Nelle ultime settimane i rapporti tra gli abitanti dell'hotel erano migliorati, quasi come un tempo. Amelie passava sempre più tempo con Diana e durante i pranzi e le cene c'era molta meno tensione. Tutto andava bene.
Una mattina un uomo bussò alla porta. Anne andò ad accoglierlo: era un signore sulla sessantina, che indossava degli occhiali dalle piccole lenti che gli ricadevano sul naso.
«Salve...lei è, mi scusi?», domandò Anne.
«Salve, sono il detective Russell. Avrei bisogno di parlare con Amelie Lambert, la tutrice di Diana Dumont. Riguarda i suoi genitori».
Anne si spaventò non poco. «Si, si...si accomodi, vado a chiamarla immediatamente». La domestica attraversò la sala e uscì sul retro in spiaggia dove si trovavano Amelie e Diana. «Madame, c'è un uomo che desidera parlare con lei».
«Si, arrivo, un attimo», rispose Amelie distratta.
«Madame, è importante, riguarda i suoi genitori...», disse Anne indicando Diana .
Amelie si voltò verso la domestica. «Va bene, bada ad Diana, Anne».
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«Salve».
«Salve, sono il detective Russell. Amelie Lambert?».
«Si, sono io».
«Bene». Andarono in sala da pranzo.
«Ci sono problemi?», domandò Amelie.
«Al momento no, ma sono venuto a comunicarle che ci sono stati dei risvolti alquanto... interessanti circa la morte dei genitori di Diana».
«Che intende dire, mi scusi?».
«Le consiglio di sedersi», disse gentilmente l'uomo.
Amelie obbedì.
«Deve sapere che qualche settimana fa è stata ritrovata una macchina in una carrozzeria qui vicino, pronta per essere rottamata, con una curiosa ammaccatura sul cofano. L'abbiamo fatta analizzare e abbiamo visto che coincide con i segni lasciati sul luogo dell'incidente». Si bloccò.
«E questo che importanza ha, non capisco».
Il detective si sedette e proseguì. «Abbiamo pensato potesse essere una coincidenza ma poi, facendo un'analisi più accurata dell'intera macchina abbiamo scoperto che era in ottimo stato, nessun problema ai freni o a qualcos'altro. Grazie a dei testimoni che affermano che quel giorno non aveva piovuto, sappiamo che anche la strada era in ottimo stato e insieme al fatto che il conducente dopo aver causato l'incidente non si sia fermato a prestare soccorso e che nessuno abbia denunciato l'accaduto, temiamo che non si sia trattato di un incidente».
Ad Amelie tremarono le mani. «Vuole dire che è stato...».
«Si», affermò il detective. «Voglio dire che ci sono abbastanza prove da considerare l'accaduto come intenzionale. Per usare un linguaggio corretto, crediamo possa essere stato un omicidio».
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La dolcezza delle nuvole
Ficción GeneralMarsiglia, 1900. Amelie, un tempo allegra e solare, è ormai una donna acida e scorbutica, determinata a non aprire mai più il suo cuore a nessuno, essendo stata troppe volte delusa dalla vita. A causa di un incidente nel quale perde la vita la sorel...