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Vado in cucina e mi tampono il naso con un pezzo di carta, poi prendo una bottiglia del primo liquore che mi capita tra le mani. La porto in veranda, mi siedo su un muretto e inizio a berla. Accendo anche una sigaretta e mentre espiro una nuvola di fumo cerco di vagliare le mie emozioni per capire come mi sento.

<<Ti ringrazio davvero per quello che hai fatto. Non sarebbe intervenuto nessuno e chissà che cosa mi sarebbe successo>> è la voce di Ashley, alle mie spalle.

Alzo la bottiglia verso di lei, poi bevo un altro sorso.

<<Sai, tutti hanno paura di Josh. È un armadio e si diverte sempre a picchiare i ragazzi>> dice mentre viene a sedersi accanto a me.

<<Sì, l'avevo intuito. Conosco i tipi come lui. Ma perché ci sei stata?>>

<<Non lo so... Non sembra ma sono molto insicura e lui mi ha fatta sentire importante. Diceva le cose giuste, mi dava attenzioni. Sono stata stupida a fidarmi.>>

Vorrei dirle che ha ragione ma non voglio infierire. Mi allunga una mano per farmi scendere dal muretto insieme a lei.

<<Dai, vieni. Sta per iniziare lo schiuma party e non voglio che la sua interruzione rovini la serata a tutti.>>

Per la prima volta da quando la conosco, mi trovo pienamente d'accordo con lei: al diavolo Liam, Josh e tutti quanti.

La seguo all'interno e poi di nuovo fuori, alla piscina. Torniamo al tavolo in cui eravamo sedute prima e Adam mi chiede se sto bene. Annuisco, poi bevo di nuovo quel liquore vomitevole. Liam, per fortuna, non è lì con loro.

Il volume della musica aumenta e ai lati del giardino delle specie di cannoni cominciano a gettare schiuma dappertutto. I presenti urlano e ricominciano a ballare facendosi spargere nuvole bianche su tutto il corpo.

Sorrido e seguo Ashley e le altre in mezzo alla mischia. Ben presto mi gira la testa, per il caldo e per l'alcol e mi accorgo di aver finito la bottiglia. Una montagnetta di schiuma atterra sulla mia mano e io mi giro per spalmarla sulla faccia del primo che mi capita a tiro: Scott. Lui spalanca gli occhi, sorpreso, poi mi prende dalle gambe e mi solleva. Io urlo, rido e mi agito per farmi rimettere giù, ma Scott non mi lascia andare; continua a ridere e gridare che me la deve far pagare. Un secondo dopo mi fa fare un volo in piscina, finisco sott'acqua e, quando riemergo, tutti i miei amici urlano e applaudono ridendo.

Balzo fuori dall'acqua, piegata in due dal ridere, e ricomincio a ballare con i miei amici. Scott mi lancia della schiuma e io la passo a Gertrude. Continuiamo così per ore, finché la schiuma finisce e la musica si spegne. Allora ci sediamo di nuovo al tavolo a bere.

Non sono mai stata così ubriaca in vita mia. Mi alzo a fatica, barcollo fino alla casa e mi metto a cercare il bagno. Finalmente lo trovo e mi chiudo dentro. Quando esco inciampo nel tappeto e finisco dritta addosso ad un ragazzo nel corridoio. Alzo la testa per scusarmi e rimango a bocca aperta. È Liam.

<<Levami le mani di dosso>> sibilo, allontanandomi con uno strattone.

<<Dove cazzo eri?! Sono ore che ti cerco!>> grida lui.

<<Non alzare la voce con me!>>

Rimango perfino stupita da come sto riuscendo a mantenere il controllo sull'ira.

Forse perché, nel subconscio, me lo aspettavo.

Faccio per andarmene ma mi blocca un braccio, strattonandomi verso di lui. Il mio corpo trema, l'oscurità sta per prendere il sopravvento.

<<Ti ho detto di non toccarmi>> ringhio a denti stretti.

Molla la presa e si allontana di qualche passo, le mani alzate finché non si appoggia contro il muro alle sue spalle.

Naked FeelingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora