𝑡𝑟𝑒𝑑𝑖𝑐𝑖

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È arrivato il momento. Il momento di porre fine a quel viaggio di una settimana, ma che adesso sembra essere durato anni. Il culmine del viaggio fisico e spirituale di Temperance Williams, almeno secondo lui, accompagnato da un uomo sconosciuto che si fa chiamare Adam Birchson.

Tem lo fissa, sono uno di fronte all'altro nell'auto, di ritorno dal veloce viaggio per la città. Tra poco inizierà anche a far buio.

"Faccio vedere Atlanta ad Adam," aveva annunciato Tem, interrompendo le sorelle che stavano riprendendo gli album di famiglia, poi erano usciti di casa, dritti verso il primo negozio d'armi lungo la strada. John e Isabèl erano nuovamente usciti, per occuparsi della campagna circostante la villa, e quindi Tem aveva pensato: ora o mai più.

Avevano comprato munizioni in più, e Adam lo aveva aiutato a caricare il fucile: Temperance maneggiava l'arma sbrigativo ma sicuro, mentre lui scartava il pacchetto delle munizioni si era soffermato ad osservare i movimenti sicuri delle sue mani e delle sue braccia, che per un attimo sembravano fondersi con l'ambiente circostante, l'auto, e occupavano tutta la sua vista, e lo spazio circostante, e solo per quel momento Temperance - quello che aveva visto durante il pranzo dei Williams, il Temperance umiliato e ferito e vendicativo - era stato il suo mondo.

E ora sono di nuovo lì, in auto, Eve, e solo in quel momento si accorge quanto quel nome stia bene insieme al proprio. Adam ed Eve. Sorride tra sé e sé. Non si stupirebbe se Tem avesse deciso di dare all'auto quel nome solo dopo averlo conosciuto.

"Sei ancora sicuro di volerlo fare?" domanda poi Adam, che non è più Adam, e in realtà non lo è mai stato.

"È l'unica cosa di cui sono sicuro," conferma Tem, che invece è davvero sé stesso per la prima volta nella sua vita.

Poco prima, quando Tem guidava e a lui era spettato il compito di lucidare il fucile, Adam si era chiesto cosa fosse successo se avesse sparato a Tem all'improvviso, per poi mettersi alla guida di Eve e scappare il più lontano possibile, trovare una scogliera deserta e lanciarsi a capofitto. Ma dopo si era girato verso il suo compagno di viaggio, colui con cui aveva stretto quel patto di sangue una settimana prima, e tutti i suoi dubbi si erano dissipati.

Temperance emette un lungo sospiro tremante. Avvicinando la mano alla portiera, Adam nota un barlume di un possibile ripensamento, che però scompare subito.

"Questa è davvero la fine," osserva poi, rimasto solo in auto. Tem bussa al finestrino con le nocche, nervoso, e ciò lo convince a uscire fuori.

Temperance imbraccia il fucile, lo stringe fino a far sbiancare le nocche e volge lo sguardo all'entrata di casa.

"Aspetta fuori," dice poi, voltandosi di nuovo verso Adam. "E se qualcuno riesce a scappare tu fermalo."
Temperance chiude per un attimo gli occhi, li riapre, fa un respiro profondo. Inizia a muovere un passo verso la casa, ma le gambe gli sembrano così pesanti che è faticoso persino camminare. Adam lo osserva andare via, e forse qualcosa dentro di sé si spezza di nuovo. Resta per un attimo a fissare la schiena del suo compagno di viaggio, poi con uno slancio gli afferra un braccio.

Tem si volta verso di lui, lo fulmina con un'occhiataccia, ma Adam lo ignora e con occhi imploranti dice: "Non andare."

L'altro si volta di nuovo verso di lui, lo afferra per il bavero della camicia e lo tira verso di sé; le loro fronti si scontrano, e per un secondo Adam pensa quasi che possa ucciderlo lì sul posto. Invece, Temperance avvolge un braccio attorno alle sue spalle, quasi si aggrappa a lui con una disperazione mai vista mentre lo abbraccia; in mezzo ai due si frappone l'arma, e ogni particolare di quella scena sembra urlare alle orecchie di Adam fermalo, fermalo, salvalo. Salvali tutti. Ma non c'è nulla che possa fare, né per Tem né per gli altri Williams.

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