𝑢𝑛𝑑𝑖𝑐𝑖 ( 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 )

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Tem vuole uccidere i suoi fratelli. Era questo il suo piano fin dall'inizio, la perfetta vendetta contro suo padre, contro John Williams, colui che ha passato una vita intera a rendere pura e perfetta e priva di peccato la propria discendenza. Temperance Williams vanificherà gli sforzi di suo padre durati una vita con un semplice quanto spietato gesto.

E lui sta per diventare complice di tutto ciò, perché nel momento stesso in cui l'ha visto per la prima volta, Adam sapeva già che avrebbe seguito Temperance in capo al mondo; con la sua auto rossa e il suo sguardo ipnotico, con i suoi gesti aggressivi e la sua sicurezza aveva da subito esercitato una fatale attrazione, trasformatasi poi in una vera e propria dipendenza, e a questo punto non riuscirebbe ad allontanarsi da lui nemmeno se la sua vendetta comprendesse uccidere Adam stesso.

Ormai la sua ammirazione verso Tem è l'unica cosa che lo distrae da quello che sente durante i suoi incubi, che poi viene a tormentarlo anche nella vita reale: Qual è, Adam? Qual è la realtà che hai scelto di ignorare?

È da quando si sono fermati al motel che sta cercando di capire a cosa diavolo si riferisca quella frase, leggendo più volte i suoi appunti e scrutando nei propri frammentari ricordi fino a farsi venire il  mal di testa, ma ancora non è riuscito a trovare nemmeno un indizio.

"Domattina siamo ad Atlanta," esala Tem, con un tono di voce estremamente cupo ma allo stesso tempo flebile, incerto. "Domani sarà tutto finito."

Adam porta una mano sulla sua spalla, stringendola attraverso il tessuto economico della camicia; l'altro sposta per un attimo lo sguardo verso di lui, assorto in chissà quali pensieri.

"Ascolta," esclama poi, richiamando la sua attenzione. "Devo farti vedere una cosa."

Senza aspettare una risposta, Tem sterza improvvisamente, fermandosi al lato della strada. Mentre la nuvola di polvere sollevata dalle ruote di Eve inizia a dissiparsi, Adam osserva il profilo serio e teso di Temperance mentre prende il pacchetto di sigarette e l'accendino.

Dice: "Facciamo una pausa, okay?" e senza aggiungere altro esce dall'auto, sbattendo con forza la portiera. Adam lo segue come suo solito, poi porta le mani nelle tasche dei jeans e inizia a distrarsi prendendo a calci qualche sassolino. Si allontana un po', nella sua mente una nebulosa di pensieri riguardanti Temperance, la sua famiglia di cui ormai ha dimenticato i nomi, e le criptiche frasi dei propri sogni.

"Adam," lo richiama Tem ad un tratto, e lui subito si volta verso di lui. Sta aprendo il bagagliaio dell'auto, gli fa segno di raggiungerlo. Adam gli si avvicina subito; come un satellite che orbita costantemente attorno al proprio pianeta, non si allontana mai eccessivamente da lui.

Temperance fruga nel bagagliaio per un po', poi accenna un sorriso e ne estrae un fucile di quelli da caccia, la canna risplende nella luce del sole per un attimo.

"Che ne dici?" domanda, e in quel momento, come in un sogno, gli sembra di rivedere il vecchio Temperance, quando l'aveva incontrato per la prima volta al bar, circondato dalla luce.

"Con questo, tu..." inizia Adam, interrompendosi a metà frase. Qualsiasi cosa che gli viene in mente di dire adesso gli sembra inutile e superflua.

Lui annuisce. "Devo solo comprare le munizioni."

Temperance lo guarda per un attimo, con la coda dell'occhio. Adam è sempre lì, perennemente con quella espressione preoccupata, da finto innocente. Accenna un sorriso e poi posa l'arma, chiudendo di nuovo il bagagliaio; poi si volta verso di lui, accorciando ancora di più la distanza che li separa. Tem gli si avvicina e gli prende una mano. Sfiora con le dita la cicatrice, quella che li accomuna, e Adam rabbrividisce. Non ha la minima idea di quello che sta succedendo, ma non ha alcuna intenzione di interrompere quel momento.

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