Loki si sposta e mi sveglia di colpo. Non ho portato il telefono quindi non so che ora siano. C'è un tramonto incredibile davanti a me. Mi siedo e appoggio le braccia sulle ginocchia, ammirando il cielo che si tinge pian piano di rosa e arancione. Loki rimane lì seduto e sembra contemplare con me il paesaggio. Emette due bassi grugniti, come se volesse dirmi qualcosa. Probabilmente ha fame, in casa ho della carne pronta per lui.
Mi alzo reggendomi alla pianta e mi avvio verso la villa di Boris, seguita da Loki.
Quando entriamo Alex ci corre incontro e si fa leccare la faccia anche lui, poi si gira verso di me e mi sfiora la guancia con le dita. Lo guardo negli occhi e vedo preoccupazione e tristezza nei suoi. Chissà quando riuscirò a vederlo di nuovo felice e spensierato come quando eravamo piccoli.
<<Stai bene?>> mi chiede, con l'angoscia nella voce.
<<Sì, Ally. Vado a farmi la doccia. Com'è andata la selezione per basket?>>
Vedo un sorriso enorme comparire sul viso di mio fratello.
<<Mi hanno preso, ci credi?!>>
<<Certo che ci credo. Sei molto bravo!>> Lo abbraccio; sono così felice per lui!
<<Verrai a vedermi, non è vero?>>
<<Non mancherei per niente al mondo.>>
Lo lascio andare e salgo in camera mia, ho proprio bisogno di togliermi il sale dalla pelle.
Mezz'ora dopo sono in cucina con Olga, le sto dando una mano a tagliare i pomodorini da mettere nella pasta. Loki è sdraiato ai miei piedi, sta sonnecchiando dopo il suo ingente pasto. Volevo viziarlo un po', almeno oggi, visto che non mi vedeva da tanto. Domani lo porterò a correre per smaltire, non si illuda.
<<Esci stasera?>> è la voce penetrante di Boris.
<<No, penso che resterò a casa.>>
<<D'accordo>> aggiunge, poi se ne va in salotto. Boris è sempre stato gentile e paziente con noi, gli devo tutto. A volte non riesco a dimostrargli quello che provo, quanto gli sono grata. Io e mio fratello non gli abbiamo reso la vita facile ma lui non si è mai arreso, non ha mai mollato e, col tempo, è riuscito a riportare entrambi alla luce. Ci ha dato una casa, una vita, un'altra possibilità. Non ci ha mai fatto mancare niente anzi, ci ha dato molto di più di quello che meritavamo.
Lo raggiungo in salotto, dove sta sorseggiando un bicchiere di Bourbon che, per colpa mia, ha dovuto ricomprare. Mi siedo sul bracciolo della poltrona e lui alza lo sguardo, stupito.
<<Mi dispiace per ieri sera, io... era stata una giornata difficile>> ammetto, rassegnata.
Boris annuisce, sembra più vecchio della sua età e a volte non posso fare a meno di pensare che sia colpa nostra. Ha l'aria di un uomo saggio.
<<Ti va di parlarne?>>
No, ma glielo devo.
<<Beh... A scuola mi sono iscritta al corso di kickboxing, come sai. Il professore ha visto le mie capacità e mi ha fatta andare in palestra venerdì per insegnare ai ragazzi. Ha voluto fare una dimostrazione, io contro di lui, e l'ho steso. Non volevo... Lui mi ha detto che è stata colpa sua, che era distratto, però... Sono andata per scusarmi ma non c'era. Suo figlio era lì e mi ha accusata di essere una spia...>>
<<Perché ha detto questo?>> chiede, rimanendo stranamente calmo. Parla lentamente, con voce pacata, vuole che rimanga calma e che capisca che non è grave.
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Naked Feelings
Любовные романыGinevra si è da poco iscritta alla UCLA insieme ad Alex, il suo gemello. Si sono trasferiti a Los Angeles, insieme al loro padre adottivo, per cercare di iniziare una nuova vita lontana dagli orrori che hanno caratterizzato gran parte della loro ado...