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Mi sveglio con calma saranno state le 10 e vedo la ceci uscire dal bagno. Ha un top corto e dei leggings...
J: scusa dove pensi di andare così?
C: devo andare in palestra alle 10:30
J: non puoi metterti una felpa, magari lunga...
C: no j sto scomoda...
J: proprio quei pantaloni devi metterti?
La vedo cambiare sguardo e venire verso di me. Ero seduto con le game giù dal letto. Si mise a cavalcioni su di me.
C: perché non ti piacciono?...
dice facendo gli occhi dolci. Sono rimasto un attimo in silenzio e del tutto sorpreso.
C: eh?
Vede che ancora non rispondo, così prende le mie mani e le appoggia dolcemente sui suoi glutei
C: non ti piace come mi stanno?
Sussurra al mio orecchio. Ma come fa?!
J: ti stanno benissimo.
Dico cercando di riprendere coscienza.
C: allora vado in palestra ci vediamo dopo.
Mi lascia un veloce bacio sulle labbra e se ne va.
Faccio colazione con calma e poi decido di andare a prenderla in palestra.
Entro e vedo il suo personal trainer un trentenne pompato, che continuava a fissarla.
Tranquillo jaden le sta solo facendo fare esercizio. Eh no così no però!
La scena è questa c'è la mia ragazza che si piega a toccare i piedi con le mani e lui dietro, ditemi poi se non mi devo incazzare. Non so che fare. Se mi incazzo mi odierà a vita. Entro.
J: ciao Ce...
C: oh ciao J!..
Si alza più i meno di colpo e vedo che lui le mette una mano sulla schiena
X: con calma...
J: andiamo?..
C: si certo!
X: ma non abbiamo finito
J: si invece
X: no scusa non puoi venire qui e portartela via così quando non so nemmeno chi sei!
C: va tutto bene, ci vediamo settimana prossima
J: invece posso eccome dato che è la mia ragazza...
X: vabbè ci vediamo Cecilia
C: si ciao!
Mentre eravamo in macchina non volevo dire niente se no avremmo finito per litigare di nuovo. Stringevo il volante facendo diventare le nocche bianche.
Arriviamo al cancello grande e vedo dall'altra parte della rotonda Indiana... altri problemi.
Vedo la ceci guardarla e poi tirare su gli occhi al cielo. Arriviamo davanti a casa e scendiamo dalla macchina.
I: ciao Jade!... e ciao Cecilia...
Dice squadrandola, guardo la ceci che mi guarda male.
J: ciao Indiana hai bisogno?
C: per dire: che cazzo ci fai davanti a casa nostra?
I: si... volevo invitarvi alla mia festa di compleanno domani sera a casa mia.
C: certo, che gesto gentile. Se è per riscoparti il mio ragazzo, puoi evitare.
I: si certo! Sei un'egoista del cazzo. Non gira tutto intorno a te!
J: okay calmiamoci ragazze.
I: è lei che ha iniziato ad attaccarmi!
C: ahahah ma quanti anni hai 2?! È lei che ha iniziato.... ahahah fai ridere
J: okay basta. Allora Indiana, ora vai a casa per la festa ti facciamo sapere okay?
I: certo Jade... non preoccuparti basta un messaggio.
Mi dice facendomi l'occhiolino
C: non penso verremo.
J: si ma poi ci pensiamo con calma
I: va bene... se vuoi puoi venire anche solo tu se lei non vuole...
C: cosa cazzo hai detto?!
Fermo la ceci che le sta praticamente per saltare addosso e la porto in casa.
C: se vuoi puoi andare alla festa di Indiana se ci tieni tanto; io lì dentro non ci metto piede, poi però non lamentarti sul personal trainer!
Inizia a dire mentre va in camera.
J: quindi mi stai dicendo che io non posso andare a una festa ma tu puoi metterti a novanta davanti al tuo personal trainer!
C: ma che cazzo stai dicendo! Non si tratta di andare a una festa! Si tratta di andare alla festa di quella che ti sei trombato al mio diciottesimo!
J: mi vieti di avere amiche femmine quando sei la prima che ha solo amici maschi e io cosa ne so che non te li sei trombati uno dopo l'altro?!
C: cosa cazzo stai dicendo!! Non mi sarei mai trombata i miei amici che poi sono anche i tuoi! Dovresti fidarti di me! Io non sono come te.
J: allora io a quella festa ci vado!
C: tu vai a quella festa e sarà l'ultima volta che mi vedrai.
J: non puoi fare così!
C: lo sto già facendo
Prese dei vestiti e li lanciò nella borsa.
J: sarebbe meglio prenderci una pausa
C: me la sto già prendendo anzi forse è meglio chiuderla qua.
J: cosa? No. Non possiamo starci lontani e lo sai bene anche tu.
C: mi impegnerò a far si che sia così..
Dice così e esce dalla porta.
J: merda
Impreco dando un pugno alla porta.
Ceci pov's
E ora? Dove vado?! Non ho più una famiglia. Gli amici che ho sono tutti anche amici di jaden. Prendo la macchina e con le lacrime che scorrono veloci sulle mie guance arrivo in aeroporto. Prendo il primo volo e torno in Italia. Decido di andare dall'unica che mi avrebbe capita e ospitata.
C: ciao nonna..
Cerco si rivolgerle il sorriso migliore che mi riesca
N: amore mio! Sei tornata dalla tua nonna!
Ci abbracciamo
C: nonna volevo chiederti se puoi ospitarmi per un paio di settimane finché non riesco a trovarmi un lavoro...
N: ma certo!! Puoi sempre contare su di me.
Non volevo ancora dirle di Jaden. Aveva così tanta fiducia in lui...
C: va bene grazie mille nonna.
N: vieni così ci facciamo un tè e mi spieghi il motivo del tuo ritorno...
Mentre bevevo il tè mi sono inventata un paio di cazzate cercando di trattenere le lacrime.

Jaden pov's
Sono alla festa di Indiana e come tutti già sapevamo mi aveva tirato in camera sua e si stava strusciando su di me. Non me la sono scopata . Non riuscivo a dimenticarla ero a pezzi😞

Passarono molti mesi. Era ormai dicembre.
Io e Cecilia ci siamo lasciati a luglio circa e non mi era ancora passata. Incontrai un sacco di fan. La sera mi portavo a casa qualche ragazza insieme a payton ma non mi divertivo neanche più.
Numerò sconosciuto.
J: si pronto chi è?
X: ciao Jaden, tu non mi consoci sono un'amica di Cecilia: Marta
J: si cosa... le è successo qualcosa?!
Dico un po' preoccupato
X: la sua nonna sta morendo, è a pezzi non mangia da giorni. Io ci sto provando in tutti i modi ma non riesco a fare niente. Mentre dormiva sentivo che ti chiamava così ho pensato di chiamarti anche se ora non so perché non so cosa avresti potuto fare quindi scusa il disturbo...
J: no, Marta aspetta... riesci a mandarmi il nome dell'ospedale?
Prendo la macchina e vado velocemente all'aeroporto.
Finalmente arrivò in Italia, noleggio una macchina e vado all'ospedale... la vedo appoggiata a un vetro che piange a dirotto.
Mi avvicino senza dire niente. Appena mi vede si butta tra le mie braccia e ricomincia a piangere ancora più forte. La stringo forte a me. Quanto mi era mancato tutto questo.
Sento che dopo un po' si calma e si stacca un po' dal mio petto rimanendo comunque abbracciata a me.
C: è mo- mi ha lasciato un'ora fa...
Dice riappoggiando la testa sul mio petto.
J: mi dispiace tantissimo.
Le bacio la testa. E quasi mi sembra di averla sentita sorridere.
C: grazie di essere venuto...
Sorrido e quasi mi viene da piangere anche a me. Ci sediamo sulle seggiole e tiene la testa appoggiata a me mentre le accarezzò i capelli.
È magrissima e senza forze, è conciata male. È pallida con gli occhi rossi e gonfi.
J: da quanto non mangi?...
C: da una settimana circa
Cerca di dirlo il più piano possibile ma lo sento lo stesso.
J: sai che non va affatto bene?
C: ... si
Mi tiro su mentre mi guarda un po' storto e le porgo la mano.
J: dai andiamo!

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