Prologo

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«Mamma, papà, quando tornerete?», chiese tristemente la piccola Diana che se ne stava sul primo gradino delle scale, con addosso il pigiamino verde, il suo preferito.                                          

«Staremo via solo qualche ora. Non temere, tesoro, c'è Melanie a tenerti compagnia. Vero Melanie?».  

«Certo Signora Dumont. Voi andate pure alla festa. Alla piccola Diana ci penso io!». Disse la tata con un sorriso rivolto verso la bambina che ricambiò debolmente. 

 «Grazie Melanie. Ormai sei di famiglia», disse il Signor Dumont. 

 Non era la prima volta che i genitori lasciavano la figlia a casa con Melanie. A causa del loro lavoro, infatti, dovevano viaggiare molto e la bambina, ancora piccola, rimaneva a casa con la tata. 

 «Si figuri Signor Dumont, è sempre un piacere». 

 «Bene, siamo pronti. Possiamo andare Joseph?». 

 «Certo, cara, prendo la giacca». Il Signor Dumont, si chinò per dare un bacio alla figlia. 

 Poi toccò alla Signora Dumont che le disse: «Torneremo il più presto possibile, te lo prometto». Poi si rivolse anche a Melanie. «Non giocate fino a tardi, a letto presto, mi raccomando». 

 «Certo Signora Dumont, come sempre».

 Rosa Dumont annuì, si fidava di Melanie. 

Per la festa di compleanno di un amico di famiglia, indossava un abito lungo, color crema e si prese uno scialle, nel caso facesse freddo. Suo marito, invece, indossava un semplice completo di colore grigio. 

 «Ti voglio bene, mia dolce Diana». 

 «Anch'io mamma», disse la piccola abbracciando Rose. 

 «Bene ragazze, divertitevi».                                                           

 «Anche voi Signori Dumont». Li salutò Melanie chiudendo la porta dietro di loro.

 La giovane coppia uscì all'aria aperta. 

 «Che caldo!», esclamò la donna, sventolandosi la mano davanti al viso. «Forse dovrei riportare indietro lo scialle, non credi?». 

 «Rose», disse gentilmente Joseph, prendendole la mano. «Diana starà bene. Melanie sa cosa fare». 

 Rose sorrise «Hai ragione». 

 Era davvero una calda sera di primavera di inizio 1900 a Marsiglia. Era molto bello camminare per i viali nel tardo pomeriggio e assaporare i vari profumi dei fiori che stavano sbocciando in quel periodo. I signori Dumont vivevano in un bel quartiere benestante, vicino al porto. La loro casa non era delle più grandi ma era davvero graziosa, con quel suo colore azzurro, lo stesso del mare. La festa si svolgeva in una grande villa fuori città, poco lontano da loro e, approfittando del tempo, decisero di andarci a piedi. 

 Rose non aveva ancora vent'anni quando se ne andò di casa per sposare Joseph, poco più grande di lei, che aveva la sua stessa passione: dipingere. Grazie alla loro bravura, fecero ricchezza e comprarono quella casetta vicino al mare che Rose sognava tanto. Dopo cinque anni nacque Diana: bionda come la madre e con gli occhi azzurri come il padre. 

 «Wow», disse Rose dopo qualche minuto. «Mi sembra proprio una bellissima serata per festeggiare il compleanno, non trovi?».

«Sono d'accordo tesoro», rispose Joseph. 

«Andrè ne sarà molto felice». 

 Continuando a parlare allegramente, cominciarono ad attraversare un ponte. Ad un certo punto sentirono un rumore dietro di loro, i freni di una macchina che stridevano sulla strada. Fecero appena in tempo a voltarsi per capire che stava andando nella loro direzione. 

 Uno schianto. 

 Un rumore assordante e poi più niente.                                   

La dolcezza delle nuvoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora