolse l'attenzione e alzò gli occhi sul soffitto arcuato dove incrociò un dipinto di una donna seminuda, su un divano, che guardava il pittore senza timore; sussultò quando udi la voce di uno di quegli uomini e Anne la deliziò con un pizzicotto sul braccio

'madonne'.

per la sorpresa si dimenticò del suo status a corte, guardava quegli uomini come avessero delle corna.

l'uomo che aveva parlato aveva la toga nera, gli occhi a mandorla e scuri come la pece erano incorniciati da ciglia ancora più nere, che ricordarono a Lia un insetto.

'frate Josef' si presentò con uno sguardo languido, si chinò mostrando alle ragazze una porzione del cranio calvo e liscio.

'liana Scott' rispose Lia incrociando lo sguardo nervoso di Anne, parve cogliere una scintilla che non passo inosservata della figura che torreggiava davanti a se.

dell'altro uomo invece le balzò agli occhi l'andatura ambigua che contraddiceva il verde acqua, due occhi cosi intensi , si sentiva nuda, non aveva mai visto un uomo che potesse solo con un semplice sguardo riuscire a leggerle l'anima.

se ne stava in silenzio e dopo averla osservata brevemente, tutta la sua attenzione si rivolgeva ora ad Anne, alla quale si era avvicinato cosi tanto che il fazzoletto di velluto, sfiorava il braccio di Lia.Quello sconosciuto era cosi vicini che le parve chiaramente a distinguere il suo odore, sapeva di terra e muschio.

rimase piacevolmente sorpresa, ma anche infastidita da questo avvicinamento inopportuno. Margaret spuntò dalla nostre spalle e tuonò;

voi due mostrate rispetto ai vostri signori!

Anne si inchinò alla velocità della luce,si girò dalla parte dell'amica che non si accennava a muovere un muscolo;

come avrebbe dovuto salutarli?si chiese Lia. Un inchino non era necessario,loro facevano parte della cerchia degli aguzzi di quel codardo del re.

Lia per favore...sussurrò la bionda per dissuaderla...

la ragazza sbuffò rumorosamente e ,alla fine abbassò la testa con inchino.

una risata spezzò la tensione creata;

' a quanto pare i contadini non hanno paura del nostro genere padre..'

'a quanto pare ai gentiluomini non hanno insegnato che questi contadini sono coloro che mandano viveri alla corte... 'rispose Lia con occhi infuriati che percorrevano il corpo di Victor.

Margaret cercò di rimediare al danno commesso della ragazza

'signori non badate a ciò che dicono queste contadine, vi prego di perdonare la loro insolenza,il re fra pochi minuti arriverà, vi prego di accomodarvi, manderò un servo per prendere una delle migliori botti di vino....'

LA SCHIAVA DELL'ALPHADove le storie prendono vita. Scoprilo ora