Karaoke

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Per festeggiare l'arrivo dei nostri amici decidemmo di andare in un ristorante, ma per assicurarci di non essere assaliti dai fan, cercammo il ristorante meno vuotato di tutta la città e di intorni su internet.
Così dopo svariate ricerche Noah esordì con un
"L'ho trovato! È perfetto!"

Muniti di biciclette, che si trovavano nel garage di Millie, partimmo per trovare il locale, Noah era davanti a tutti, visto che aveva il telefono per seguire le indicazioni stradali.

Inutile dire che fu un disastro

Per arrivare al ristorante avremmo dovuto impiegarci, al massimo, 20 minuti.
Ci misimo un'ora e un quarto grazie alla giuda esperta del nostro caro amico.
Ma finalmente dopo tempo, sudore e qualche freno non funzionante, arrivammo in quello che poteva essere definito ristorante.

Appena entrati si poteva sentire un odore di muffa e cipolla, l'interno del posto era molto scuro, con poche luci, il pavimento era in legno, anch'esso scuro, scricchiolante e in alcune zone rotto.
Sembrava l'inizio di qualche film horror.
Comunque arrivammo al bancone, vuoto, c'era solo una campanella, come quelle degli hotel.

Timorosa ma allo stesso tempo attratta dell'oggetto luccicante, suonai la campanella.
Subito sentii i miei compagni che mi guardavano con uno sguardo di disapprovazione, stupore e paura.

In men che non si dica arrivò un uomo, da dietro il bancone, di corporatura robusta, pelato e con folte basette.
Ci guardò stupito e chiese
"Buona serata ragazzi, avete una prenotazione?"

"No... non abbiamo prenotato, ma potremmo cenare nel suo locale? se ciò non la disturba ovviamente, altrimenti noi possiamo tornare un'altra volta, grazie mille per l'ospitalità e scusi ancora il disturbo" disse Noah titubante mentre si incamminava lentamente verso l'uscita, seguito da noi

"Ma volete scherzare? Restate ragazzi miei, restate! Siete capitati la serata giusta, come siete fortunati! Sta sera ci sarà il karaoke, quindi prenotatevi!" Disse il proprietario felice di avere dei clienti, dopo di che ci fece strada per il tavolo e una donna, che pareva la moglie, ci portò il menu con un sorriso luminoso.

La serata fu tranquilla è divertente, accompagnata da un'ottima pizza, perciò ringraziammo la perfetta cucina dei padroni, loro erano felicissimi e ci invitarono a partecipare al karaoke, sul subito accettarono Millie, Caleb e Gaten che costringendo, noi altri, a partecipare.
Bisognava dividerci a coppie, visto che disponevano soltanto di due microfoni, è così che nacque una bella discussione

"Io mi prendo Gaten!" Urlo Caleb

"No, lo voglio io!" Disse Finn

"Beh io mi prendo Millie" dissi ma lei mi guardò con fare dispiaciuto a mi indicò Noah e mi mimó ti prego io sbuffai e annui seccata

"Ragazzi, so io come possiamo fare a scegliere chi sarà il mio compagno" esordí Gaten "una lotta all'ultimo sangue"

"Certamente" lo prese in giro Millie ridendo, poi mentre tutti stavano discutendo tra loro, si girò verso Noah e disse "ti va se andiamo noi per primi?"

"Ehm certo, va bene!" E così si alzarono e presero posto nel karaoke, formato da una piccola pedana il legno, due microfoni e lo schermo di un computer per leggere i testi delle canzoni.

"Ok... prova uno due... ciao! Funziona" disse Noah al microfono e indicandolo
"Bene... il pubblico ha qualche richiesta in particolare?"

Nessuno parlò

"Va bene, allora pos-" Millie fu interrotta da Gaten che urlò "Cantate Call me maybe!"

"Ehm ok" disse Millie, sorpresa dalle urla dell'amico, visto che si trovava a cinque metri di distanza dal loro tavolo e il locale era completamente vuoto
Fin dall'inizio della canzone si poteva vedere l'intesa dei due, cantarono molto bene, specialmente Millie, aveva una voce splendida.

Poi fu il turno di Gaten e Caleb, alla fine vinse questo ultimo la lotta per ottenere il riccio, cantarono All I Want For Christmas Is You... ad Agosto.

Poi fu il turno di Finn ed io, inutile dire che discutemmo allungo sulla canzone da scegliere, perciò alla fine, chiesimo al pubblico

"Che canzone dovremmo cantare?" Chiesi

"Cantate Thank U, Next!" Urló Gaten, io e Finn ci guardammo e annuimmo, poi misimo la canzone
Risi come non mai, non riuscivo a smettere, infatti non si capiva una parola di quel che dicevo, ma era colpa del mio compagno di karaoke, faceva di tutto per farmi ridere, facendo mosse strane.

"Sei un pessimo partner!"

"Ah io sarei un pessimo partner? Non riuscivo neanche a cantare una parola che tu continuavi a ridere" mi rispose Finn

"Per colpa tua" dissi io tirandogli un pugno, affettuoso, sulla spalla

"Ma perché deve essere sempre colpa mia?" Rispose ridendo.

Alla fine della serata pagammo il conto è ringraziammo i proprietari, poi riprendemmo le bici e tornammo a casa.

AMICI DI CALZINI |FADIEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora