Ormai è passato un mese da quando siamo qua a Parigi. Io e Jaden finalmente andiamo d'accordo. Stranamente siamo riusciti a stare nella stessa stanza senza litigare e senza fare sesso. Wow. Uscivamo spesso e ci divertivamo un mondo. Il progetto andava avanti e anche abbastanza bene.
Oggi è un giorno come gli altri è sabato quindi stasera ci sarà una cena con i colleghi. Come al solito mi vesto elegante e scendo nella hall dell'hotel dove mi aspetta Jaden.
"Sei bellissima"
Si avvicinò dandomi un bacio sulla guancia e a braccetto ci dirigemmo alla macchina.
La cena era una noia mortale e giuro non ce la facevo più, mi si chiudevano gli occhi. Jaden che era di fronte a me lo aveva sicuramente capito perché continuava a sorridere divertito.
"Scusateci tutti ma noi dobbiamo proprio andare ora, non mi sento bene"
Si alzò di colpo e io mi alzai con lui un po' stranita e un po' divertita. Ritornammo in macchina
C: j, dove stai andando l'hotel è dall'altra parte
J: che noia che sei, è una sorpresa!
Arrivammo davanti alla tour eiffel era bellissimo. Le luci, le macchine... era tutto bellissimo.
C: oh wow. Cosa ci facciamo qui?
Mi prese per mano e mi portò sul ponte quello dove ci sono tutti lucchetti e ne tirò fuori uno dalla tasca
J: in questi giorni, vivendoti a pieno 24/24h ho capito che nella mia vita non ho bisogno di niente se non te. I miei sorrisi più veri me li hai regalati tu. Tutte le emozioni più forti le ho provate con te. Ho finalmente capito che sono un coglione perché quando sono arrivato a Parigi avevo la strada più facile. Ma non mi accorgevo che più la strada è dritta più è noioso il viaggio. E nonostante avessi la strada più facile e veloce, io volevo quella più difficile. Io la volevo e la voglio più di ogni altra cosa. Sembrerà banale dirti che sei la mia vita, ma mi ricordo bene quanto ho pianto, quanto ho sofferto quando mi hai detto quelle 11 parole che mi sono rimaste impresse nel cuore. Quelle 11 parole che mi hai detto nel giardino della nostra casa dove dopo le 10 ore di viaggio che ti sei fatta per venire da me io ti ho respinto.
"Ma non sarebbe la mia vita se tu non ci fossi"
Non sapevo cosa risponderti. Non potevo risponderti. Quindi si, tu non sei la mia vita, ma questa non sarebbe la stessa se tu non ne facessi parte. E io vorrei che tu ne facessi parte per sempre. Ora sta a te? Vuoi rimanere al mio fianco per il resto della tua vita?
Sorrise e mi porse il lucchetto, delicatamente appoggiato sul palmo della sua mano. Lo volevo? Certo che lo volevo. Era lui la persona giusta è io lo ho sempre saputo. Me lo sono dimostrata, perché nonostante tutti i problemi sono sempre tornata da lui. È una calamita per il mio essere, è adrenalina per il mio corpo ed è una fottuta droga per la mia mente. Appoggiai la mia mano sopra la sua ancora aperta. Avevo ormai le lacrime agli occhi.
C: certo che lo voglio. Voglio essere tua per sempre.
Jaden prese il lucchetto che aveva su le nostre iniziali lo aprii e lo legò. Mi guardò mentre aveva ancora le chiavi in mano e io mi fiondai sulle sue labbra senza nessun dubbio. Quando lo baciai rimase un po' sorpreso ma si lasciò subito andare lanciando le chiavi nel fiume per stringere le sue braccia attorno a me.
Alla fine di quel bacio ci guardammo negli occhi per dei secondi che duravano eternità. Le lacrime ormai scorrevano senza freno sul mio viso. A quella vista lui le asciugò con i pollici per poi darmi un dolce bacio sulle labbra.
J: torniamo in hotel?
C: posso chiederti una cosa?
J: certo...
C: mi hai chiesto di sposarti?...
J: si.. aahah solo che pensavo di farlo ufficialmente e in modo meno sdolcinato quando torniamo a Miami con tutti i nostri amici. Pensavo di fare una cosa solo per noi due....
C: sei fantastico, veramente...
J: tu mi rendi fantastico...
Salimmo in macchina e tornammo in Hotel. Appena fuori dalla porta della camera Jaden mi girò bloccandomi le spalle contro il muro. Sapevo cosa voleva ed era la stessa cosa che volevo io. Lo baciai come se non lo vedessi da anni. Le nostre lingue si intrecciavano velocemente. Con una mano aprii la porta e mi prese in braccio per portarmi dentro.
Mi appoggiò al letto e mentre mi slacciava la zip del vestito io slacciavo la cravatta e la camicia lasciandogli dolci baci bagnati sul petto. Slacciavo i suoi pantaloni mentre lui baciava il mio collo come solo lui sapeva fare provocandomi brividi in tutto il corpo. Passammo la sera come voi tutti potete ben immaginare addormentandoci abbracciati. La mattina mi svegliai perché sentii bussare alla porta. Jaden non c'era. Mi tirai su un po' frastornata e rincoglionita senza alzarmi dal letto. In un attimo entrò un cameriere dalla porta con un carello pieno di robe da mangiare. Vidi uscire jaden dal bagno, con su solo un paio di pantaloni della tuta. Realizzai di non avere niente addosso quando il cameriere sbarrò gli occhi. Mi tirai su velocemente il lenzuolo. Il cameriere aprii le tende facendo entrare il sole nella stanza. Apparecchiò il tavolo e ci servii la colazione. Dentro ridevo come una matta per la faccia di Jaden. Dopo questo il cameriere salutò e uscii. E io scoppiai a ridere
C: la colazione in camera??
J: se avessi saputo che questo sarebbe dovuto entrare, apparecchiare, fare e disfare fidati che sarei andato io a prendere le brioche al bar!
C: ahahah è stato gentile!
J: certo, vorrei anche vedere. È entrato e si è trovato una ragazza bella come te a letto senza niente addosso. Chiunque sarebbe stato gentile.
C: mmmm gelosoneee
Mi alzai dal letto e presi le mie mutande e la camicia di jaden per terra
J: allora lo fai apposta...
Mi misi a sedere per fare colazione.
C: a fare??
Sorrisi perché sapevo esattamente cosa intendeva.
J: lo sai...
stavamo lì a mangiare e a guardarci sorridendo. Finita la colazione mi misi a cavalcioni su di lui prendendo il suo viso con le mani.
C: sei bello stamattina
Stavo per baciarlo ma lui si portò un biscotto alla bocca, lasciandomi li così. Feci il broncino mentre lui continuava a ridere. Finii il biscotto e mi diede un bacio. Voleva metterci la lingua ma mi tolsi e mi alzai.
J: nuuuu stai qua ancora....
C: no.
Dissi facendo finta di essere offesa.
J: daiii vieni qui con me!! Dopo ti porto a fare shopping!
Mi risedetti a cavalcioni su di lui.
C: lo faccio solo per lo shopping...
Mentii
J: si si certo...
Ci vestimmo e mi portò a fare shopping. Nell'hotel in cui eravamo ci hanno spiegato che possiamo non pagare e mettere sul conto dell'hotel e che i sacchetti ce li portavano loro direttamente in camera. Lo vedevo spaventato mentre io ero molto ma molto felice!
Cioè potevo comprare tutto quel cazzo che volevo!
C: sai cosa significa vero?!!!
Dissi entusiasta
J: oh no
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