Capitolo 2

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Eccomi qui, sono arrivato davanti questo palazzo alto alto.
Faccio qualche passo indietro rimanendo in pizzo al marciapiede e alzo lo sguardo contando i piani, a quanto pare 10, wow...sono davvero tanti.
Apro il portone con le chiavi che Jungkook, gentilmente, si era preso la briga di spedirmi via posta.
Prendo l'ascensore e pigio il bottoncino che mi porterà al numero 5.
Chissà quante persone sono salite su questo ascensore...non sarebbe bello se, per caso, potessimo lasciare un segno su ogni luogo nella quale mettiamo piede?
Insomma, mi perdo tra i miei pensieri, come al solito, ma a riportarmi alla realtà ci pensa il, seppur leggero, fastidioso suono dell'ascensore mi avverte del mio arrivo al piano.
Prendo le mie due valigie (per le cose indispensabili prima dell'arrivo di tutto il resto) e con l'altra chiave apro la porta dell'appartamento.
Mi soffermo a osservare la casa dall'ingresso. L'abitazione ha un arredamento semplice. Sopra la televisione,che è posizionata sopra un mobile, si trova un quadro che raffigura un paesaggio marino. Sembra quasi una fotografia.
Davanti la TV, a pochi metri, si trova un divano grigio ghiaccio il quale, riprende il colore del tavolo che si trova nell'ultimo angolino della sala.
È buio ma posso vedere che ci sono enormi finestre al posto del muro parallelo all'ingresso.
A sinistra da me la cucina, con la penisola in marmo e i colori dominanti sono il bianco e io grigio ghiaccio, come quello del divano.
Questa casa è davvero bella, penso mi piacerà vivere qui.
Porto alla mia sinistra le valigie, dove noto nell'angolo un appendi abiti e sotto la penisola della cucina, dalla parte esterna, tre sgabelli.
Mi giro a chiudere la porta.
Non so che fare, non penso di poter curiosare troppo in assenza del padrone di casa.
-Taehyung sei tu?-
Vedo scendere dalle scale un ragazzo, ora capisco perché ha bisogno di un coinquilino, chissà quanto costa una casa del genere, è davvero molto spaziosa, a due piani, avevo letto di questi appartamenti sul giornale qualche mese fa.
-Sono io si, piacere di conoscerla- gli porge la mano sorridendo.
-Piacere mio, Jungkook- ricambia la stretta e vi osserviamo per qualche attimo.
Do uno sguardo fugace al suo corpo e al suo viso. I capelli sono leggermente lunghi, arrivano fino agli occhi e aperti sulla fronte, lasciati un po' mossi, indossa una semplice maglietta bianca che gli fascia il busto in modo perfetto, non è troppo stretta ma neanche troppo larga, lascia intravedere quel ben di Dio che si ritrova. Sospiro. Beato a lui...chissà quanto si allena. Scendo con lo sguardo, indossa dei pantaloni della tuta grigi dai quali non riesco a intravedere granché delle gambe e i piedi sono scalzi.
Lascio la presa dalla sua mano e noto le sue braccia abbastanza muscolose, e, tra l'altro si vedono le vene in rilievo. Questo ragazzo ha davvero un fisico pazzesco.
Lo invidio! Io mi ritrovo queste braccia a da alzatore di forchette professionista, la pancetta da golosone di torte e ciambelloni.
Io sono il classico ragazzo che non va in palestra per dimagrire ma per poter mangiare.
Anche se un po' di muscoli sulle gambe li ho, in fun dei conti amo camminare all'aria aperta.
Dopo esserci ispezionati entrambi per bene lui prende parola -vieni, ti accompagno in camera e ti mostro poi la casa.- Sorride facendo intravedere quei denti i da coniglietto, vorrei davvero farglielo notare ma non ho abbastanza confidenza per farlo così sospiro e lo seguo.

La notte che viene  (KookV)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora