《Amore andiamo un po' al piano di sotto?》
Dissi a Daniele con voce cinguettante.
《Si, ma ... tra poco devo uscire》
Le parole di quella frase barcollavano a causa della sua scarsa concentrazione su di me, focalizzata a guardare il cellulare.
Stava sicuramente leggendo il messaggio della zoccola.
《 E dove devi andare?》
《Devo accompagnare mia mamma a fare dei giri》
Ad un tratto non ci vidi più. Mi stava del tutto ignorando ed era palese che ciò che mi stava dicendo era una bugia.
《 Vuoi smetterla di guardare quel cellulare e darmi attenzione per cortesia?》
Con un tasto bloccò la tastiera del suo telefono e finalmente rivolse lo sguardo su di me.
《Scusa amore era un amico》
《Okay》
[........]
Dopo una mezz'oretta il campanello suonò.
Daniele cominciò ad andare nel panico, cercando di nascondere ciò che aveva dentro. La sua faccia era completamente rossa e farfugliava qualche parola a caso.
《V-vado ad aprire》
《Non può aprire tua madre?》
《N-no.. meglio che vada io》
《Ti accompagno》
《 No tranquilla. Aspettami pure qui》
《Si può sapere che diavolo ti prende? Io adesso vengo con te ad aprire la porta. Chiaro?》
Non rispose. Lasciò semplicemente che lo seguissi.
Aprì la porta e comparve una ragazza molto bella, occhi chiari e capelli biondi lunghi tinti.
LA SORELLA DI ELISA.
《Ciaooo》
Disse quella buttandoglisi addosso.
Il mio sguardo era schifato, la guardavo dalla testa ai piedi e portai le braccia al petto, incrociandole.
Daniele rispose freddo al suo saluto.
Lei si allontanò finalmente dal suo corpo e poi mi squadrò snobbandomi.
《 E tu chi sei?》
Non solo era una gran zoccola, ma aveva anche un'aria di sfida.
《Tu chi sei, cara. Sei tu che ti presenti di punto in bianco a casa del mio ragazzo》
Sottolineai MIO RAGAZZO.
《Lui sta con te? Ahahaha》
Scoppiò in una risata da perfida sgualdrina.
《 Che cazzo ridi? 》
《 Ragazze smettetela》
《Smettetela? Tu adesso mi spieghi chi è questa》
Dissi urlando.
《 Calmati amore. È una mia amica》
《Amicaaa? No, io non sono una sua amica. Se poi gli amici scopano notte e giorno, allora si》
《 Sei una puttana troia zoccola》
Urlai e poi le tirai i capelli. Cominciò una rissa che fu poi fermata da Daniele.
Anche se non si vedeva, il mio cuore già ferito si era ormai lacerato.
Tradita dal mio migliore amico, dalla mia migliore amica e dal mio ragazzo.
La mia vita era una merda.
Ma che cavolo, tenevo scritto in faccia PRENDETEMI PER IL CULO?
Non risposi neanche a ciò che Daniele tentava di giustificare. Corsi via da casa sua piangendo e mi diressi verso casa mia.
Non volevo parlare con nessuno, non volevo vedere nessuno.
Andai a casa e entrai subito in camera mia correndo e ignorando le domande che mi fece mia madre. Sbattei la porta e poi la chiusi a chiave. Piangevo. Urlavo. Mi chiedevo il perché dovessi soffrire così.
Perché tutto a me?
Ero stata delusa da tutti.
Prima che succedesse tutto questo mi dicevo sempre che per non rimanere delusi bisognava non avere aspettative. Il problema era che io quelle aspettative le avevo trasformate in illusioni.
Col tempo avrei potuto dimenticare tutto e magari riprovarci, ma, "persino piccole gocce d'acqua, con il tempo, possono cambiare per sempre una roccia. Ma la roccia non tornerà mai più come prima".
Ormai avevo cessato le lacrime. La pelle del viso mi bruciava ed era ancora appiccicosa. I miei occhi erano rossi e gonfi e mi bruciavano anch'essi.
Ero seduta sul mio letto con le ginocchia vicino al mento e le braccia che avvolgevano le gambe.
Guardavo fisso nel vuoto ormai da ore, a pensare e ripensare cosa avessi sbagliato.
Magari ero io. La colpa di tutte quelle delusioni che avevo ricevuto era soltanto la mia. Stavo sbagliando tutto. Io ero sbagliata.
Già, me lo ripeteva sempre anche mia madre. "Tu sei uno sbaglio" , mi diceva.
Ricordo ancora le notti in bianco che passavo a piangere per colpa sua.
Le volte che avevo tentanto di "togliere il disturbo" erano ormai incalcolabili.
E poi il nuoto mi salvò la vita.
Avevo sette anni quando la mia vita ricominciò. E fu allora che mia madre cambiò: mi amava, mi sosteneva ed era presente.
Per me il nuoto era una via d'uscita, una salvezza per tutte le sofferenze che mi si presentavano intorno.
......
Quella notte anziché dormire ripensai al percorso che avevo avuto con Alfredo.
Ricordo ancora la prima volta che ci incontrammo. Ricordo che fu lui il primo a presentarsi e che da allora diventammo grandi amici.
Ricordo anche la volta che gli dissi che mi piaceva e lui mi respinse.
Rispolverare i miei pensieri fu un'occasione per farmi riflettere.
Anche se Alfredo era quello che più di tutti aveva ferito i miei sentimenti, c'era ancora qualcosa che mi faceva sorridere quando pensavo a lui.
Magari prima o poi avrei potuto perdonarlo. Ma io direi più poi che prima.
Ero ancora troppo debole per affrontare tutta la situazione, avevo bisogno di tempo per me, per capire chi fossi io stessa prima di decidere che cosa volessi essere per gli altri.
SPAZIO AUTRICE ♤
Ecco a voi un altro capitolo, scritto coi piedi! Ahah
Ho scritto tutto molto in fretta e spero vi piaccia!
Mi raccomando, aggiungete la mia storia nella vostra biblioteca e votate! :)
Baciiii ♡♡♡
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un bacio al sapore di cloro
RomanceNuoto sin da quando ero piccola. Devo ammettere che sono una grande nuotatrice e per questo sport rinuncerei a qualsiasi cosa al mondo. Nella mia squadra sono l'unica femmina, quindi sono piuttosto protetta da tutti i miei compagni. Mi trattano com...