Capitolo 28

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-Ti va di anticipare la nostra nottata?-
-Mh?- gli chiedo facendo finta di nulla.
-Ti va di andare adesso al nostro balcone? Non riesco a reggere fino alle 4 oggi-
-Oh capisco per me è ok- gli rispondo in imbarazzo, insomma è sempre stato un tacito accordo, mai qualcosa di detto o cui abbiamo mai accennato (tranne le mie sveglie, ma quella è un'altra storia).

Si gira un drum e lecca la cartina, Dio quella lingua gliela stacco poi da quando gira?
-ho comprato ieri il tabacco-
-mh?-
-mi stavi guardando con quegli occhi immagino stessi pensando a questo-
Annuisco -effettivamente...-
-Ti sei mai sentito perso?-
-Perso in che senso?-
-Perso, come vuoi interpretarlo interpretalo-
-A dire il vero si sai? E non voglio raccontare la storia strappalacrime di un gay ripudiato dalla famiglia e con problemi di accettazione...tutt'altro. Non mi sono mai sentito perso così tanto neanche quando mi hanno scopato e poi cacciato di casa.
Mi sento totalmente perso nel momento in cui mi guardo intorno e guardo le persone, lì mi sento totalmente perso e smarrito...il resto lo lascio immaginare a te. E tu?-
-L'amore. L'amore mi fa sentire perso-
-Sembra si siano invertiti i ruoli- gli dico sorridendo.
-nah, sei tu che non mi conosci bene- si riaccende il drum.
-Sei tu che non vuoi ti conosca bene-
-Touché-
-Perché l'amore?-
Mi guarda serio -perché non ci capisci niente, quando si è innamorati per davvero si è esattamente "ubriachi d'amore", fai cose che non faresti da sobrio. Essere innamorato mi destabilizza, non ho il controllo né di me né dell'altra persona-
-Maniaco del controllo eh-
Alza un sopracciglio e mi guarda con un sorriso sul volto -a quanto pare-.
-Quindi ti sei innamorato?- chiedo speranzoso, forse troppo.
-quindi non ti sei stancato di dar fiato alla bocca inutilmente?-
Lo guardo sconcertato e gli lancio la mia coperta addosso -vaffanculo Jungkook, vaffanculo.-
Mormoro un -buonanotte- prima di chiudermi la finestra alle spalle. Deve sempre rovinare tutto, in un modo o nell'altro non ce la fa ad essere carino per più di qualche ora.
Mi butto a pancia in giù sul materasso e la testa sepolta nel cuscino. Per un attimo ho sperato si trattasse di me, insomma sembra si sia innamorato e come puoi non sperare? Ma non sono io, ovviamente.
Non sono una persona amabile, insomma so che sembra una classica frase da adolescente (e io, ahimè, l'ho già superata quella fase con i miei bei 24 anni tra qualche giorno) ma davvero non sono mai abbastanza.
Sono il classico ragazzo che "si sei bellissimo ma forse lui lo è di più " oppure "hai una bellissima voce ma lui di più" o anche "ti voglio bene eh, ma non abbastanza insomma non sei il mio tipo" e altre cose simili, dopo un po' ci si fa l'abitudine.
Certo nella mia mente c'era un lume di speranza che potesse funzionare ma il suo cuore è già impegnato.
Così mi addormento tra le lacrime senza aver dato la giusta importanza alla mia stella.

La notte che viene  (KookV)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora