13- Vacanze in Italia (parte tre)

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Remus

La prima cosa che faccio non appena mi sveglio è ripensare a tutto quello che è successo la scorsa notte.
Wow, incredibile come io abbia passato l'adolescenza cercando di togliermi il mio migliore amico incredibilmente sexy dalla testa e, invece, ora è coricato sul letto accanto a me, entrambi completamente nudi.

"Buongiorno." Borbotta, con la voce ancora impastata dal sonno, mentre mi rivolge un sorriso luminosissimo.

"'Giorno." Mi chino su di lui per dargli un veloce bacio a stampo e lo sento continuare a sorridere sulle mie labbra.

Rimaniamo avvinghiati un altro po', fino a quando sentiamo bussare alla porta.

"Vestiti!" Gli ordino, sussurrando, e per la foga lui cade dal letto. "Sì?" Chiedo, mentre rimetto i miei pantaloni del pigiama e mi infilo nuovamente sotto le coperte, insieme a Sirius, cercando di stare a debita distanza.

"Moony, è tutto okay?" È ovviamente James. Il dannato James.

"Entra pure, Prongs." Urla Sirius, e James entra.

"Stanotte abbiamo sentito dei rumori e volevamo venire a controllare, ma poi non abbiamo sentito niente quindi siamo rimasti a letto."

Sirius ridacchia silenziosamente e con la gamba gli do un calcio, sperando che James non lo noti.

"Ehm, sì, tranquillo Prongs." Tossisco, fingendomi malato. "Ho solo vomitato un poco, credo che qualcosa di ieri sera mi abbia fatto male."

"Oh, va bene." Inarca il sopracciglio, forse non completamente convinto. "Però mi era parso di sentire anche la voce di Padfoot...?"

Sirius spalanca gli occhi. "Ho aiutato Moony a sopravvivere." Inventa, velocemente. "Sai, stava rimettendo anche l'anima. Uno schifo totale." Entrambi scuotiamo la testa, come se fossimo desolati di averli svegliati.

"Voi due siete sempre più appiccicati," James assottiglia gli occhi e noi due arrossiamo subito. "Cosa mi state nascondendo?"

"Nulla!" Ridacchio nervosamente. "Sai, a scuola eravamo così abituati a convivere, poi non ci siamo visti per dodici anni, quindi ora è come se..."

"... volessimo passare tutto il tempo insieme." Conclude Sirius, anche lui ridendo nervosamente.

"Sì, ecco."

James annuisce in modo scettico. "Tsè." Ci punta un dito contro e si allontana verso la porta. "Scoprirò cosa mi state nascondendo, fosse l'ultima cosa che faccio!" Ed esce in modo drammatico, richiudendo la porta.

"Cavolo!" Sospiro, lasciando sbattere la testa contro la testiera del letto. "Ho temuto che ci avrebbe scoperto!"

Sirius annuisce. "A volte ringrazio il fatto che nel capire quando due persone stanno insieme sia un totale idiota."

Sorrido istintivamente. "Stiamo insieme?"

Mi colpisce la testa, in modo aggressivo. "Certo, testa di rapa!" Sbuffa, scuotendo la testa. "E no, non stiamo correndo troppo: siamo stati separati così tanto tempo che ora voglio passare il resto della mia vita con te, in questo letto, in questa città."

Gli pizzico il fianco. "Idiota."

"Mi adori."

Mi stringo nelle spalle. "Forse."

Mi da una botta sulla testa. "Ehi!"

***

Quando decidiamo di alzarci è già tardi e sono tutti in cucina a fare colazione.
Sirius ha i capelli dannatamente scombinati ed io ho un sorriso troppo felice sulle labbra.

Il ritorno di Lily e James PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora