𝑠𝑒𝑡𝑡𝑒

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Tem Williams è un mistero. Da quando Adam gli aveva confessato il motivo della propria fuga, non aveva detto più niente oltre che a un paio di criptiche frasi. Non gli aveva chiesto la sua versione della storia, o come mai proprio lui fosse stato accusato di un crimine del genere. Niente di niente.

Adam resta in guardia fino a quando non salgono di nuovo in auto, ormai è quasi il tramonto. E mentre Tem mette in moto, ecco che aggiunge sul foglio: Confessione.

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Ricordi?

Sei in una stanza bianca e vuota ed è come una gabbia come l'auto come Eve sei sempre stato in gabbia e non riesci nemmeno a capirlo non te ne sei mai accorto non sei mai fuggito e quale sarebbe la verità qual è quella cosa che stai cercando di dimenticare qual è quel segreto che hai fatto di tutto per eliminare e qual è il nome della vittima il nome è l'unica cosa che non dimentichi mai chiediti il perché e tieni a mente solo un'altra cosa: non sei innocente, e mai lo sarai.

There isn't an ocean too deep,
A mountain so high it can keep me away...

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Tem. Tem Williams. Tem. T-e-m.

Adam si sveglia nel mezzo della notte e si accorge che sono in viaggio. Fissa per un attimo la strada davanti a sé, in silenzio, buia e illuminata solo dai fari dell'auto, mentre gli tornano in mente le parole che qualcuno gli aveva sussurrato nel suo sogno.

Come prevedibile non ricorda quando sono tornati in auto, ma adesso i sedili di Eve sembrano la cosa più comoda su cui si sia mai seduto. A Tem piace guidare di notte, glielo aveva detto.

"Adam, guidare di notte ha un nonsoché di poetico," aveva detto, mentre gesticolava, marcando il suo nome come faceva sempre, "Ha un nonsoché di spirituale."

O forse non gli aveva mai detto una cosa del genere, forse si sta inventando tutto ancora una volta, eppure c'è qualcosa, una vocina dentro di lui che gli sussurra questo è un viaggio spirituale. Quello l'ha sicuramente sentito da qualche parte.

"Tem," chiama Adam all'improvviso, spostando lo sguardo sul suo profilo. "Tem, posso farti una domanda?"

Il suo compagno di viaggio, che fino all'attimo prima aveva lo sguardo concentrato davanti a sé, gli occhi appena socchiusi e le mani così strette attorno allo sterzo da avere le nocche pallide - stava pensando a qualcosa, e a giudicare dall'espressione era qualcosa d'importante - trasalisce e si volta verso di lui per un secondo.

"Ben svegliato," replica poi, stranito. Aspetta un po' prima di aggiungere: "Non ti sono bastate le domande di oggi?"

Passa qualche secondo di silenzio, mentre Adam mette le mani in tasca. Ricercato. Tem. Viaggio. Famiglia. Vendetta. L'ultima aggiunta sul foglio: Confessione.

"E va bene," replica poi Tem, strofinandosi gli occhi con una mano. "Dimmi tutto."

Ricevere quel consenso così in fretta quasi confonde Adam, che in realtà non sa nemmeno cosa chiedergli. Il fatto è che avrebbe così tante domande, tante informazioni in più da chiedergli che non sa dove iniziare, ma allo stesso tempo ha paura di osare troppo e rovinare tutto.

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