CAPITOLO 7

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REBECCA

Il giorno dopo mi svegliai con un'enorme ansia che mi impediva addirittura di mangiare.

Presi il costume e tutto il resto e scesi in piscina. Cominciai ad allenarmi duramente. L'amore di Daniele non era l'unica cosa che volevo vincere, desideravo quella medaglia dal giorno in cui ero nata.

Arrivato il momento delle gare, l'ansia invadeva sempre di più ogni parte del mio corpo.

A sostenermi c'era Alfredo, come al solito.

Salii sul trampolino, l'ansia fece posto all'adrenalina. Le gambe mi tremavano e, quando l'arbitro fischiò il via, mi tuffai e nuotai come un treno per cento metri a stile libero.

Quando finii la mia gara, mi girai immediatamente verso il tabellone per vedere il mio tempo.

Era ottimo. Avevo superato me stessa e anche tutti i miei avversari. Avevo vinto solo la batteria,  però. Il podio era ancora lontano, avrei dovuto aspettare i tempi di tutte le altre partecipanti alle gare, prima di sapere il verdetto.

Quando uscii dall'acqua tutti i miei compagni mi fecero i complimenti e Daniele fu il primo.

《 Grande!》

Mi disse e poi mi abbracciò.

Gesto del tutto inaspettato.

Mentre tutti gli altri gareggiavano, io e Daniele parlavamo e ci stuzzicavamo flirtando come due fidanzatini.

《 Me lo dai un bacio?》

Feci per dargli un bacio sulla guancia e il coglione girò la faccia. Le mie labbra si ritrovarono sulle sue,  non sentivo più nulla. I fischietti, il rumore dell'acqua e i tifosi che urlavano erano scomparsi. L'unica cosa che riuscivo a sentire era il suo corpo bagnato contro il mio.

La sua lingua andò a cercare la mia, trovandola. Eravamo intrecciati, niente mi avrebbe più portata via da lui.

Mi stringeva forte a lui, come se fossi sempre stata sua. Le sue mano scesero poi a toccarmi i glutei, leggermente.

Dopo il nostro bacio ci guardammo negli occhi e in quegli occhi mi ero immersa talmente tanto da affogarci nell'anima.

Il mio nome fu chiamato da una voce al microfono e diceva che avevo vinto i cento metri a stile col tempo minore di tutte le altre partecipanti. Salii sul podio e un insieme di emozioni mi travolse.

Era tutto perfetto: io, Daniele, il podio, i campionati italiani. Avevo vinto. Finalmente avevo ottenuto ciò che volevo.

Alfredo corse ad abbracciarmi come non aveva mai fatto e io gli saltai in braccio.

Mi strinse forte a sé e mi sussurrò 《bravissima piccola mia》

Amavo anche lui, di bene. Era un grandissimo amico e senza di lui non avrei avuto tutto questo. 

《Ti voglio troppo bene,  sei tutto per me》

Gli risposi senza lasciarlo neanche un secondo.

《 Allora?  Lasci che l'abbracci anche io finocchietto? 》

Daniele interruppe quel momento magico, ma era il benvenuto.

《Quanto sei brava? Non per niente sei la mia ragazza》

Mi abbracciò mettendo Alfredo da parte e  lo guardai confusa, ma felice.

《La tua..ragazza?》

《 Volevo chiedertelo prima. Ti va di provare a stare insieme?》

《....s si..》

Una lacrima mi scese sul viso, mimetizzandosi con l'acqua che avevo ancora in faccia dopo la gara.

《 Perché piangi? 》

《 Perché sono felice. Tu sei mio adesso,  chiaro?》

《 E tu mia. Chiaro?》

Gli diedi un ultimo sguardo e poi gli diedi in forte bacio.

Alfredo era corso via,  era andato a raggiungere tutti gli altri della squadra.

Oltre ad aver ottenuto la medaglia d'oro ai miei cento metri stile, la scuola nuoto che frequentavo aveva vinto una coppa al primo posto come migliori tempi degli allievi.

Una grandissima soddisfazione. Quando finimmo le gare, andammo tutti in sala mensa dell'albergo dove ci aspettava un invitante piatto di pasta al sugo accompagnata da tipiche patatine fritte e cotoletta.

Mi sedetti al tavolo con tutti i miei compagni di squadra che facevano battute su ogni atleta che aveva partecipato ai campionati delle diverse scuole nuoto.

Il giorno seguente la sveglia suonò presto per avvisarci che il bus della squadra era pronto per riaccompagnarci a casa.

Nell'autobus mo sedetti accanto a Daniele, dato che me l'aveva chiesto ripetutamente. Mi dispiaceva un sacco per Alfredo ma, d'altronde Daniele era il mio ragazzo adesso.

ALFREDO

Quell'idiota non solo mi aveva sbattuto in faccia il suo fidanzamento con Rebecca,  ma l'aveva anche fatta sedere accanto a lui nel pullman. Sapeva benissimo che ero innamorato di lei, ma non aveva comunque rinunciato a lei.

Sapevamo tutti che nel bagno della piscina si era scopato l'allenatrice della squadra Delfinia, ma non avevo il coraggio di dirlo a Rebecca. Se ne sarebbe accorta da sola.

Decisi di addormentarmi e non pensare più alla nuova coppia.

Quando mi svegliai eravamo già arrivati a destinazione. 

Sesi dal bus e raggiunsi il mio motorino insieme a Rebecca.

《...allora ci vediamo domani》

Disse

《...si, a domani》

Fece per andarsene ma la bloccai.

《 Aspetta, Becca.. volevo dirti che... mi fa piacere che ti sia messa insieme a Daniele ma sappi che è un ragazzo pericoloso. Assicurati che non ti tradisca o cose del genere, perché altrimenti é un uomo morto. Chiaro? 》

《 Chiarissimo. Stai tranquillo, in casi estremi sai che dovrai reagire ahah》

《Non sto scherzando. E comunque per qualsiasi cosa sappi che io per te ci sarò per sempre,  tu sei la mia piccola》

Non mi rispose, mi diede un forte abbraccio e rientrò in casa.

Quando ritornai, mentre aprivo la porta, mi sentii toccare la spalla.

un bacio al sapore di cloroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora