È sera e io e Jungkook siamo sullo stesso tavolo a mangiare cinese nonostante ore prima avessimo fatto spesa.
-vado a dormire sono assonnato- uno sbadiglio conferma ciò che ho detto e mi metto una mano davanti la bocca -buonanotte-
-a te-
Salgo le scale e vado in camera, mi imposto la sveglia per le 3,45 e mi addormento quasi subito.Sento la sveglia suonare e senza nemmeno pensarci un attimo mi tiro a sedere e mi stiracchio, la spengo, spero non abbia sentito. Prendo una felpa e due coperte, ho notato che ieri Jungkook è rimasto con una semplice maglietta a maniche lunghe in cotone, rischia di prendersi un malanno quell'incosciente. Esco cauto, attento nel vedere se di lui c'è traccia oppure no, a quanto pare no. Mi siedo tranquillamente per terra con una delle due copertine sulle gambe, cerco la mia stella con la mappa stellare e pazientemente lo aspetto. Passano i minuti e io smetto quasi di sperarci fin quando non sento il rumore della sua finestra. Cerco di reprimere un sorriso e faccio finta di nulla. -Sera Taehyung- -Ciao Jungkook- lo osservo mentre si accende una sigaretta, non credo abbia dormito, i suoi occhi sono vispi e svegli nonostante le occhiaie a far loro da contorno. Noto che ha ancora una maglietta di cotone, questa volta bordeux e i pantaloncini corti, vuole proprio ammalarsi. Mi alzo cautamente e cercando di ignorare il forte odore di fumo gli poggio delicatamente la coperta sulle spalle, tengo le estremità e gli gito attorno fino a trovarmi faccia a faccia con lui e gli chiudo la coperta davanti. Sismo vicinissimi, lui guarda negli occhi me e io guardo negli occhi lui ma è un attimo che io svio lo sguardo e mi allontano che la magia è finita.
Ritorno seduto al mio posto e lui continua a fumare -perché?- mi chiede toccando la coperta con la mano -ho notato in questi giorni che indossi sempre una maglietta in cotone, rischi di ammalarti o di prendere freddo- mi guarda, il suo intento era palese non voleva farsi notare ma anche io lo stavo guardando -ti ringrazio-
-di nulla- passiamo altro tempo in silenzio a guardare le stelle. Lui come al solito lancia il mozzicone giù e si mette vicino a me -qual è il tuo colore preferito?-
-viola-
-perché-
-perché viola è l'ultimo colore dell'arcobaleno e lo associo all'amarsi allungo incondizionatamente, e il tuo?-
-bianco- -
-e perché?-
-non posso dirtelo mi spiace, ma te lo dirò-
-se lo dici tu-Restiamo seduti entrambi per un po', non so se lui stia aspettando l'alba o stia aspettando che me ne vada via. In ogni caso, i momenti in cui la mia testa è poggiata sulla sua spalla e lui mi circonda i fianchi con il braccio sono sicuramente i momenti che preferisco. Il mio cuore batte solo per lui e, le stelle, mie complici da sempre, lo sanno... forse ne ridono anche un po'. Tra quelle risatine complici e allegre, però,?c'era un piccolo pianto, il pianto di una stellina quasi insignificante, quella che meglio di tutte mi conosceva, piangeva, piano, sommessa e singhiozzava, sapeva avrei rovinato tutto e piangeva per me.
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La notte che viene (KookV)
FanfictionStoria di un amore semplice come la più semplice delle margherite in un campo di erba incolta. ||Non pubblico un capitolo nuovo da una vita, la sto revisionando. Alcuni capitoli hanno 1000 parole, altri 400. Abbiate pazienza a seguito della revision...