Capitolo 3.g - Insicurezze infondate

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L'ansia mi pervade e il cuore impazzisce in attesa di una sua risposta. «Si, Matti. Voglio stare con te. Voglio formare una coppia con te- a questo punto ride un po', credo perché ha trovato buffo il mio modo di esporre l'argomento, un po' tentennato e pieno di agitazione e insicurezze- sono passati solo pochi giorni e già impazzisco dalla voglia di vederti. Non come gli altri anni o le altre volte che non ci siamo visti per un po', questa volta è diverso e non riesco a dirti il contrario. Ho solo paura di cosa mi possa riservare il futuro con un ragazzo. Ma sai? Non mi importa. Ci voglio provare, io voglio stare con te, Matti».

L'ansia mi passa è da posto ad una gioia immensa. Quasi ricomincio a piangere. Non ho mai pianto così tanto come in questi giorni. Sono un tipo abbastanza sensibile e mi emoziono facilmente, guardando film o leggendo.

«Io sono... Mi fa piacere che la pensi così. Scusami lo sai che quando entro in paranoia parlo senza sosta di cose anche insensate» mi metto una mano tra i capelli quasi disperato e in imbarazzo.

Lo sento ridere: «ti conosco abbastanza, non c'è bisogno che ti scusi».

Mi si alza quasi involontariamente il labbro destro come un mezzo sorriso.

Dico quasi demoralizzato: «Voglio solo poter stare con te in questo momento e baciarti. Non potrei essere più felice. Grazie, Andy».

«Grazie? Tutto questo lo devo a te. Se tu non mi avessi baciato adesso non sarei fidanzato con il ragazzo più carino della città» finisce di parlare con una risatina.

Anche io rido e dico: «Davvero mi trovi carino?». Risponde con un semplice sì che mi riempie di gioia. Continuiamo a parlare e farci tutti quei complimenti che non ci siamo fatti per anni. Parliamo fino a tardi o meglio fino a che Andrea dice di dover staccare perché da lui sono quasi le quattro del mattino. Fosse stato per me avrei continuato a parlare ancora per ore.

«Ti amo!» mi dice, «Ti amo anche io!».

Questa è la conversazione telefonica più bella che abbia mai avuto. Scendo le scale mi sdraio sul letto e, nonostante sia tardi, non riesco a chiudere occhio per l'emozione. Non vedo l'ora di poterlo riabbracciare. Ma la cosa che mi rincuora di più è che nonostante la velocità con cui tutto è successo abbiamo preso una grande decisione. Forse dovuta ai parecchi anni di amicizia che abbiamo alle spalle e a sentimenti che sono sempre stati lì ma nascosti, in attesa di uscire allo scoperto.

Quella nostra scomoda panchinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora