Dopo questa notte passata sul balcone alla fine sono riuscito ad alzarmi, Jungkook mi ha addirittura accompagnato a scuola.
Non è stato un viaggio piacevole.
Avete presente quella sensazione di disagio che si ha quando si vuole dire qualcosa ma le parole restano ferme alla gola? Quando ci si sente fuori luogo? Quando si ha paura di dire qualcosa che possa esser ritenuta fuori luogo?
Ecco. Io mi sentivo esattamente così in quella macchina che profumava tanto di lui. Me la sentivo stretta, mi sentivo stretto il maglione a collo alto che porto e mi iniziavo a perdere nel paesaggio, il quale si mischiava con i miei pensieri, fino a creare un gran caos di immagini, parole, suoni e odori.
Non so neanche perché, forse per la presa di coscienza o forse perché essere completamente avvolto dal suo profumo mi rende instabile. Mi spiego meglio, ho lasciato che prendessi coscienza di ciò che provo davvero per lui. E strano che me ne renda conto da un momento all'altro ma il fatto è proprio questo: l'ho semplicemente accettato adesso, credo di essere attratto da lui dal primo momento in cui i miei occhi si sono posati sulla sua figura.
Provo attrazione, le sensazioni sono ciò che mi dominano, e mi spingono verso di lui. Voglio parlarci, voglio comprenderlo, voglio che si lasci capire da me.Lui, al contrario mio, sembrava totalmente a suo agio, l'unico dettaglio che lo tradiva era il ticchettare delle mani sul volante.
Volevo poter fermare il tempo, uscire dalla macchina e andare a scuola a piedi.Sono davvero stanco.
Non sto ascoltando la lezione.
La cosa brutta del non accettare subito i propri sentimenti è che poi ne vieni completamente travolto.
Esco silenziosamente dall'aula evitando di interrompere una lezione che sicuramente, se avessi ascoltato, avrei trovato interessante e decido di dirigermi al bar dove lavoro. Ho già scritto a Yoongi e nel pomeriggio verrà a trovarmi.
Entro nel locale a testa bassa e mi dirigo nello stanzino del personale, mi cambio, poso lo zaino nell'armadietto e raggiungo Seokjin.
-TAEHYUNG!- urla guardandomi. -Mi hai fatto preoccupare a morte come stai? Tutto ok? Stavamo pensando di rinnovare l'arredamento che ne dici?-
Mi mostra degli schizzi e io annuisco entusiasta. -come mai questa scelta? così poi, su due piedi- chiedo mentre asciugo i bicchieri, sono mancato per una settimana non posso battere la fiacca, insomma anche io devo portare il mio stipendio, in caso contrario non riuscirei a pagare né la retta universitaria né l'affitto e questo sarebbe un grandissimo problema.
-Beh i poeti avevano la loro musa ispiratrice no? Beh io ho il muso ispiratore-se la ride mentre con il mento indica un tavolo e io rimango a bocca aperta non aspettandomi di trovarlo anche qui.
-conosci Jungkook- gli chiedo incredulo. -certo viene tutti i giorni, ma non mi riferivo a lui. piuttosto al suo amico...-lo guarda sospirando -ad ogni modo, non fare lo scansafatiche e porta questo a kook mi mette in mano un vassoio con un muffin e un caffè - è il suo ordine-
-Jin non posso servire un altro tavolo?-
-e Perché mai?-
-Jiiiiin- sento chiamare dalla cucina.
-su, vai Taehyung vai. ti pago per questo- mi dà due pacche leggere alla schiena e mi spinge verso quel tavolo, dopodiché sparisce dietro la porta che separa cucina e bancone.
-Buongiorno, ecco a lei- poso il caffè e il piattino con il muffin davanti a Jungkook che deve aver riconosciuto la voce dato che si gira a guardarmi sghignazzando, strano.
-Taehyung? Lavori qui?-
- A quanto pare- sospiro.
-Buongiorno- mi sorride l'amico del mio coinquilino. -tu non dovresti essere a scuola? Jungkook ti ha usato come scusa ed è arrivato in ritardo in st— - Jungkook, non molto cauto, tantomeno discreto, gli da una gomitata. -Tu devi essere Taehyung giusto? JK mi ha parlato di te sai?- continua comunque ignorando le occhiatacce del suo amico.
-ah davvero?- dico sarcastico guardando Jungkook. -comunque si, sono io è un piacere conoscerti per me...-
-Namjoon- mi sorride
adesso mi rivolgo a Jungkook che è occupato a bere il suo caffè mentre guarda fuori. -in quanto a te ci vediamo a casa mh?- lo vedo annuire distrattamente e continua a sorseggiare il suo caffè poco a poco, assente.
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La notte che viene (KookV)
FanfictionStoria di un amore semplice come la più semplice delle margherite in un campo di erba incolta. ||Non pubblico un capitolo nuovo da una vita, la sto revisionando. Alcuni capitoli hanno 1000 parole, altri 400. Abbiate pazienza a seguito della revision...