Capitolo 8 (revisionato)

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Se c'è qualcuno di nuovo che legge la storia, ho aperto un gruppo whatsapp il link è nella bio❤️✨

Sono passate due lunghe settimane tra studio, lavori in camera da letto e lavoro.
Alla fine sono andato a lavorare da Seokjin, un mio carissimo amico proprietario di un bar super carino e accogliente.
È il solito bar, vicino le scuole che conosce tutti gli studenti, che li ospita quando non hanno voglia di andare a scuola e che vede anche ragazzi più piccoli aggirarsi tra quei luoghi così sconosciuti a loro solo per "tastare" un po' il terreno, per così dire.
Appunto, è il bar vicino alla mia università.
Ultimamente sto con la testa sui libri per la maggior parte del tempo dato che devo dare degli esami ma mi ritaglio del tempo anche per me e per la mia cameretta, la quale ha assunto un aspetto più simile a quello che rispecchia il mio essere.

Mi guardo intorno soddisfatto dopo aver poggiato la cornice di una foto raffigurante la mia famiglia vicino al comodino.
Mi mancano molto, ci sentiamo spesso al telefono ma non è la stessa cosa.
Dovrei prendermi qualche giorno, magari mi porto dietro anche Yoongi, sicuramente farà loro piacere rivederlo.
Jungkook...
Nah

Jungkook. Le cose con lui proprio non sono migliorate, mi rimprovera spesso di quella che lui dice essere la mia maleducazione.
Siamo molto diversi.
Forse è proprio questa diversità che mi piace.
Non ha quel portamento particolarmente elegante, quel portamento classico descritto nei libri che ti lascia col fiato sospeso e gli occhi fuori dalle orbite.
No, non è niente di così improntato e scontato è più un suo modo di fare, il modo di atteggiarsi è qualcosa che non viene dalla consapevolezza dei propri gesti, più che altro sembra stabilito da naturalezza e forse anche poca cura.
Ripeto, non è eleganza, non so se riuscirei ad attribuire lui questa parola ma è particolare, ecco, particolare gli si addice di più.
Solitamente poi Jungkook è vestito sportivo a casa, giusto per andare al lavoro si veste in giacca e cravatta.

Mi butto sul letto e mi rotolo su di esso sconfitto.
-Uffi- mugolo rigirandomi ancora e ancora, diventando un tutt'uno con le coperte.
Quando lo vedo o lo sento parlare sento quell'ansia, quel fastidio allo stomaco e quel batticuore forte che quasi mi fa venir paura che lui possa sentirlo.
Voglio che mi guardi, voglio che la sua attenzione sia rivolta a me, sempre. Lo cerco, ho bisogno di sentire il suo corpo vicino al mio.
Mi passa vicino? I brividi.

Eppure non sono uno che si innamora dell'aspetto di una persona, mai a dire il vero, mi è capitato.

Forse mi piace l'idea che ho di lui.

La notte che viene  (KookV)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora