capitolo 17

208 15 0
                                    

Roberto aprì ed eccomela davanti.

Si buttò addosso a Roberto e lo baciò istintivamente indietreggiai e sbattei contro il muro.

Non so come mi sentivo. Avevo solo gli occhi che mi pizzicavano. La paura di perderlo era troppa e non volevo. Stavo bene con lui e non volevo smettere di stare bene tra le sue braccia, con i suoi baci, con le sue carezze.

Mi avvicinai di nuovo alla serratura erano li abbracciati davanti i miei occhi.. si baciavano e credo pure che a lui piaceva.

-amore mio mi sei mancato tantissimo

-anche tu Clara ma non ti aspettavo cosi presto.

-ho voluto farti una sorpresa. Non riuscivo più  a stare senza te. Mi dispiace ti prometto che non andrò più via.

lui la abbracciò, forse era imbarazzato per la mia presenza.

-amore devo andare in bagno

-no no ma che fai?

-perché scusami?

-sotto è sporco. Andiamo sopra cosi ti aiuto a sistemare le valige.

-grazie amore mio. Sei gentilissimo..

Grazie a dio. Mi rilassai. Appena sentii che erano sopra uscii correndo dal bagno. Diedi un ultima occhiata alla casa e andai via. Uscita dal vialetto della villa guardai la casa e vidi in alto l'esile figura di Clara abbracciata a quelle braccia che avevano ancora il mio odore. Quanto faccio schifo mi sento proprio una troia che a causa mia ha fatto tradire una bellissima ragazza che ama con tutto il suo cuore. Vidi Roberto guardare fuori e appena mi vide la sua espressione era più rilassata. Come per dire "grazie al cielo sei uscita in tempo da casa mia!".  Abbassai lo sguardo e andai a prendere il motorino.

Ero a casa nel letto aspettavo che i miei genitori e i miei nonni arrivassero.

Mi manca gia tanto. Mi manca il suo sorriso, i suoi abbracci i suoi baci maledettamente perfetti.

Mi mancava la sua lingua che mi sfiorava il palato, le sue carezze il suo modo di stringermi a lui e farmi credere che tutto andrà bene. Anche se non sarà cosi.

I miei arrivarono  e dopo pranzo decisi di uscire a fumare una sigaretta. Andai al parco. Una volta arrivata mi accesi una sigaretta .andai alla panchina dove per la prima volta mi sedetti con Roberto.   Restai li per non so quanto tempo a ripensare al modo buffo con cui "conobbi" lui.  Erano le quattro e mezza quando mi accesi un altra sigaretta e quando lui passò davanti i miei occhi. Con lei. Erano abbracciati. Sorridevano e li capì quante cazzate lui disse nei miei confronti... mi vide e restò come paralizzato.

-s-signorina Wilson.

-salve professor Ramirez.

-Clara lei è la mia alunna Giorgia Wilson.

Mi anzai andando verso di lei.

-salve piacere.

-piacere Clara.

Sorrisi col sorriso più falso che potessi avere.quanto era bella. Come può interessarsi ad una come ma quando qui ha tutto ciò che un uomo desidera.

-beh signorina wilson noi la lasciamo.  Ci si vede in classe.

-arrivederci. Professor Ramirez Arrivederci Clara!

-mi ha patto piacere conoscerti ciao Giorgia.

Li guardai fino a quando si appoggiarono alla ringhiera a guardare il mare. Vidi roberto che con la scusa che l abbracciava da dietro si girò verso me. Ci guardammo fino a quando non abbassai lo sguardo mi alzai e andai via

Impossible is NothingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora